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Visualizza Versione Completa : Le galassie si allontanano



Odisseo
23-06-2017, 11:00
Scusate l'elementare mia richiesta. Il mio quesito è : se le galassie si allontanano con velocità sempre più crescente significa che possono superare la velocità della luce ed essere quindi non più visibili? Grazie

Odisseo
23-06-2017, 11:38
Benvenuto!;)


Scusami sono nuovo ...la mia domanda è:

Se le galassie si allontanano con velocità sempre più crescente significa che possono superare la velocità della luce ed essere quindi non più visibili? Grazie

Zoroastro
23-06-2017, 11:45
Salve e benvenuto.

Se la toria della Relatività Ristretta di Einstein fosse valida, e finora nessuno ha dimostrato il contrario, la velocità della luce sarebbe un limite invalicabile. Nessun oggetto la può superare, allo stato attuale delle conoscenze.

Ciao!

Odisseo
23-06-2017, 11:49
benvenuto Odisseo, la domanda te la sposto io in una sezione più adatta, qua è gradita una presentazione corretta! ;)

grazie ciao

Odisseo
23-06-2017, 12:04
Salve e benvenuto.

Se la toria della Relatività Ristretta di Einstein fosse valida, e finora nessuno ha dimostrato il contrario, la velocità della luce sarebbe un limite invalicabile. Nessun oggetto la può superare, allo stato attuale delle conoscenze.

Ciao!

Scusami
Come fa allora l'universo ad espandersi in modo illimitato e continuo se le galassie aumentano la loro velocità secondo la teoria del Big Bang o questa legge non è più accreditata.

Red Hanuman
23-06-2017, 12:13
@Odisseo (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=6486), come già detto, la velocità di un oggetto NELLO spazio non può superare quella della luce.
La velocità di espansione DELLO spazio, invece, non ha limiti, e quindi gli oggetti che vengono trascinati dallo spazio possono tranquillamente allontanarsi da noi a velocità superiori a quella della luce, e scomparire dalla nostra visuale (sfera di Hubble).

Zoroastro
23-06-2017, 12:16
1. Una velocità di espansione Ve<c non contraddice il Big Bang
2. Che l'Universo stia attualmente - forse - accelerando la sua espansione inoltre non significa affatto che lo faccia indefinitamente
3. Per giunta, la teoria cosmologica del tempo che rallenta spiega l'apparente accelerazione dell'espansione in modo diverso


Ti suggerisco di leggere un testo base di cosmologia, ce ne sono parecchi validi e alla portata di chiunque.

Se hai fatto qualche esame di fisica puoi leggere questo:

https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/0810/0810.0153.pdf

Ciao!

PS: come scrive correttamente Hanuman, la velocità metrica di espansione dello spazio poi può essere >c ... ma qui ti complichiamo le idee :D

Red Hanuman
23-06-2017, 12:18
3. Per giunta, la teoria cosmologica del tempo che rallenta spiega l'apparente accelerazione dell'espansione in modo diverso

Teoria affascinante, ma un po' fantasiosa e bisognosa di severe verifiche...

Zoroastro
23-06-2017, 12:25
Teoria affascinante, ma un po' fantasiosa e bisognosa di severe verifiche...

Concordo in pieno, è una delle più affascinanti teorie cosmologiche in circolazione ma non ha ancora una base empirica sufficiente, l'ho citata per dare un'idea del rischio che si corre ad applicare su scala cosmologica il buon senso e la fisica del quotidiano :D

Zoroastro
23-06-2017, 12:32
Completo ricordando che ad ogni modo il Modello Cosmologico Standard - SCM che parte dal Big Bang è ben lungi dall'essere dimostrato, e che altre teorie prescindono dal big bang stesso cercando di risolvere le numerose contraddizioni dell'SCM.

Buona giornata!

