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Visualizza Versione Completa : DSJ Deep Sky Journal N° 89 Settembre 2017 (NGC 6839/6886)



etruscastro
03-08-2017, 18:17
Nel numero 89 del DSJ di Astronomia.com faremo felici tutti i lettori del portale, infatti porteremo all'attenzione ben 2 oggetti osservabili nel mese di settembre, uno dedicato a chi muove i primi passi nel cielo col proprio strumento, un secondo pensato a chi è più smaliziato e esperto nell'osservazione.
Parleremo di due oggetti che risiedono prospetticamente nella costellazione della Freccia, una costellazione che rapisce la curiosità e la fantasia di molti appassionati che seguono gli appuntamenti estivi astronomici della varie associazioni, e parleremo quindi di NGC 6839 e di NGC 6886.

FOTO NGC 6839

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il primo oggetto che portiamo all'attenzione potrà sembrare semplice essendo un ammasso aperto, in realtà nasconde diverse insidie osservative e può essere una buona “palestra” di esperienza per chi si sta appassionando all'osservazione visuale astronomica.

Trovandosi in piena Via Lattea infatti, non sarà facile discernere le stelle che realmente compongono l'ammasso da quelle prospettiche anche perché, come vedremo, l'ammasso non è particolarmente ricco di unità stellari.

Scoperto nel 1784 da W.Herschel l'ammasso è rintracciabile alle coordinate celesti di Ascensione Retta 19h 54m 32s e di Declinazione 17° 56' 19”.
di Magnitudine Integrata +7,9 e dalle dimensioni apparenti di 2' è catalogato come ammasso di tipo IV 2 p.


TROVIAMO NGC 6839 CON STELLARIUM

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trovare l'ammasso aperto è veramente un gioco da ragazzi, esso si trova infatti a circa 1,5° da Omega Sagitta (+4,3 la stella centrale della costellazione!) e a soli 0,5° dal più famoso M71.


CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE

osservato il 15 luglio 2015 in una serata non buonissima, con un valore SQM di 21.11 e il mio fidato CPC 1100, un seeing stimato in 7/10

dagli appunti:
a 82x l'ammasso si presenta ricco ammasso ricco e mediamente denso nei pressi della V.L., anche se conto circa 15 stelle principali che suppongo si tratti dell’ammasso vero e proprio..


FOTO NGC 6886

il secondo oggetto è decisamente più ostico, dove si richiede un cielo decisamente sopra la media, un telescopio dal generoso diametro di apertura e ottimamente collimato, sempre nella Freccia si trova questa piccolissima nebulosa planetaria di soli 10,2” di diametro apparente, una pulce nel vero senso della parola che ha fatto desistere dalla sua osservazione diversi astrofili visualisti.

Scoperta il 17 settembre 1884 da R.Copeland la nebulosa si trova alle coordinate celesti di Ascensione Retta 20h 12m 42s e di declinazione +19° 59' 23”, la sua magnitudine integrata è di +11,4 con una Luminosità Superficiale di +16,2, la stella centrale (invisibile nei telescopi amatoriali!) è di +18,76, la sua distanza da noi è di circa 11000 anni luce .


TROVIAMO NGC 6886 CON STELLARIUM

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rintracciarla non è complesso se non fosse che la piccolissima dimensione apparente e il foltissimo campo di stelle non la facciano perdere letteralmente nel fondo cielo, in realtà si trova a circa 1,5° ovest dalla stella eta sgr (+5,05 la punta della freccia rappresentata nella costellazione!) sul bordo esterno della Via Lattea.

CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE

Osservata la stessa sera dell'oggetto proposto poco sopra in questo DSJ l'oggetto si presenta di alto grado di difficoltà.

dagli appunti:
ho praticamente passato l’intera nottata su questi due oggetti planetaria, non riuscivo a darmi pace a tirar fuori anche questa nebulosa, ho tentato di tutto per risolverla dagli oggetti puntiformi, solo a 330x con filtro OIII discerno la nebulosa dalle stelle, anche se non mostra visivamente né asimmetrie e né strutture particolari….. DIFFICILE!

UN POCHINO DI STORIA (TRATTO LIBERAMENTE DA WIKIPEDIA…)

25293Edmond Halley a volte Edmund, (Londra, 8 novembre 1656 – Greenwich, 14 gennaio 1742) è stato un astronomo, matematico, fisico, climatologo, geofisico e meteorologo inglese.

Halley nacque a Haggerston, Londra, figlio di un ricco fabbricante di sapone.
Dal 1673 studiò al The Queen's College di Oxford. Prima di laurearsi pubblicò saggi sul Sistema solare e le macchie solari.
Lasciando Oxford, nel 1676, visitò l'isola di Sant'Elena con l'intenzione di studiare le stelle dall'emisfero australe. Ritornò in Inghilterra a novembre del 1678.

L'anno seguente pubblicò [I]Catalogus Stellarum Australium che comprendeva 341 stelle meridionali. Per queste aggiunte alla mappa stellare fu paragonato a Tycho Brahe. Conseguì il Master of Arts a Oxford e fu eletto membro della Royal Society.

