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Visualizza Versione Completa : 20 novembre, Gallo Matese: ultimo Novilunio dell'anno?



Giova84
28-11-2017, 23:44
La solita difficoltà a trovare la quadratura tra turni di lavoro, calendario lunare e meteo mi costringe a puntare tutto, per ritagliarmi lo spazio per un'uscita astronomica, sull'unica data possibile, lunedì 20 novembre, pena rinuncia alla consueta partita a calcio tra amici.
La giornata soleggiata, caratterizzata da poche e innocue velature, e lo sbalzo termico tra ore diurne e notturne si dimostra sensibile, tanto che all'imbrunire fa la sua comparsa in pianura una lieve foschia.
Mi metto in macchina presto, alle 16.00, per arrivare sul Matese prima del crepuscolo, decidere il sito in cui fermarmi e montare con calma gli strumenti. Le cime innevate del massiccio mi suggeriscono già a valle di virare senza indugi sul meno elevato Gallo… e meno male, perché anche lì le temperature sono già quasi invernali: 2°C all'arrivo e -1°C alla ripartenza.
L'umidità si conferma nemica insidiosa ma, per buona parte della serata, di fatto gestibile: 73% all'arrivo, 97% alla ripartenza, anche se straordinariamente gli strumenti erano quasi asciutti. Le conseguenze più negative si hanno invece in termini di oscurità del cielo: l'aria umida facilita la propagazione della luce proveniente dalle note sorgenti di IL della zona, accentuandone gli effetti negativi soprattutto sui fronti sud ed ovest, mentre quelli est e nord si sono confermati di buon livello.
Il seeing si è rivelato ballerino, attestandosi generalmente su un III livello della scala di Antoniadi, ma con qualche picco decisamente peggiore, tanto che a tratti rendeva non agevole la messa a fuoco anche a ingrandimenti medio-bassi.

Di seguito gli oggetti osservati.

Giova84
28-11-2017, 23:48
NGC6883. Ammasso aperto della costellazione del Cigno, individuato nel 24mm e osservato nell'11mm, che ne restituisce la visione migliore.
L'oggetto si presenta, nel complesso, come un diffuso insieme di stelle dalla forma irregolare, poco luminoso ma piuttosto ricco. Il suo nucleo centrale, infatti, è composto da numerosi astri di bassa magnitudine, non quantificabili, che si distribuiscono in maniera disordinata su un'area abbastanza ampio (circa 35').
La porzione inferiore settentrionale del dso, invece, è formata da quattro stelle principali che tracciano una sorta di trapezio rettangolo inclinato verso nord. Pochi altri astri piuttosto brillanti accompagnano i quattro sopra citati: sul lato settentrionale, il vertice alto è in realtà un sistema binario, mentre il vertice basso è accompagnato da due componenti, coi quali descrive un angolo retto.

NGC278. Piccola galassia (1'51”x1'49”) della costellazione di Andromeda, di non facile individuazione, pur con uno star-hopping abbastanza agevole a partire da Shedar (α-Cas); l'oggetto ha, infatti, magnitudine (10.50) e luminosità superficiale (11.56) molto basse, pertanto non è visibile nel 24mm. L'11mm regala la prima osservazione del dso, appena riconoscibile subito a sud-est di una stella di mag. 8.8 usata come punto di riferimento. Il 5mm restituisce la visione migliore: soprattutto in distolta, ovviando a una messa a fuoco non perfetta a causa del seeing non ottimale, la galassia appare come un diafano e sfumatissimo dischetto, con bulge circolare e confini non definibili.

