Visualizza Versione Completa : CELESTRON C9.25 Starbright
cherubino
10-03-2018, 18:07
CELESTRON C 9.25
Tra gli Schmidt Cassegrain commerciali un buon progetto, pur con tutti i limiti della sua architettura sia a livello ottico che meccanico. Può fare felici i fotografi in hi-res.
Io non lo amo, benché ne apprezzi alcune caratteristiche non sopporto le immagini stellari che offre e il suo impiego nell'osservazione delle stelle doppie è altamente poco sostenibile. In compenso opera bene sulla Luna, ed è capace di generare immagini planetarie di assoluto rilievo.
Qui un po' di considerazioni e prove:
http://www.dark-star.it/astronomia-articoli-e-test/test-strumentali/celestron-c-9-25/
Paolo
Salvatore
11-03-2018, 13:35
Ottima recensione , peccato che lo hai messo via cosi presto. Avrebbe potuto darti qualche sorpresa in ambito di foto planetarie. Strumento semplice e facile da gestire , con la dovuta "accortezza". Meccanica come hai detto tu un po' cosi cosi.
Quando aquistai questo telescopio , cercavo uno strumento per il visuale e per fare qualche innocente foto al planetario.
Mentre andava molto bene per riprendere pianeti e Luna , in visuale faceva peggio di altri strumenti , non per luminositá sia chiaro , ma per pulizia di immagine , Luna a parte.
Direi che il FCT 150 , pur con i suoi limiti di ingombro e peso , si é rivelato un super eccellente telescopio che fa al caso mio.
etruscastro
12-03-2018, 09:15
Direi che il FCT 150 , pur con i suoi limiti di ingombro e peso , si é rivelato un super eccellente telescopio che fa al caso mio.
e grazie! :rolleyes::D;)
Salvatore
12-03-2018, 10:15
Ne sto scoprendo piano piano , prege e... pregi e ... :sneaky:
cherubino
12-03-2018, 19:27
Salvatore,
eh sì.. vero, avrei potuto tenerlo più a lungo.
Sono però in arrivo alcuni strumenti interessanti che ho desiderio sia di provare che di possedere e usare per un po'. Il numero di telescopi che posseggo non può, per motivi di equilibrio familiare, superare di troppe unità i 20/25 contemporaneamente e quindi sono costretto a vendere per fare spazio a quelli nuovi.
:angel:
Paolo
Salvatore
12-03-2018, 19:38
Certo Paolo. Avendo avuto il piacere di conoscerti , capisco benissimo le tue esigenze. Tanta stima.
Ps , anche io potevo tenerlo per piú tempo , ma comunque sia andato son contento cosi.;)
Ciao cherubino, molto interessante la tua recensione del C9.25.
Vorrei chiederti un po' più di dettaglio a riguardo il fatto che scrivi di non sopportare molto le immagini stellari che il SCT produce. Magari riesci ad approfondire questo punto?
Io sono in possesso di un C8 (comprato usato) che è stato per me un gran salto in avanti in confronto al modesto Newton 130 che avevo prima. Ho osservato anche in un C9.25 (delle ultime versioni non HD) ma ho sempre preferito la qualità delle immagini che fornisce il C8 ma questo probabilmente dovuto a un C9.25 mal collimato... però non essendo mio non ho potuto verificare.
Sono cosciente che i sistemi SC di produzione di massa come i Celestron non sono (ne saranno) otticamente confrontabili ai brand di alta gamma che avranno uno standard qualitativo e ottico di un livello superiore.
Considerando che un sistema SCT comunque non eccelle in nessun campo almeno il mio C8 in centro campo produce (secondo il mio giudizio) un'ottima immagine stellare e abbastanza puntiforme.
Volendo capire meglio queste differenze...
Cosa dovrei osservare in un'altro schema ottico a riguardo qualità di immagini stellari per capire le differenze con uno SCT entry level?
E secondo questo punto, secondo te, qual'è lo schema migliore per l'osservazione di stelle doppie?
cherubino
17-03-2018, 22:50
Gli SC producono una immagine stellare piuttosto confusa se non in condizioni di seeing eccellente.
Questo perché generano una certa luce diffusa intorno al disco di Airy e perché, anche in virtù della loro capacità di raccolta della luce importante (solitamente parliamo di strumenti da 8 pollici o più benché ci siano SC anche da 8 cm.), i loro anelli di diffrazione sono molto luminosi.
Se il seeing non è perfetto (e non lo è mai almeno da noi, altrove... neppure;) ) questa "luce" sia intorno al disco di Airy sia negli anelli di diffrazione che si muovono freneticamente tende a creare una immagine che diluisce il disco di aire e genera quel "batuffolo" tremolante che è solitamente il risultato all'oculare di una stella ad alto ingrandimento vista attraverso questo schema ottico.
E' facile comprendere come questa caratteristica sia l'esatto opposto di ciò che serve per guardare le stelle doppie che, invece, richiedono estrema pulizia intorno al disco di Airy affinché le compagne deboli e vicine non vengano, de facto, "bruciate" dal residuo luminoso della primaria.
In assoluto gli strumenti migliori per l'osservazione delle doppie sono i rifrattori, possibilmente molto ben corretti all'aberrazione sferica (il cromatismo in questo campo, se non per i colori reali delle componenti) incide poco.
Quindi, in soldoni, un rifrattore da 15 cm. è, ancora oggi, quasi il massimo per "guardare" all'oculare le doppie poiché il suo potere teorico separatore di 0,8" è facilmente sfruttabile e, inoltre, la pulizia di immagine permette di cogliere facilmente la duplicità di un sistema anche a separazioni inferiori (tipicamente da 0,6").
Paolo
Ciao Paolo, molto esaustiva e chiara la tua risposta.
Concettualmente ora ho capito le differenze.
Ti ringrazio!
cherubino
18-03-2018, 10:03
va solo tolta la ")" e messa a fine frase.
Perdonami ma ho risposto mentre mio figlio mi sparava addosso...
"componenti) incide poco." = "componenti incide poco)".
Paolo
Avevo capito che quella frase era tutta inclusa tra i parentesi.
Non avevo mai considerato, di fatto, che un rifrattore non APO (quindi ACRO e perciò molto più economico) potrebbe comunque svolgere il suo lavoro a riguardo le doppie con un effetto ridotto sul cromatismo.
Powered by vBulletin® Version 4.2.5 Copyright © 2024 vBulletin Solutions Inc. All rights reserved.