Odisseo
23-06-2017, 13:56
@Odisseo (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=6486), come già detto, la velocità di un oggetto NELLO spazio non può superare quella della luce.
La velocità di espansione DELLO spazio, invece, non ha limiti, e quindi gli oggetti che vengono trascinati dallo spazio possono tranquillamente allontanarsi da noi a velocità superiori a quella della luce, e scomparire dalla nostra visuale (sfera di Hubble).


perfetto meraviglioso l'universo..... grazie della risposta

Pro.Euclide
26-06-2017, 12:02
Propongo un esperimento mentale per studiare la relazione tra l'allontanamento delle galassie e la velocità della luce. Supponiamo che un giorno nel futuro un veicolo si allontani dalla Terra ad una frazione significativa della velocità della luce e raggiunga, dopo il tempo necessario, un'altra galassia e rallenti la sua velocità in modo da trovarsi in quiete con gli oggetti vicini della nuova galassia.
Sembra evidente che rispetto alla Terra esso sarà ancora in allontanamento alla velocità di fuga della nuova galassia. Ora, la sua massa sarà stata aumentata dal viaggio a velocità relativistica o avrà beneficiato anch'esso della dilatazione dello spazio interposto ?
Saltando di galassia in galassia esso potrebbe arrivare ai limiti dell'Universo osservabile o anche superarli e stare tranquillamente in mezzo agli oggetti dell'ultima galassia dove decidesse di fermarsi, senza rilevare cambiamenti nella sua massa e differenze strutturali con gli oggetti alieni, oppure un eventuale aumento di massa porrebbe fine anzitempo al suo viaggio ?
In appendice mi chiedo: sono arrivati a noi oggetti, ovvero particelle, provenienti da altre galassie e se sì, sono diverse dalle stesse particelle provenienti da regioni interne della nostra galassia ?
Il fatto è che non riesco a mandare giù in primis la dilatazione dello spazio e ora anche il rallentamento del tempo, in quanto mi sembrano argomenti comodi per evitare approfondimenti razionali.
Inoltre sembra evidente che le galassie sono simili tra loro e con al loro interno oggetti simili, e mi sembra inverosimile che un eventuale viaggiatore intergalattico o i suoi discendenti ( tralasciamo il problema del tempo occorrente) debbano trasformarsi in mostri di massa enorme nel loro viaggio.
Grazie per l'attenzione.

Red Hanuman
26-06-2017, 12:20
Non c'è alcun aumento di massa. Nella RG quello che aumenta è l'impulso, ossia la variazione della quantità di moto. Parlare di massa è improprio. In pratica, la massa relativistica è l'espressione di un accumulo di energia, che solo per comodità viene chiamato massa.
Quello che si nota dalle osservazioni è uno spostamento verso il rosso delle lunghezze d'onda, e considerata l'equazione di de Broglie (che associa ad una particella una determinata lunghezza d'onda), questo va ad influire anche sulle particelle...;)

Pro.Euclide
26-06-2017, 16:04
Bene. Grazie per la risposta.
Rimane però il mio dubbio fondamentale: l' oggetto partito dalla nostra terra e che arrivasse e si fermasse in un'altra galassia, non avrebbe perduto nessuna delle sue caratteristiche e non ne avrebbe acquistate di nuove, malgrado che per la Terra ora viaggia alla stessa velocità di fuga della nuova galassia ?
Se non accade nulla, questo vuol dire che, di galassia in galassia, potrebbe arrivare e stabilirsi anche in quelle galassie che per noi hanno velocità di fuga superluminali?

Red Hanuman
26-06-2017, 17:59
Il problema di fondo è che un oggetto dotato di massa NON PUO' muoversi a velocità maggiori di quelle della luce (e nemmeno alla velocità della luce, a dirla tutta).
Quindi, prima o poi, non sarà più in grado di raggiungere nessuna galassia, perchè in quel momento tutte le galassie si allontaneranno da quella in cui si trova a velocità maggiori di quelle della luce.
Almeno, in teoria...;)

mazzolatore
27-06-2017, 15:59
v = H_0 d

d(t) = a(t) L
a(t) = fattore di scala che aumenta col tempo, se definiamo a(t_0) = 1 allora L è la distanza tra 2 punti al tempo t_0

\frac{d d(t)}{dt} = \frac{d a(t)}{dt} L \frac{a}{a} = \frac{d a(t)}{dt} \frac{d}{a} = H(t) d


Legge di Hubble

v = H(t) d

Equazione di Friedman:
H^2 = \Bigl(\frac{a}{a'}\Bigr)^2 = \frac{8 \pi G}{3} \rho

mette in relazione il fattore di scala con la densità di materia ed energia dell'universo.

se consideri un universo fatto di sola materia, sola radiazione o sola costante cosmologica puoi risolvere l'equazione differenziale , e trovare come evolve l'universo col passare del tempo.