Cr428. Ammasso aperto di dimensioni medio-piccole (13'), collocato ai margini della costellazione del Cigno, in piena Via Lattea. Anche in questo caso, lo star-hopping a partire da Deneb non comporta problemi, così come il puntamento della zona di cielo in cui si colloca il dso. Quest'ultimo ha una luminosità superficiale molto bassa (estinta a 14.16), tanto che bisogna aguzzare la vista nel 24mm per scorgere pochi astri ai limiti della visibilità, subito sopra una stella di mag. 7.25. Passo prima all'11mm e poi al 5mm ed è quest'ultimo che, di nuovo, vince seppur di poco nella resa complessiva. L'ammasso appare rado e composto da diversi allineamenti di stelle che convergono verso il basso: il più esteso ha andamento pressoché verticale ed è composto da sei astri; a nord di esso si sviluppano due coppie di stelle con vertice basso in comune; a sud due astri rappresentano i vertici di un'altra linea obliqua e sono accompagnati da un'ulteriore stella ancora più a sud.

NGC281. La nebulosa Pacman rappresenta uno degli obiettivi più ostici fissati per la serata e, alla fine, possiamo dire che non ha deluso. Nel 24mm si nota soltanto (con qualche piccolo miglioramento garantito dall'UHC) un lievissimo bagliore attorno alla stella che occupa la porzione centrale dell'oggetto diffuso, appartenente all'ammasso aperto IC1590. Quest'ultimo non è molto diverso, nell'aspetto generale, rispetto al dso precedente: poche stelle (in questo caso piuttosto luminose), tracciano linee variamente ondulate che si diramano verso l'alto a partire dall'astro poc'anzi citato. Il risultato migliore si ottiene però con l'11mm: ora si individua un'area di cielo meno scura che, a partire dalla stella centrale, abbraccia un'ampia zona nella porzione in basso a est e che sale come un triangolo irregolare attorno alla ramificazione più esterna, su questo lato, dell'ammasso aperto. In definitiva, non possiamo dire di aver ammirato i particolari dell'oggetto, ma almeno di averne colto l'esistenza grazie al riconoscimento della sua parte più luminosa.

NGC752. Una rapida sosta su questo splendido ammasso aperto è d'obbligo, mentre mi muovo in star-hopping verso NGC669. Il dso è immenso (1°15'), tanto da riempire tutto il campo centrale del 24mm, e si presenta ricco e luminoso. Le stelle che lo compongono si concentrano in un'area grossomodo circolare, da cui si dirama una serie di raggi che danno all'ammasso l'aspetto di una girandola: tre protesi verso l'alto con inclinazioni differenti e digradanti verso sud, uno quasi perfettamente verticale più altri due che si dipartono dalla porzione inferiore del nucleo verso il basso a nord.

Cr21. Dopo aver invano puntato NGC669, galassia sicuramente inquadrata, ma non vista a nessun ingrandimento, ripiego su questo vicino ammasso aperto. L'oggetto è trovato senza difficoltà, grazie alla sua vicinanza a Mothallah (α-Tri), e si caratterizza per l'esigua estensione (7'), tanto che passo subito ad osservarlo a 120x: quattro stelle principali hanno una magnitudine apprezzabile e occupano i vertici di un trapezio isoscele, mentre almeno altre quattro componenti secondarie arricchiscono la figura, dandole un complessivo aspetto a “D” con gibbosità rivolta verso l'alto a sud-ovest; dal vertice inferiore a nord-est del trapezio si dirama, inoltre, una sorta di virgola formata da tre astri, che si incurva verso il basso.

M52. Procedendo per star-hopping verso la Nebulosa Bolla, sosto rapidamente su questo bell'ammasso aperto, di dimensioni medio-piccole (16'), ma piuttosto denso, tanto da essere facilmente riconoscibile già nel 24mm. Nel 5mm l'oggetto occupa gran parte del campo visivo, collocandosi subito a nord-est di una stella di mag. 8.25, e assume una forma irregolare; le sue componenti, infatti, si distribuiscono entro un'area vagamente triangolare e sono numerose al punto da non essere quantificabili: una ventina circa di astri più luminosi si dispone su un letto di stelle secondarie, per lo più non risolte, che fanno da sfondo grigiastro all'ammasso stesso.