Nel 1686 Halley pubblicò la seconda parte del resoconto della sua spedizione, un saggio e una carta sugli alisei e i monsoni. Identificò nel riscaldamento solare la causa dei moti atmosferici. Stabilì anche la relazione fra la pressione barometrica e l'altezza sul livello del mare.

Halley si sposò nel 1682 e sì stabilì a Islington. Passò la maggior parte del suo tempo osservando la Luna, ma si interessò anche ai problemi della gravità. Un problema che attirò la sua attenzione fu la prova delle leggi di Keplero sul moto planetario. Nell'agosto del 1684 andò a Cambridge per discuterne con Isaac Newton, scoprì che Newton aveva già risolto il problema ma non aveva ancora pubblicato niente. Halley lo convinse a scrivere [I]Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (1687), che fu pubblicato a spese di Halley.

Nell'opera [I]Philosophical Transactions of Royal Society of London (1692) propose l'idea che la Terra fosse formata da un guscio esterno spesso 800 km, con due altri gusci interni concentrici e un nocciolo interno. Questi gusci avrebbero avuto le dimensioni dei pianeti Venere, Marte e Mercurio, e sarebbero separati da atmosfera. Ogni guscio avrebbe i propri poli magnetici, e i vari gusci ruoterebbero a velocità differenti.

Halley propose questa teoria per cercare di spiegare alcuni risultati anomali ottenuti dalla bussola, per poi spingersi a teorizzare che l'atmosfera interna fosse luminescente, che i continenti interni fossero abitati e che i gas sfuggiti dai passaggi ai poli fossero la causa dell'aurora boreale]. Nel 1693 pubblicò un articolo sulle rendite vitalizie, un'analisi dell'età alla morte presa dagli archivi di una città tedesca nota per tenere una documentazione meticolosa. Questo permise al governo britannico di vendere le rendite vitalizie ad un prezzo adatto, basato sull'età dell'acquirente. Il lavoro di Halley influenzò fortemente lo sviluppo della demografia.

Nel 1698 ricevette l'incarico di capitano sulla [I]HMS Paramore (His Majestic Ship - nave di Sua Maestà Britannica), per fare approfondite osservazioni sulle condizioni del magnetismo terrestre. Il viaggio nell'oceano atlantico durò due anni, si estese da 52 gradi di latitudine nord a 52 gradi sud. I risultati furono pubblicati in una carta generale delle declinazioni magnetiche nel 1701. Fu la prima carta di questo tipo ad essere pubblicata e la prima su cui apparvero le isocline.

Nel novembre del 1703 fu nominato Professore saviliano di Geometria all'Università di Oxford, nel 1710 ricevette una laurea ad honorem in legge. Nel 1705 pubblicò [I]Synopsis Astronomia Cometicae nel quale espose il suo convincimento che gli avvistamenti cometari del 1456, 1531, 1607 e 1682 erano relativi alla stessa cometa, e ne predisse il ritorno nel 1758. Quando ciò accadde, divenne nota come la Cometa di Halley.

Nel 1716, Halley suggerì una misurazione precisa della distanza tra la Terra e il Sole basandosi sul transito di Venere. Nel 1718 scoprì il moto proprio delle stelle "fisse", comparando le sue misurazioni astrometriche con quelle riportate nell'Almagesto.
L'interesse di Halley per la scienza greca ne fece anche un filologo ed editore di antichi trattati. Nel 1706 curò l'edizione del [I]De sectione rationis di Apollonio di Perga, alla quale aggiunse una sua ricostruzione dell'opera perduta [I]De sectione spatii. Poiché l'opera di Apollonio si era conservata solo in traduzione araba, egli aveva imparato l'arabo per poterla tradurre. Nel 1710 pubblicò un'edizione delle Coniche, alla quale aggiunse il [I]De sectione cylindri et coni di ]Sereno di Antinoe. La sua traduzione dall'arabo in latino degli [I]Sphaerica di Menelao di Alessandria apparve solo postuma, nel 1758.

Nel 1720, Halley successe a John Flamsteed come Astronomo Reale, impiego che mantenne fino alla sua morte. Fu seppellito nella St. Margaret's Church a Lee, nel sud-est di Londra.

Halley muore nel 1742 e viene sepolto nel cimitero parrocchiale di Santa Margherita di Antiochia, nel distretto sud-est di Lee Green, a Londra.

Sono stati intitolati al celebre scienziato inglese: una cometa, un cratere sulla superficie di Marte e una stazione di ricerca, in Antartide.

Il celebre matematico italiano Joseph-Louis Lagrange cominciò ad interessarsi di matematica solo dopo aver letto un volume di Halley, trovato per caso all'età di diciassette anni.

RACCOLTA DSJ DI ASTRONOMIA.COM (https://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2945-Raccolta-Deep-Sky-Journal)

etruscastro
04-08-2017, 11:11
aggiunto il DSJ di settembre.

buona lettura e buon ferragosto! :)

Etruscastro

SVelo
31-08-2017, 10:15
Grande personaggio Halley, non si è fatto mancare nulla! :)
Grazie etruscastro ;)