Nella realtà l'universo è composto da materia, radiazione e costante cosmologica, il che rende l'integrale impossibile da fare in modo analitico. Comunque si può fare computazionalmente e trovare come evolve il fattore di scala.

Questo se volevi qualche formuletta.:D

Pro.Euclide
28-06-2017, 09:19
La conclusione non corrisponde al mio punto di vista, per cui non farò più domande ma esporro' semplicemente il mio pensiero.
Il veicolo che ha abbandonato la nostra galassia ed è arrivato su un'altra galassia dove si è fermato si comporta come qualsiasi altro oggetto della nuova galassia e obbedisce allo stesso modo degli altri alle leggi della fisica.
In esso non c'è traccia della velocità che ha dovuto raggiungere per approdare nella nuova galassia, come per gli altri oggetti della medesima non c'è traccia della propria velocità di fuga rispetto alla nostra galassia.
A motivo dell'isotropia dell'universo, il veicolo si trova comunque al centro dell'espansione cosmica e vede le altre galassie che si allontanano da lui a velocità proporzionali alla distanza. L'ideale confine sferico disegnato dalla velocità della luce si è spostato in avanti nella sua direzione di prua ed all'indietro nella sua direzione di poppa, includendo e rendendo visibili davanti alla prua galassie che prima erano superluminali ed escludendo indietro di poppa galassie che prima erano visibili ed ora sono diventate invisibili perchè hanno velocità relative superluminali.
Questa situazione si rinnova ogni volta che dovesse trasferirsi su un'altra galassia e non cambia anche se ripete all'infinito i trasferimenti.
Questo perchè ogni galassia ha la sensazione di essere al centro dell'espansione cosmica, anche quelle che rispetto a noi hanno velocità di fuga uguali o superiori alla velocità della luce, e che vedono a loro volta la nostra galassia allontanarsi da loro a velocità pari o superiore alla velocità della luce.
Questo ragionamento mi pare semplice e potrebbe essere confermato dal fatto che, una volta arrivate qui da noi, particelle dello stesso tipo non sono distinguibili l'una dall'altra, sia che vengano da regioni all'interno della nostra galassia sia che provengano da altre galassie.

Red Hanuman
28-06-2017, 17:35
La conclusione non corrisponde al mio punto di vista, per cui non farò più domande ma esporro' semplicemente il mio pensiero.
Il veicolo che ha abbandonato la nostra galassia ed è arrivato su un'altra galassia dove si è fermato si comporta come qualsiasi altro oggetto della nuova galassia e obbedisce allo stesso modo degli altri alle leggi della fisica.
In esso non c'è traccia della velocità che ha dovuto raggiungere per approdare nella nuova galassia, come per gli altri oggetti della medesima non c'è traccia della propria velocità di fuga rispetto alla nostra galassia.
A motivo dell'isotropia dell'universo, il veicolo si trova comunque al centro dell'espansione cosmica e vede le altre galassie che si allontanano da lui a velocità proporzionali alla distanza. L'ideale confine sferico disegnato dalla velocità della luce si è spostato in avanti nella sua direzione di prua ed all'indietro nella sua direzione di poppa, includendo e rendendo visibili davanti alla prua galassie che prima erano superluminali ed escludendo indietro di poppa galassie che prima erano visibili ed ora sono diventate invisibili perchè hanno velocità relative superluminali.
Questa situazione si rinnova ogni volta che dovesse trasferirsi su un'altra galassia e non cambia anche se ripete all'infinito i trasferimenti.

L'errore sta qui. Il tempo comunque scorre, e l'espansione dell'universo continua.
Ne consegue che la sfera di Hubble della tua astronave continua comunque ad espandersi ad un tasso minore di quello dell'espansione complessiva dell'universo. Quindi, il numero di galassie non legate gravitazionalmente a quella in cui si trova l'astronave continua a decrescere, e diventeranno sempre più scarse quelle raggiungibili alla velocità della luce o meno.
Prima o poi, nell'orizzonte dell'astronave rimarrà solo la galassia in cui si trova, e null'altro potrà mai essere raggiunto.