NGC7635. La nebulosa Bolla si rivela, come prevedibile, l'oggetto più ostico della serata, con i suoi 15.07 di luminosità superficiale (dopo estinzione). L'11mm è ancora una volta decisivo ai fini dell'osservazione: soltanto con esso, infatti, si intuisce un'evanescente alone che circonda e collega due stelle più luminose (mag. approssimativa 9) che insistono in tale regione della volta celeste, disposte lungo un asse grossomodo verticale.

Segue...

Giova84
28-11-2017, 23:48
NGC7510. Ammasso aperto della costellazione di Cefeo, il cosiddetto “Ammasso Ghiro” si presenta piccolo (7'), ma al contempo luminoso (mag. 7.90; lum. sup. 12.00), tanto da essere facilmente riconosciuto nel 24mm, dove assume una forma grossomodo triangolare. L'osservazione di dettaglio è eseguita col 4mm, che restituisce un'immagine abbastanza scura, ma al contempo consente di risolvere alcune componenti non isolabili a più bassi ingrandimenti. Tre sono le stelle più brillanti, vertici di un triangolo scaleno, cui si accompagnano: due astri posti lungo la linea retta immaginaria che collega il vertice alto e quello inferiore orientale; un altro prossimo al vertice inferiore occidentale; poi altre poche stelle distribuite nell'area interna, caratterizzate da una magnitudine molto bassa, ai limiti della percezione e, pertanto, difficili da quantificare con certezza.

NGC7380. Già in fase di puntamento di NGC 7510, avevo riconosciuto questo dso nel 24mm, su cui ritorno in seconda battuta direttamente con l'11mm. L'ammasso aperto è piuttosto complesso, articolandosi in un arco con gibbosità rivolta a sud-ovest, formato da quattro stelle particolarmente luminose, subito a nord delle quali un'altra associazione di numerosi astri è organizzata secondo un andamento cruciforme, seppur irregolare: l'asse maggiore si estende obliquamente da sud-ovest a nord-est, mentre l'asse minore è quasi perfettamente ortogonale. È proprio lungo questi due segmenti che si scorge un lieve nitore, di cui non sono definibili né i confini, né l'estensione: si tratta, evidentemente, del nucleo più luminoso della componente nebulare dell'oggetto.

NGC7354. Questa planetaria della costellazione di Cefeo si rivela uno dei più difficili obiettivi della serata: è agevole individuare la zona di cielo in cui deve trovarsi, grazie a una formazione di stelle che si dispone a tracciare un trapezio scaleno, al centro del quale si colloca la nebulosa; tuttavia, essa si nasconde alla vista sia nel 24mm, sia nell'11mm, rivelandosi soltanto nel 5mm e con risultati lievemente migliori nel 4mm, soprattutto in distolta. È un oggetto ai limiti della visibilità, che si configura come un dischetto grigio circolare, con bulge un po' più luminoso e praticamente puntiforme e un sottile alone più tenue che lo circonda.

NGC891. Si tratta di un altro oggetto che lambisce i confini del potere risolutivo dello strumento; con mag. 10.10 e lum. sup. 13.80, infatti, questa galassia sembra manifestarsi ancora una volta soltanto nel 5mm, per lo più in distolta, apparendo come un fantasma appena intuibile, di cui non si coglie alcun dettaglio, se non che si dispone di taglio con inclinazione da nord-est a sud-ovest.

NGC146. Ammasso aperto della costellazione di Cassiopea, di limitata estensione (6') e concentrazione, nonché poco brillante (mag. 9.10, lum. sup. 12.73). L'osservazione di dettaglio avviene con il 5mm, dopo che l'individuazione era stato ottenuta con qualche difficoltà nel 24mm e più agevolmente nell'11mm. Le stelle più luminose descrivono un trapezio scaleno molto schiacciato e leggermente inclinato verso ovest, con poche componenti secondarie che vanno ad arricchire il dso: la base maggiore (quella inferiore) ne conta almeno tre, mentre un'altra si colloca vicino al vertice inferiore orientale.

