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Visualizza Versione Completa : Un perfetto autogol



Vincenzo Zappalà
04-04-2013, 09:40
Un recente studio mirato a mantenere viva la paura del riscaldamento globale ha dei risvolti sicuramente interessanti, ma fa un autogol spaventoso. A volte la smania di seguire la moda e/o le imposizioni che vengono dall’alto creano problemi al limite del ridicolo....
leggi tutto... (http://www.astronomia.com/2013/04/04/un-perfetto-autogol/)

teto
04-04-2013, 14:44
A questo punto mi chiedo: “Uno dei problemi più gravi per gli ambientalisti non è forse la deforestazione?” Il taglio delle foreste viene considerata una terribile ferita per la Terra. E sinceramente non posso che associarmi.


Dipende, la deforestazione (di alcune foreste) è grave per 2 ragioni:
1) distrugge la biodiversità ed estingue specie
2) rende instabile il microclima di una determinata zona

Non ho mai sentito nessun ambientalista dire di essere contro la deforestazione perché "è una ferita alla Terra", anche il 90% degli ambientalisti sarebbero a favore di deforestare qualche area se questo non comportasse la distruzione della biodiversità locale.

Sandro Sambi
04-04-2013, 19:31
Che il clima stia cambiando, non c'e` dubbio. Non mi spingo se cambia in piu` caldo o piu` freddo perche` non mi piace lavorare con le medie. Posso raccontare qualche mia esperienza che vale per l'alto Adriatico. Negli anni '60 del '900, in questi giorni ci preparavamo a fare il primo tuffo in mare (senza muta di solito tra il 10 e il 15 di aprile con temperatura del mare tra i 18 e i 20C). Si girava gia` da una ventina o piu` di giorni in maglietta con maniche corte. Oggi, se si esce la sera fa freddo. D'estate le temperature salivano raramente sopra i 30C mentre oggi per luglio, agosto e settembre e` una questione normale. L` l'abbigliamento estivo si comincia a portare appena a giugno. I venti sono cambiati. Da noi d'estate, verso le 5 del mattino cominciava a soffiare un fresco levante(E) che durava fino alle 10.30 quando veniva sostituito dal maestrale(NW) fino alle 18. Poi venivano 4 ore di bonaccia e alle 22 cominciava una leggera brezza di tramontana(N) fino alle 3 del mattino. Da una ventina d'anni, il levante non esiste piu`e il maestrale arriva o non arriva. Perche` sia cosi` oggi, non ho idea, ma a quei tempi ho aprofittato dei perfetti orari dei venti per trovarmi in posizioni favorevoli in regata. Penso che anche molti climatologi non ne sappiano nulla.

Patric
04-04-2013, 20:11
....ma mi chiedo:
Quante di queste variazioni climatiche è realmente riconducibile all'operato dell'uomo?

Ovviamente la deforestazione è una piaga tipicamente umana, ma per l resto siamo davvero responsabili di questi cambiamenti climatici?
Ho la fortuna di vivere in una zona tutelata (parco regionale/riserva naturale della Lessinia) in cui da trent'anni si lavora (e bene) per preservare l'ambiente naturale (pensate che sono persino tornati i lupi che da moltissimi lustri non si vedevano) e il clima comunque cambia lo stesso!!! Un inverno super nevoso (che continua) ed estati miti. Ma non può essere invece che si stia andando verso un periodo più freddo?

La storia insegna che l'andamento cimatico terrestre è ciclico e ci sono state anche piccole ere glaciali (bastano 2/3 gradi di differenza in meno per creare grosse differenze).
Io credo che i media creino dei facili e pieni di "audience" allarmismi.....

Giancarlo Poletti
05-04-2013, 13:24
Agli inizi dello studio dei cambiamenti climatici fu subito presente il paradosso, ma se l'uomo immette più co2 nell'atmosfera e le temperature aumentano, aumenta pure l'evaporazione con il conseguente dilavamento dell'atmosfera. Ai giornalisti piace molto questo argomento perchè si può speculare liberamente, apparentemente è come parlare del tempo, e perchè tocca da vicino gli esseri umani e la loro esperienza di vita. Le analisi delle curve o16/ o18 sono gli unici dati oggettivi per capire in quale fase di un picco glaciale ci troviamo. E ' noto da sempre che durante gl interglaciali le temperature medie possono subire forti oscillazioni. In conclusione alla terra non importa poi molto che dei moscerini (leggi uomini) inquinino molto o poco, le dinamiche di un pianeta possono essere influenzate minimamente da quella che è l'attività umana.
PS non è obbligatorio avere delle calotte polari, la terra non le ha da sempre, le attuali da solo 15 milioni di anni.