Questo perchè ogni galassia ha la sensazione di essere al centro dell'espansione cosmica, anche quelle che rispetto a noi hanno velocità di fuga uguali o superiori alla velocità della luce, e che vedono a loro volta la nostra galassia allontanarsi da loro a velocità pari o superiore alla velocità della luce.
Questo ragionamento mi pare semplice e potrebbe essere confermato dal fatto che, una volta arrivate qui da noi, particelle dello stesso tipo non sono distinguibili l'una dall'altra, sia che vengano da regioni all'interno della nostra galassia sia che provengano da altre galassie.

Quest'ultima frase non ha senso e non è vera. Le particelle cambiano, perchè cambia la velocità relativa al nostro sistema di coordinate. E la prova sta nel fatto che la frequenza della luce (fotoni) si sposta verso il rosso, trasformando i fotoni (ad esempio, i fotoni \gamma man mano che si allontanano dalla sorgente e subiscono l'espansione dell'universo, diventano fotoni X, poi UV, visibile ecc...).
Quindi NON è vero che le proprietà delle particelle che ci giungono da altre galassie non cambiano; anzi, proprio a causa del cambiamento dei fotoni riusciamo a supporre l'espansione accelerata dell'universo...;)

Gaetano M.
29-06-2017, 09:14
Pro.Euclide Commento per essere aggiornato sulla discussione e per dare una mia impressione. Mi pare che tu non tenga conto del tempo impiegato dall'astronave per spostarsi. Se noi parlassimo, invece che di galassie, di superammassi di galassie per rendere più realistico l'esperimento mentale e tenendo conto che le distanze tra superammassi sono dell'ordine di milioni di anni luce allora si capisce che il tempo impiegato non può essere trascurato. Come ha detto Red Hanuman, alla fine ci sarà solo una galassia senza altro nelle vicinanze, perché l'universo ha continuato ad espandersi.

Pro.Euclide
01-07-2017, 10:33
Solo un'ultima nota a questa discussione. Poi ognuno rimanga nella propria convinzione.
Si dà importanza alla velocità del veicolo, ritenendo che questa sia surclassata dalla velocità dell'espansione dell'universo, ma in un esperimento mentale questo ostacolo può essere tranquillamente bypassato assegnando al veicolo una velocità relativistica che minimizzi il trascorrere del tempo. Cioè in un tempo relativamente breve il veicolo può aver raggiunto una galassia piuttosto lontana tale che non sia significativa, in termini relativi, l'ulteriore espansione dell'universo.
L'importante è che il veicolo ora si trova in una nuova galassia, mediamente fermo rispetto agli altri oggetti della stessa, ed ha assunto il nuovo punto di vista.
Cioè la sua sfera limitata dall'orizzonte della velocità della luce corrisponde alla sfera centrata nella nuova galassia, come conferma l'idea dell'isotropia dell'universo.
Cioè per il veicolo tutto è simile alla situazione che aveva nella nostra galassia:
a) si trova al centro dell'espansione cosmica
b) può vedere al massimo galassie che si allontanano alla velocità della luce (ma che non sono le stesse che vedeva dalla Terra perché bisogna tener conto della velocità di fuga di questa nuova galassia rispetto alla nostra)
c) essendo in stato di quiete, può di nuovo accelerare fino al limite della velocità della luce, che ora si è spostato in avanti.

Questa situazione corrisponde grosso modo a quella di una nave che si sposta sulla superficie del mare. Procedendo sulla curvatura del globo, la nave vede nuovi orizzonti. Pur rimanendo per essa invariati l'alto e il basso, questi in effetti ora si misurano su nuove coordinate.

Questi ragionamenti mi suggeriscono l'idea dell'universo come un'ipersfera, il cui raggio non si misura però sulle coordinate spaziali, ma su quella temporale. Queste però sono idee mie.

Per quanto riguarda l'identità di particelle provenienti da altre galassie e quelle provenienti da regioni della nostra galassia, io mi riferivo a particelle dotate di massa, e non ai fotoni, per i quali il cambiamento di identità dipende solo dalla lunghezza d'onda.

