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Visualizza Versione Completa : Bresser Plossl 5 Element



Gimo85
12-09-2018, 19:07
Un saluto a tutti gli amici del forum.
Scrivo per fare una mezza autorecensione dell'oculare in oggetto, ma anche per chiedere lumi ai più esperti al riguardo dello schema ottico.

L'oculare è un plossl a 5 elementi secondo la scheda presa dal sito di vendita Telescope House (https://www.telescopehouse.com/bresser-pl-5-5mm-60-31-7mm-1-25-inch.html)
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Si presenta del tutto uguale a un plossl di costruzione classica, qui sotto a fianco a un Meade 4000 da 9.7 mm, con antiriflesso viola-azzurro.
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Sul mio acromatico 120/1000 fornisce circa 180x, sul planetario sfodera immagini che rimangono molto luminose, con un ottimo contrasto e nitidezza. Se la gioca alla pari con un plossl Celestron Omni da 6mm, ma l'osservazione risulta più comoda per l'estrazione pupillare maggiore (di 2 mm, ma dai 5 mm dell'Omni è il 40% in più) e il campo apparente più ampio, nonostante l'ingrandimento superiore.

Appunti di qualche giorno fa con seeing che valutavo Antoniadi III/II riportano

Saturno piacevole, anche con questo seeing , ben evidenti i contrasti delle fasce atmosferiche (almeno 3) sul disco e la divisione di Cassini, netta sulle anse, sfumature sugli anelli.

Lo sto usando volentieri anche nell'osservazione delle stelle doppie. Seguiranno impressioni più dettagliate, che devo ancora sistemare.

Di seguito riporto alcune immagini reperite su un forum in lingua inglese, con l'ottica disassemblata
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Angelo_C
12-09-2018, 21:37
Il fatto è che non vedo nelle immagini il quinto elemento, vedo un doppietto e due lenti singole piano-convesse o biconvesse, quindi sarebbe un "4-3" (quattro elementi in tre gruppi), in tal caso non sarebbe un plössl.

Il plössl classico ha due doppietti simmetrici quindi uno schema "4-2", la variante a cinque elementi semplicemente ha inserito tra questi due doppietti una biconvessa (anch'essa con curvature simmetriche), quindi con schema "5-3".

Che mi ricordi l'unico schema con un doppietto (come lente oculare) e due singoletti (piano-convessi) è il kellner II, anche questo ha 50° di campo ma a differenza del plössl ha un'estrazione pupillare un po piu bassa e soprattutto non è ortoscopico.

Gimo85
12-09-2018, 21:52
Grazie Angelo_C hai centrato esattamente il punto. La scheda dice plossl, ma lo schema è differente, e anche ci fosse il quinto elemento non sarebbe comunque un super plossl. Infatti secondo chi ha smontato l'oculare il doppietto è in realtà un tripletto, dice:

Although, on closer examination, I can quite plainly see a line that appears half way in the first, larger part of the bisected outer surface of the group. Which could very well be two cemented lenses also cemented to the third convex lens at the bottom of the group

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L'estrazione pupillare è almeno i 7 mm dichiarati, anche se a sensazione potrebbe essere benissimo qualcosa in più.

Angeloma
12-09-2018, 22:08
Se va bene, poco importa lo schema ottico, ma quello che brucia è spacciare una cosa per un'altra: un Super Plössl costa più di un Kellner.

Gimo85
12-09-2018, 22:51
Diciamo che va così sorprendentemente bene che mi piacerebbe capire perché e che cos'è, in modo da rintracciarne altri. Questo l'ho preso al mio solito nell'usato.

Angelo_C
12-09-2018, 23:08
Infatti secondo chi ha smontato l'oculare il doppietto è in realtà un tripletto...
Si è sbagliato è un doppietto, quello che vede è la normale bordatura delle lenti da cementare, poi non esiste un tripletto cementato composto da "concavo-convessa, biconvessa, concavo-convessa" con quegli spessori (tipicamente l'elemento biconvesso centrale è molto spesso, piu o meno come i due "menischi" esterni) e soprattutto non esiste uno schema ottico con una sequenza 3-1-1 con quella tipologia di elementi.

Gimo85
13-09-2018, 01:17
Escludendo il tripletto lato oculare potrebbe essere uno schema Konig a 4 elementi, l'ho trovato indicato come Konig II

Angelo_C
13-09-2018, 14:27
Lo si può escludere, il konig II ha i tre gruppi molto ravvicinati tra loro (quasi a contatto), cosa non compatibile con i grossi spaziatori che vedo in foto, lo schema kellner II rimane il piu probabile (in foto si vede uno dei due spaziatori molto spesso che è quello che dovrebbe distanziare i due singoletti).

Gimo85
14-09-2018, 09:04
Angelo_C approfitto ancora della tua esperienza e competenza per chiederti una conferma. Ho trovato riferimenti diversi allo schema Kellner II, ma i più rimandano al brevetto sotto.

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L'estrazione pupillare maggiore si ottiene modificando distanze e curvature delle lenti probabilmente. Hai forse dei materiali da consigliarmi per approfondire? Esistono poi delle produzioni moderne affidabili di questo e altri schemi classici?

Angelo_C
14-09-2018, 16:59
Anche io mi rifaccio ai brevetti depositati per i vari schemi ottici e relativamente al kellner II ho gli stessi dati tecnici (quelli che non trovo sulle mie bibbie* cartacee come te le cerco sul web).

Poi va detto che per gli schemi "classici" i brevetti sono scaduti da tempo, quindi è possibile (anzi probabile) che le produzioni cinesi li abbiano riprodotti con variazioni ed ottimizzazioni (ora software di raytracing come atmos & Co. sono comuni), le quali non sono mai state brevettate in quanto non varrebbe la pena tutelarlo dalla copia è quindi possibile che in questi ocularetti ci possano essere schemi che si distanziano da quelli canonici.

Ad esempio schemi come ramsden, huygens e kellner soffrono chi piu chi meno di cromatica laterale, su rapporti focali medio-corti (f/8 in giu) è un difetto che si vede molto, quindi alcuni produttori hanno cambiato le distanze tra le lenti (aumentandole rispetto allo schema canonico, ma comunque con differenze limitate a max 20/25%) per ridurre questo difetto (a danno però di un aumento delle distorsioni), infatti ad esempio gli SMA che da (o dava) a corredo celestron con i suoi tele entry-level (che sono dei reversed kellner), hanno effettivamente poco colore (rispetto lo schema canonico) ma distorsioni ben piu ampie, tanto che al SMA10 mm è stato ridotto il campo apparente a 36° (in luogo dei canonici 45°) mentre sul 25 mm che è ben meno critico in quanto piu lungo hanno mantenuto il campo di 45° (se ci fai caso, solitamente è il contrario, è piu facile nelle focali ridotte offrire campi piu larghi).


(*) le mie "bibbie" sono:

"Lunettes et télescopes : Théorie, conditions d'emploi, description, réglage" - André Danjon; André Couder - Ed. Albert Blanchard, 1999 (in francese);
"Ottica industriale" - Domenico Argentieri - Ed. Hoepli, 1954 (in italiano);
"Star Testing Astronomical Telescopes: A Manual for Optical Evaluation and Adjustment" - Harold Richard Suiter - Ed. Willmann-Bell, 2009 (in inglese);
"Telescope Optics : A Comprehensive Manual for Amateur Astronomers" - Harrie G. J. Rutten, Martin A. M. Van Venrooij - Ed. Willmann-Bell, 2006 (in inglese).