Giancarlo Poletti
05-04-2013, 22:11
Per Patric
A dimostrazione delle variazioni del clima durante le ere glaciali, proprio dietro l'angolo di casa tua sul monte Moscal in provincia di VR c'è un deposito di Loess. Questo sedimento è tipico di zone aride e ventose, depositatosi durante le ultime fasi glaciali. Di sicuro la florida provincia di Verona non sambra il deserto del Gobi, ma in suo recente passato ha avuto queste caratteristiche. Rispetto all'età della terra è accaduto l'altro ieri, comunque a quel tempo il genere umano non aveva ancora inventato neppure una tazzina da caffè figuriamoci di influenzare il clima globale. Da allora l'unica cosa che sembra sviluppata negli uomini sembra solo la boria. A presto.

Black Dwarf
05-04-2013, 22:35
il cima non sta cambiando affatto. Rientra tutto perfettamente nei macrocicli solari che influiscono sul clima terrestre. In passato ci sono state svariate volte questo tipo di fenomenologie e l'uomo il massimo che poteva fare è far trottare un cavallo. In altri periodi accadde molto di peggio e non c'era nemmeno l'uomo.
finiamola con queste panzanate sul co2 e il GW.
Non si deve deforestare perche significa distruggere letteralmente l'ecosistema e non per il riscaldamento globale.
Se per assurdo deforestassimo tutto il pianeta non moriremmo come mosche per il GW ma per ben altri problemi che arriverebbero persino prima!

Patric
06-04-2013, 10:19
Per Patric
A dimostrazione delle variazioni del clima durante le ere glaciali, proprio dietro l'angolo di casa tua sul monte Moscal in provincia di VR c'è un deposito di Loess. Questo sedimento è tipico di zone aride e ventose, depositatosi durante le ultime fasi glaciali. Di sicuro la florida provincia di Verona non sambra il deserto del Gobi, ma in suo recente passato ha avuto queste caratteristiche. Rispetto all'età della terra è accaduto l'altro ieri, comunque a quel tempo il genere umano non aveva ancora inventato neppure una tazzina da caffè figuriamoci di influenzare il clima globale. Da allora l'unica cosa che sembra sviluppata negli uomini sembra solo la boria. A presto.

Ti ringrazio per questa precisazione! Non sapevo di questi depositi e nemmeno conosco bene il monte Moscal. Però non mi lascierò scappare l'occasione di andarci a fare un giro.
La cosa che mi viene spontaneo chiedermi è ", se molti degli studiosi ritengono normalmente ciclico il comportamento del clima terrestre, perchè allora si cercano questi allarmismi e si punta il dito contro l'uomo?"

Sono abbastanza sicuro che alcuni comportamenti umani siano nocivi per il pianeta ma perchè continuare a parlare e fondare accuse con argomentazioni vecchie di vent'anni e non rendere pubblica la realtà delle cose?

davide1334
06-04-2013, 16:35
l'avete mai visto questo? così,un pò per stemperare il tutto :

"perchè siamo qui? ....per la plastica!!!" :biggrin:


http://www.youtube.com/watch?v=NaQm8PJkhFY

Danilo
07-04-2013, 14:04
l'avete mai visto questo? così,un pò per stemperare il tutto :

"perchè siamo qui? ....per la plastica!!!" :biggrin:


Spettacolo!!!:biggrin:

Giancarlo Poletti
07-04-2013, 17:06
Grazie Davide 1334 me lo sono proprio gustato e a ben leggere tutti gli interventi sono nella stessa direzione del buon George Carlin. Credo ci sia un po' di frustrazione (almeno da parte mia) per tutto quel fantagiornalismo che cerca il sensazionale fondando tutto su una ricerchina fatta sull' enciclopedia "Conoscere ". Però c'è dell'altro, qualche anno fa un onesto ricercatore, in tv portava dati oggettivi, basati scientificamente, per dimostrare che il GW prescindeva dall'attività umana e dalla rivoluzione industriale. Purtroppo per lui al suo fianco aveva il Prof. Carlo Rubbia (il quale in quel periodo godeva di una fama enorme e che aveva appena ideato un nuovo tipo di centrale nucleare), che ha giudicato i dati scientifici come delle sciocchezze senza dare alcuna spiegazione scientifica in merito. Tutto questo per dire, senza voler fare delle polemiche da bar sport, che ciò che viene proposto dai mass media e la realtà dei fatti sono distanti e tanto maggiore è la distanza, tanto saranno gli interessi economici in ballo.

Gaetano M.
10-04-2013, 13:25
Il lavaggio del cervello, però, lo fanno con articoli tipo questo: http://www.lescienze.it/news/2013/04/09/news/riscaldamento_climatico_produzione_vino-1602659/ in cui parlando di tutt'altro danno per scontato e assodato il "Global Warming".
Meno male che c'è Enzo che tiene alta la guardia:biggrin:

Giancarlo Poletti
10-04-2013, 19:35
Questa è la conclusione dell'articolo in questione :

Per i paesi come l'Italia e la Francia, invece, il problema fondamentale sarà di tipo economico e culturale, per i mutamenti imposti ad aree geografiche la cui economia è tradizionalmente legata alla produzione di vini di pregio che, secondo le previsioni, potrebbero un giorno portare un'etichetta scandinava.

Il problema culturale ed economico per Francia ed Italia sarà di tipo climatico, ovvero se la scandinavia si ritroverà ad avere il nostro clima, noi ci dovremo sciroppare quello del sahara, ma l'articolo si sofferma sul campanilismo di noi italiani che sorseggeremo i vini di Lahti in mezzo ad un deserto. Ma che preziosi spunti di riflessione. Ovviamente di declinazione del sole non se ne parla, tanto Lee Hannah avrà già trovato una cultivar adatta a periodi concentrati di soleggiamento. Ma siamo sicuri che il Sig. Hannah sia uno scienziato o quel burlone che insieme a Barbera ha inventato Tom & Jerry ?

Grazie per la pazienza giuro che cercherò di trattenermi dal polemizzare, ma ci sono articoli che urlano vendetta.

Valerio Ricciardi
23-04-2013, 12:33
Posso?
Non ci sono le condizioni per negare il GW (uno stop di 16 anni, su scala gelogico/climatica...), né per affermare che esso sia condizionato dalle attività umane più che dalle variazioni dell'attività solare, dall'emissione di gas serra e di particolato scuro ad alta quota da parte dei vulcani, dall'andamento delle curve di Milankovitch. L'aumento generale di temperatura non è da sottovalutare o esaltare ad ogni inverno più freddo o estate un po' più siccitosa. Una delle conseguenze può essere paradossalmente una nuova glaciazione; anche questo risultato dell'aumento di energia libera conseguente al riscaldamento.
La Corrente del Golfo sta diminuendo di intensità e portata; se si fermasse, un fondamentale "ridistributore di reddito energetico" dal centroAtlantico alle regioni scandinave e sub polari mancherebbe, e allora potremmo assistere a una calotta artica in riavanzata mentre l'Antartide si scioglie a più non posso e il Sahel diventa tanto siccitoso da non permettere nemmeno la pastorizia. La diminuzione di albedo delle regioni siberiane e subartiche dovuta all'aumento della vegetazione da riscaldamento e maggior CO2, potrebbe essere compensata da un irrigidimento del clima da quelle parti tale da superare l'effetto mitigante...