Grazie

Red Hanuman
01-07-2017, 12:08
Solo un'ultima nota a questa discussione. Poi ognuno rimanga nella propria convinzione.
Si dà importanza alla velocità del veicolo, ritenendo che questa sia surclassata dalla velocità dell'espansione dell'universo, ma in un esperimento mentale questo ostacolo può essere tranquillamente bypassato assegnando al veicolo una velocità relativistica che minimizzi il trascorrere del tempo. Cioè in un tempo relativamente breve il veicolo può aver raggiunto una galassia piuttosto lontana tale che non sia significativa, in termini relativi, l'ulteriore espansione dell'universo.

Ma questo è IMPOSSIBILE! Stante il fatto che l'espansione dell'universo è incrementale, e che il mezzo deve COMUNQUE muoversi nello spazio, e quindi a velocità inferiori a quelli della luce, prima o poi si arriverà ad un punto dove la velocità del mezzo risulterà COMUNQUE inferiore a quella dell'espansione dell'universo (che, virtualmente, non ha limiti, e dunque può generare ben più di 300mila chilometri in un secondo).
Questo implica che ad un certo punto la sfera di Hubble del tuo mezzo non comprenderà nulla di non legato gravitazionalmente.
La tua ipotesi non evita questo finale, ma al massimo lo allontana nel tempo.


L'importante è che il veicolo ora si trova in una nuova galassia, mediamente fermo rispetto agli altri oggetti della stessa, ed ha assunto il nuovo punto di vista.
Cioè la sua sfera limitata dall'orizzonte della velocità della luce corrisponde alla sfera centrata nella nuova galassia, come conferma l'idea dell'isotropia dell'universo.
Cioè per il veicolo tutto è simile alla situazione che aveva nella nostra galassia:
a) si trova al centro dell'espansione cosmica
b) può vedere al massimo galassie che si allontanano alla velocità della luce (ma che non sono le stesse che vedeva dalla Terra perché bisogna tener conto della velocità di fuga di questa nuova galassia rispetto alla nostra)
c) essendo in stato di quiete, può di nuovo accelerare fino al limite della velocità della luce, che ora si è spostato in avanti.

Questa situazione corrisponde grosso modo a quella di una nave che si sposta sulla superficie del mare. Procedendo sulla curvatura del globo, la nave vede nuovi orizzonti. Pur rimanendo per essa invariati l'alto e il basso, questi in effetti ora si misurano su nuove coordinate.

Questi ragionamenti mi suggeriscono l'idea dell'universo come un'ipersfera, il cui raggio non si misura però sulle coordinate spaziali, ma su quella temporale. Queste però sono idee mie.

Per quanto riguarda l'identità di particelle provenienti da altre galassie e quelle provenienti da regioni della nostra galassia, io mi riferivo a particelle dotate di massa, e non ai fotoni, per i quali il cambiamento di identità dipende solo dalla lunghezza d'onda.

Grazie

Ma, stante l'equazione di De Broglie, l'effetto è analogo.
E, comunque sia, visto che le particelle viaggiano a velocità inferiori a quelle della luce, si verificano due casi: o non ci raggiungono, o perdono notevolmente energia.
Conoscendo il processo che genera le particelle, si può arrivare a conclusioni simili a quelle a cui si arriva con i fotoni...

Pierluigi89
08-02-2018, 15:08
Se limplosione di una stella crea un buco nero, tenendo conto che la teoria del big bang sia concreta, può essere che anch'esso abbia creato un buco nero di dimensioni a dir poco enormi. Se al centro di una galassia c'è un buco nero che tiene l'intera galassia in rotazione ad esso può essere che ci sia un buco nero creato dal big bang che tiene insieme tutte le galassie facendole roteare e che in realtà l'accelerazione che noi vediamo delle galassie non sia altro che un avvicinamento alla parte sempre più interna del buco nero.??

etruscastro
08-02-2018, 15:26
Pierluigi89 è gradita una presentazione ufficiale QUA (https://www.astronomia.com/forum/forumdisplay.php?29-Mi-presento)prima di interagire col forum! ;)

Red Hanuman
08-02-2018, 19:44
Se limplosione di una stella crea un buco nero, tenendo conto che la teoria del big bang sia concreta, può essere che anch'esso abbia creato un buco nero di dimensioni a dir poco enormi. Se al centro di una galassia c'è un buco nero che tiene l'intera galassia in rotazione ad esso può essere che ci sia un buco nero creato dal big bang che tiene insieme tutte le galassie facendole roteare e che in realtà l'accelerazione che noi vediamo delle galassie non sia altro che un avvicinamento alla parte sempre più interna del buco nero.??
Sono due fenomeni completamente diversi. Nel primo, la massa attrae materia e deforma lo spazio - tempo; nel secondo sono stati creati spazio, tempo e materia.
Spazio e tempo, poi, continuano a crearsi tutt'ora.
Considerato poi che non esiste un centro dell'universo, non può nemmeno essere che tutto l'universo sia trascinato verso un punto preciso. le osservazioni, poi, smentiscono completamente una ipotesi del genere.