NGC133. Vicino all'ammasso aperto precedente, si colloca quest'altro, utilizzato anzi come punto di riferimento per il riconoscimento di NGC146. Infatti, questo dso, pur se molto piccolo (7'), è di immediato riconoscimento, grazie alla luminosità delle sue componenti e alla forma caratteristica: guardandolo col 5mm, si notato tre stelle che si dispongono in linea quasi perfettamente verticale, più due che si collocano orizzontalmente e quasi simmetricamente al di sopra di essa, dando vita a una sorta di “Y”.

NGC129. Ammasso aperto di dimensioni medio-piccole (21') della costellazione di Cassiopea, osservato al meglio nell'11mm, grazie al quale è possibile apprezzarlo inserito in campo abbastanza esteso e ricco. Si tratta di un oggetto dalla forma irregolare, poco concentrato, organizzato in tre nuclei principali: una stella particolarmente luminosa si colloca nella porzione sud-occidentale alta dell'oggetto ed è circondata da quattro componenti secondarie; una agglomerato di sei stelle in alto a nord-est descrive un trapezio scaleno ed è accompagnato da pochi astri di minor magnitudine; altre cinque stelle in basso tracciano una “M” dagli angoli ottusi, attorno alla quale si collocano numerose componenti secondarie, non quantificabili anche perché spesso ai limiti della visibilità.

NGC103. Altro piccolo ammasso aperto di Cassiopea (5'), poco luminoso (mag. 9.80, lum. Sup. 13.03), tanto da essere riconosciuto in maniera certa solo nell'11mm ed essere osservato al meglio nel 5mm. Si tratta di poche stelle che si distribuiscono in modo irregolare: si contano con certezza soltanto otto astri, più forse qualche altro ai limiti della percezione, che si organizzano a tracciare una sorta di una punta di freccia, con la cuspide rivolta verso l'alto a nord-est e “codolo” (passatemi il termine archeologico) rappresentato da un astro posto più in basso a sud-ovest rispetto ai vertici laterali della formazione.

NGC772. Sicuramente centrata, ma non vista.

IC348. Ammasso associato a nebulosità della costellazione di Perseo, di cui l'obiettivo ricercato è la componente nebulare. Quest'ultima si manifesta nel 24mm con UHC, soprattutto in distolta e muovendo l'oculare: attorno alla stella principale del dso e alle due minori che si collocano subito in basso a nord-ovest, si intuisce un alone più chiaro che va a diradarsi rapidamente, dai confini indefiniti, ma apparentemente più esteso nella porzione superiore rispetto a quella inferiore, dove va a restringersi progressivamente fino a terminare a punta.

NGC1432, NGC1435. Un rapido salto sulle Pleiadi, con 24mm munito di UHC, mi restituisce per la prima volta la visione delle annesse nebulose di Maia e di Merope: attorno alle Sette Sorelle balza all'occhio il chiarore che le circonda, soltanto intuito nelle osservazioni passate, realizzate senza filtro.

M42, M43. Fugace passaggio anche sulla Nebulosa di Orione e la sua piccola sorella, la nebulosa De Mairan: basse sull'orizzonte e abbastanza disturbate dall'IL, accentuato da un'umidità ora piuttosto elevata, offrono comunque una visione piacevole nel 24mm con l'UHC, che permette di cogliere anche alcune sfumature interne.

FINE

nicola66
28-11-2017, 23:58
Tu ormai hai bisogno urgente di un diametro maggiore .
Ottimo report fluido e piacevole nella lettura .
un grosso complimento anche per la tenacia .

ale.crl
29-11-2017, 11:35
Grazie per il bel report. Una domanda:


Ammasso associato a nebulosità della costellazione di Perseo, di cui l'obiettivo ricercato è la componente nebulare. Quest'ultima si manifesta nel 24mm con UHC, soprattutto in distolta e muovendo l'oculare

che intendi con muovere l'oculare?