Se a Roma il prossimo inverno rinevicherà, e ci sarà qualcuno che chiederà "ma allora, il riscaldanmento globale era tutta uan chiacchiera?" dimostrerà non aver guardato nemmeno un bignamino di climatologia.
Diciamo per ora che pare notarsi una certa estremizzazione dei fenomeni atmosferici, di norma conseguenza di una maggior energia termica disponibile a livello oceanico, che il più delle volte è ragionevole assopciare a una fase di riscaldamento. Rilevazioni sistematiche e attendibili della temperatura son cosa recente e mal distribuita sul globo. Anche la valutazione dell'efficacia dei sistemi di autoregolazione dinamica del pianeta richiede l'elaborazione di un modello a troppe variabili che IMHO non siamo ancora nelle condizioni di definire.

la confusione che regna sovrana:

1) http://notizie.tiscali.it/feeds/13/04/23/t_02_20130423_000010.html?ultimora

Clima, Periodo 1971-2000 il più caldo degli ultimi 14 secoli TMNews

Roma, 23 apr. (TMNews) - Negli ultimi 1.400 anni la Terra non ha mai conosciuto un innalzamento delle temperature medie così evidente come quello registrato negli ultimi tre decenni del XX secolo. E' la conclusione cui giunge un approfondito studio sull'evoluzine del clima del pianeta negli ultimi due millenni, realizzato da una rete internazionale di climatologi e pubblicato sulla rivista Nature Geoscience. La particolarità dello studio consiste nel fatto che l'analisi è stata condotta continente per continente, così da consentire ai ricercatori di affinare le loro proiezioni e "localizzare" meglio l'impatto del riscaldamento. L'equipe di 80 ricercatori di 24 paesi, riuniti nella rete "Past Global Changes (Pages) ha ricostruito le curve delle temperature di sette grandi regioni (...) Gli scienziati hanno recuperato questi dati in diversi modi, attraverso l'analisi dei tronchi degli alberi, di coralli, del polline, dei sedimenti, carotaggi di ghiacchio e stalagmiti nelle grotte. Il risultato conferma che in tutte le regioni, ad eccezione dell'Antartide, era in corso una tendenza al raffreddamento a lungo termine che si è bruscamente invertita nel corso del XX secolo, a causa delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dalle attività umane, con le temperature medie più elevate tra il 1971 e il 2000. 23 aprile 2013

2) LA STESSA RIVISTA!! http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/12/10/sud-europa-addio-estati-torride.html

Il sud Europa dovrà presto dire addio alle estati torride

Le estati torride nel Sud dell'Europa potrebbero diventare presto un ricordo: lo suggerisce l'andamento della temperatura dell'oceano Atlantico. Dopo il periodo di riscaldamento che a partire dagli anni '90 ha reso le estati europee sempre più piovose nel Nord e molto calde nel Sud, lo studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Reading, e pubblicato su Nature Geoscience, prevede a breve un periodo di raffreddamento delle acque oceaniche che avrà ripercussioni sul clima europeo. (...) Le previsioni delle evoluzioni climatiche dipendono da una enorme quantità di parametri difficilmente valutabili ma è comunque riconosciuto ormai da tempo che l'Oceano Atlantico è in grado di influenzare in maniera molto importante l'evoluzione negli anni del clima europeo. Questo fenomeno è causato in buona parte dalla cosiddetta Oscillazione Atlantica Multidecennale, un variazione ciclica, della durata di decine di anni, delle temperature delle acque oceaniche. Analizzando i dati disponibili degli ultimi 100 anni, i ricercatori britannici hanno osservato che le acque dell'Atlantico settentrionale sono risultate particolarmente calde nel periodo tra 1931 e 1960, hanno avuto una fase fredda successiva, e poi preso nuovamente a essere calde a partire dai primi anni '90. (...) La ricerca ha poi voluto verificare alcune possibili relazioni tra questo ciclo oceanico e il clima europeo scoprendo che gli ultimi vent'anni sono stati caratterizzati da anomale estati molto umide nel Nord Europa e contemporanee estati molto secche al Sud. Secondo i dati analizzati, questi cambiamenti climatici hanno quindi coinciso con il riscaldamento delle acque dell'Atlantico settentrionale regolato dalla Oscillazione Atlantica Multidecennale.(...) Analizzando i dati climatici dell'intero secolo i ricercatori hanno osservato che le anomalie climatiche dei due periodi sono pressoché identiche e potrebbero quindi essere una evidente risposta alle oscillazioni di temperatura dell'Atlantico. Sembra pertanto realistico attendersi, concludono i ricercatori, una possibile brusca variazione climatica in Europa, così come avvenuto al termine dell'oscillazione tra anni '30 e '60, con una riduzione generale delle temperature estive e una maggiore umidità nelle aree mediterranee. 08 ottobre 2012

3) http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/12/09/riscaldamento-globale-no-sole-123.html

Clima: da 50 anni il sole non è più la prima causa di riscaldamento globale

Il sole non è il primo responsabile del riscaldamento globale: negli ultimi 50 anni sono stati soprattutto i gas serra a influenzare il clima. Lo dimostra una ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters e coordinata dall'Italia, con l'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Iia-Cnr). Lo studio, coordinato da Antonello Pasini e Alessandro Attanasio, entrambi dello Iia-Cnr, è stato condotto in collaborazione con Umberto Triacca, dell'università de L'Aquila."Il sole e la sua radiazione sono sempre stati considerati come cause fondamentali dei cambiamenti climatici, sia per gli influssi esercitati in passato sui periodi glaciali e interglaciali, sia per le variazioni di natura secolare o decennale", rileva Pasini. "Recentemente, tuttavia, alcune ricerche, utilizzando semplici correlazioni e metodi grafici, hanno fornito un'evidenza empirica di trend opposti per temperature e quantità di radiazione solare relativamente agli ultimi decenni. Da questi studi empirici non si potevano, però, trarre conclusioni certe su eventuali cambiamenti nella relazione causa-effetto tra sole e temperature globali".Per avere dati più affidabili i ricercatori hanno utilizzato un modello causale sviluppato in passato da Clive Granger, premio Nobel per l'Economia nel 2003. Grazie ad esso sono arrivati a scoprire come sia cambiato nel tempo il ruolo della radiazione solare. "I nostri risultati- prosegue Pasini - mostrano come la causa solare dei cambiamenti del clima sia stata fondamentale fino agli anni '50 del secolo scorso, perdendo poi progressivamente importanza dagli anni '60, fino a che la significatività del legame causa-effetto tra sole e temperature globali è scomparsa quasi completamente a partire dagli anni '70''.Lo studio esamina anche il ruolo dell'influenza dell'uomo sul riscaldamento globale. "Abbiamo constatato - prosegue Pasini - che il rapporto causale tra gas serra e temperature è sempre stato forte a partire dagli anni '40 e si e' andato intensificando negli ultimi decenni. In sostanza nei decenni recenti, mentre è andata indebolendosi la causa solare, che pure esiste ed è forte, quella antropica risulta di gran lunga più determinante. Le emissioni di gas serra ed altre influenze antropiche sarebbero oggi così forti da 'oscurare' la causa solare". 14 settembre 2012

(segue nel prossimo post)

Valerio Ricciardi
23-04-2013, 12:37
4) mò i gas serra ricontano eccome, ma naturali http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/12/09/riscaldamento-globale-pericolo-vasto-bacino-metano-antartide.html

Riscaldamento globale, pericolo da un vasto bacino di metano individuato sotto la superficie dell'Antartide

Un vasto bacino di metano - uno dei gas che più contribuisce al riscaldamento globale - potrebbe trovarsi sotto i ghiacciai dell'Antartide e, se un parte sufficientemente consistente della copertura dovesse sciogliersi potrebbe essere rilasciato nell'atmosfera terrestre, influenzando in maniera importante l’evoluzione climatica. E' quanto risulta da uno studio dell’Università di Santa Barbara, in California, secondo il quale il metano risale ad almeno 35 milioni di anni fa, quanto il clima antartico era molto più caldo e il continente era popolato da numerose specie. Come riporta il quotidiano britannico The Independent, la stima parla di 21 miliardi di tonnellate di carbonio contenuta nei sedimenti antartici - una quantità dieci volte superiore a quella dell'Artico - di cui quattro miliardi di tonnellate sarebbero sotto forma di metano: una quantità tale che se rilasciata nell'atmosfera potrebbe avere un impatto significativo sull'evoluzione climatica.Lo studio - “È facile dimenticare che prima di 35 milioni di anni fa, quando l’attuale periodo di glaciazioni antartiche è iniziato, questo continente brulicava di vita - ha spiegato Slawek Tulaczyk, coautore dello studio -. Una parte del materiale organico prodotto da questa vita è rimasto intrappolato nei sedimenti poi ricoperti dallo strato di ghiaccio. Il nostro modello mostra che nel corso di milioni di anni i microbi possono aver trasformato questo vecchio carbonio organico in metano”.Con progressivo scioglimento dei ghicci la Terra è in pericolo - A preoccupare, per ovvi motivi, è la scarsa profondità di queste riserve di metano, particolarità che le renderebbe molto sensibili all’azione del clima che, inesorabilmente, sta cambiando. Il National Snow and Ice Data Center ha di recente lanciato l’allarme: “la superficie del ghiaccio si è ridotta fino a 1, 58 milioni di chilometri e nel 2007 era di 1, 61 milioni. Tra le cause l’aumento della temperature e le recenti condizioni meteo. “Abbiamo finalmente stabilito che i venti antartici sono cambiati a causa del cambiamento climatico - ha commentato Jay Zwally, membro del team di ICESat - . Il cambiamento dei venti ha influenzato le correnti sottomarine. Lo scioglimento dei ghiacciai rappresenta quindi il primo sintomo del cambiamento climatico sulla Terra”. 03 settembre 2012