Salvatore
29-11-2017, 18:52
Leggo tantissima passione in questo report , oggetti magistralmente riportati e descrizioni scorrevoli e piacevoli da leggere. Mi hai dato la sensazione di stare con te all' oculare.
Bello il 7510 , ci sono due ammassi che potrebbero essere ben alla portata del tuo strumento nei paraggi e sono King 19 e Markarien 50 ;)

Ottima metodica la tua , mi piace assai ;)

Giova84
29-11-2017, 21:52
ale.crl hai ragione, mi sono espresso coi piedi! Come notai una volta in compagnia di alextar osservando la Helix, quando si ha a che fare con oggetti estesi e poco luminosi, un metodo per "accorgersi della loro presenza" è, una volta puntata l'area di cielo in cui devono trovarsi, muovere leggermente e ripetutamente il telescopio (non l'oculare :whistling:) in alto e in basso o a destra e sinistra alternativamente: in questo modo anche lievi differenze cromatiche balzano di più all'occhio (vedi la macchia chiara muoversi) e ci si può poi meglio concentrare sull'oggetto. Almeno questo è quello che, sperimentalmente, ho verificato...

.. Salvatore grazie per i complimenti! Prendo subito nota degli ammassi suggeriti: spero rientrino nella prossima sessione!

Giova84
29-11-2017, 23:41
Tu ormai hai bisogno urgente di un diametro maggiore

Mi sono convinto che la maledizione del buon vecchio John Dobson si sia abbattuta su di me: è la terza volta che ho praticamente in pugno un bel 12", tuttavia secondo copioni sempre nuovi nella forma, ma uguali nel contenuto, il venditore si tira indietro (o sparisce) e io resto fregato!

Mi son quasi rassegnato...e per ora ho appagato un po' la crisi da strumentite con un makkino per farmi compagnia nelle fredde notti d'inverno, quando scalare il Matese sarà fuori della portata di un comune mortale come me...

nicola66 ti ringrazio anche per i complimenti: aspetto sempre la serata che ci vedrà uscire insieme, anche se ormai ho capito che mi tocca limitarmi a gustarmi gli splendidi scatti che spesso condividi...

Salvatore
30-11-2017, 08:42
Riguardo Markarian 50 , sia Skysafari che il Triatlas B/C lo riportano come ammasso aperto in Cassiopea ,mentre altre fonti come Simbad dicono che si tratti di una galassia ( la costellazione ora mi sfugge). E comunque gli ammassi si trovano nel raggio di poco piú di un grado intorno a 7510... il Markarian era anche visibile nel 15x80 ;)

***Annalisa***
30-11-2017, 21:08
Complimenti, bellissimo report. Hai spremuto per bene il rifrattore.

Prenderò spunto :biggrin:

Concordo con nicola66, hai bisogno di più diametro.

nicola66
30-11-2017, 22:44
Giova84 prima o poi capiterà , e sarà una serata speciale

Gitt
01-12-2017, 15:11
Complimenti Giova84, bellissimo report, dettagliato, ricco di spunti, con oggetti al limite per il tuo diametro e il tuo cielo, proprio bravo.

Una frase mi ha colpito:

In definitiva, non possiamo dire di aver ammirato i particolari dell'oggetto, ma almeno di averne colto l'esistenza grazie al riconoscimento della sua parte più luminosa.
Ecco, per me questa frase fa di te un visualista esperto, che sa trarre soddisfazione dalle conquiste sottili e sofferte.

Leggo che hai puntato e riconosciuto alcune nebulose a emissione come la Bubble e la Wizard (vicina a NGC7380, catalogata come Sh2-142): già averne riconosciuto la presenza senza filtro è un successo.
Se capita, osserva la Bubble con l’UHC.