5) http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/12/12/antartide-riscaldamento-turbo-1232.html

Antartide, riscaldamento "turbo" nella zona occidentale

Il riscaldamento globale pesa sull'Antartide e mette a rischio soprattutto i ghiacci della zona occidentale del continente bianco. In quest'area, infatti, i ghiacciai si stanno sciogliendo con un ritmo doppio di quanto si pensasse, come indica la nuova interpretazione dei dati raccolti a partire dal 1958, pubblicata sulla rivista Nature Geoscience.Lo studio, realizzato da un gruppo di ricercatori statunitense coordinato dall'Università' dell'Ohio, evidenzia nella regione un aumento medio delle temperature di 2,4 gradi in 52 anni: il triplo di quanto avviene ne resto del globo, e la possibile perdita di un 'tappo' naturale per i ghiacciai interni. I dati si riferiscono al complesso di ghiacciai chiamato Wais (West Antartic Ice Sheet), che rappresenta circa il 10% dei ghiacci del Polo Sud. ''Questa e' una delle regioni della Terra dove stanno avvenendo i più rapidi cambiamenti ed e' nello stesso tempo anche una delle meno conosciute'', ha spiegato David Bromwich, uno dei responsabili dello studio. Per monitorare i cambiamenti avvenuti in quest'area e' in funzione dal 1958 una stazione meteo automatizzata chiamata Byrd, a centinaia di chilometri nell'entroterra antartico e al centro del Wais.Le proibitive condizioni del luogo hanno però provocato frequenti blackout e danni alla base, incidenti che hanno inficiato buona parte dei dati raccolti dagli strumenti. La nuova ricerca ha permesso per la prima volta di colmare le lacune e di ricostruire l'andamento delle temperature registrate nella zona in questi 52 anni. I nuovi dati mostrano un quadro piuttosto allarmante, in quanto evidenziano un aumento medio delle temperature di 2,4 gradi. Secondo Bromwich ''il continuo riscaldamento nei mesi estivi potrebbe sconvolgere l'equilibrio dell'intera regione a contribuire in maniera ancora più significativa finora all'innalzamento dei mari''.Per un altro autore dello studio, Andrew Monaghan, ''anche senza generare direttamente una significativa perdita di massa, la fusione superficiale del Wais potrebbe contribuire all'innalzamento del livello del mare in maniera indiretta, indebolendo le 'barriere' di ghiaccio che frenano il flusso di acqua che si riversa in mare''. Un cedimento di questo tipo si è già verificato in un'altra zona dell'Antartide, ma ''se un evento simile si verificasse a una piattaforma di ghiaccio che trattiene gli enormi ghiacciai del Wais - in questo caso, ha rilevato l'esperto - la posta in gioco sarebbe molto più alta''.
31 dicembre 2012

La morale, rigorosamente IMHO è che c'è bisogno di tanti condizionali e di tanta prudenza, senza bollare di complottismo gli "allarmisti" o di malafede sobillata dagli interessi economici delle majors dell'industria e deli trasporti o energia i "minimizzatori".
C'è da studiare ancora un sacco e basta, senza irridere né fare spallucce, ma senza nemmeno fare come
http://www.youtube.com/watch?v=AI96e1vGvpk