Ti suggerisco invece l’O-III per la Wizard. Infatti a suo tempo ho riportato:

02/08/16 Starigrad 8"f6 Seeing 4 NELM m.6 Velato
Visibile decentemente a 57x e a 86x con O-III. Occupa all'incirca l'area a triangolo dell'OC . Nessun dettaglio visibile. Con UHC è molto più debole.

Non farti intimorire dal freddo: basta equipaggiarsi bene, un paio di thermos di bevande calde, cibi calorici ma non pesanti (le barrette con cereali/noci/miele ad esempio sono molto valide) e si affronta il clima invernale.
A dicembre e gennaio in genere il clima è più secco a tutto vantaggio della trasparenza.
Poi tu hai un setup che si fa in fretta a montare e smontare: quando non ce la fai più, carichi tutto e via.;)

Non demordere, vedrai che il dob 12" salterà fuori, prima o poi.:razz:

Giova84
01-12-2017, 23:59
Ecco, per me questa frase fa di te un visualista esperto, che sa trarre soddisfazione dalle conquiste sottili e sofferte.

Dopo due anni di assidue osservazioni ho capito che sapere "cosa" si andrà a osservare è il segreto per avere una serata realmente soddisfacente, soprattutto quando si stila un programma ai limiti delle capacità del cielo e dello strumento come gli ultimi che sto improntando. È la chiave per non rimanere delusi, ma provare gioia e quasi orgoglio per essere riuscito a riconoscere ciò che un annetto fa forse non avresti neppure notato nell'oculare...

Quanto ai filtri, uno step alla volta! L'UHC ce l'ho, l'O-III costa un botto, maledizione! Tutto a suo tempo...con calma...

Il problema freddo è relativo: non mi spaventa in sé, ma molto di più ghiaccio e neve che potrei trovare sulla strada per raggiungere il sito. Da buon terrone non sono proprio attrezzato! :whistling:

Japponiglio
02-12-2017, 01:53
Bravo, e grazie per la condivisione.
Si capisce che sei un vero visualista. A volte basta una scintilla, una lucetta fioca che, pur fioca che sia, ci regala un piccolo brivido, un piccolo assaggio di qualcosa di maestoso.
Continua così e altro che ultimo novilunio... :biggrin: unisciti a noi visualisti spartani e combatti il freddo e la neve fino all'ultimo!!!

Gitt
04-12-2017, 11:03
Quanto ai filtri, uno step alla volta! L'UHC ce l'ho, l'O-III costa un botto, maledizione! Tutto a suo tempo...con calma...

Il problema freddo è relativo: non mi spaventa in sé, ma molto di più ghiaccio e neve che potrei trovare sulla strada per raggiungere il sito. Da buon terrone non sono proprio attrezzato! :whistling:

Allora rimanda l'acquisto del filtro e investi su quattro gomme da neve!;)
Sono battute, eh, non vorrei che ti offendessi: ognuno deve fare quello che si sente, quando e se ne ha voglia.
Ma ormai abbiamo fatto qualche chiacchierata, per cui mi permetto di scherzare un pochino.

Giova84
04-12-2017, 12:08
Gitt guarda che ho il suocero gommista, ci vado di lusso! ahahah!

E poi figurati, anche a me piace scherzare: un po' di umorismo è sempre il benaccetto!

Gitt
04-12-2017, 13:13
ho il suocero gommista, ci vado di lusso! ahahah!


Eh, allora sei a posto!

Comunque il discorso in realtà è anche da valutare seriamente: per la mia esperienza, e non solo la mia ma direi per quella della maggior parte dei visualisti, esclusi alcuni spiriti eletti che albergano tra tombe etrusche e pascoli di maremmane (ogni riferimento a un moderatore è assolutamente voluto:D), investire una parte del budget in trasporto (carburante, autostrada, gomme da neve) verso cieli bui rende di più che upgrade di oculari, filtri e quant'altro.