Pierluigi89
08-02-2018, 20:37
Sono due fenomeni completamente diversi. Nel primo, la massa attrae materia e deforma lo spazio - tempo; nel secondo sono stati creati spazio, tempo e materia.
Spazio e tempo, poi, continuano a crearsi tutt'ora.
Considerato poi che non esiste un centro dell'universo, non può nemmeno essere che tutto l'universo sia trascinato verso un punto preciso. le osservazioni, poi, smentiscono completamente una ipotesi del genere.


Se non esiste un centro dall'universo allora non dovrebbe esistere neanche il big bang se le galassie si allontanano saranno partite da un punto. Ma se esistesse un centro del universo ciò vorrebbe dire che può esistere il big bang e se ci fosse un buco nero creato da quel esplosione tutta la materia potrebbe riunirsi e ripetersi in una creazione e distruzione infinita.

Pierluigi89
08-02-2018, 20:38
Pierluigi89 è gradita una presentazione ufficiale QUA (https://www.astronomia.com/forum/forumdisplay.php?29-Mi-presento)prima di interagire col forum! ;)
A ragione e chiedo scusa per la maleducazione.

Red Hanuman
09-02-2018, 05:49
Se non esiste un centro dall'universo allora non dovrebbe esistere neanche il big bang se le galassie si allontanano saranno partite da un punto.

Non ci siamo. Ti invito a leggere i vari articoli scritti sull'argomento nel portale.

Non esiste un centro dell'universo perchè non ha senso. E' come chiedersi se c'è il centro della superficie di una sfera. L'esistenza di un centro dell'universo comporterebbe una direzione preferenziale, e dunque una violazione delle leggi della fisica, che sono invarianti per direzione.

Il Big Bang è la genesi del TUTTO, al di fuori non esiste nulla, e quindi non puoi nemmeno avere un riferimento esterno per stabilire un centro. L'unico punto centrale non è nelle dimensioni spazio, ma nella dimensione temo (l'inizio del tempo, appunto).

Le galassie non si allontanano per moto proprio, ma trascinate dalla creazione dello spazio. Ancora una volta, dunque, non c'è bisogno di un centro.


Ma se esistesse un centro del universo ciò vorrebbe dire che può esistere il big bang e se ci fosse un buco nero creato da quel esplosione tutta la materia potrebbe riunirsi e ripetersi in una creazione e distruzione infinita.

Non hai capito cos'è il Big Bang. Ripeto, leggiti gli articoli che ci sono sul portale sull'argomento.

Pierluigi89
09-02-2018, 20:25
Non ci siamo. Ti invito a leggere i vari articoli scritti sull'argomento nel portale.

Non esiste un centro dell'universo perchè non ha senso. E' come chiedersi se c'è il centro della superficie di una sfera. L'esistenza di un centro dell'universo comporterebbe una direzione preferenziale, e dunque una violazione delle leggi della fisica, che sono invarianti per direzione.

Il Big Bang è la genesi del TUTTO, al di fuori non esiste nulla, e quindi non puoi nemmeno avere un riferimento esterno per stabilire un centro. L'unico punto centrale non è nelle dimensioni spazio, ma nella dimensione temo (l'inizio del tempo, appunto).

Le galassie non si allontanano per moto proprio, ma trascinate dalla creazione dello spazio. Ancora una volta, dunque, non c'è bisogno di un centro.



Non hai capito cos'è il Big Bang. Ripeto, leggiti gli articoli che ci sono sul portale sull'argomento.

Non sono un astronomo ma una apasionato.ma so che la maggior parte delle cose sono solo teorie,che vengono concretizzare solo perché un certo numero di persone la ritengono valida. Ma la vastità e la complessità del universo apre teorie di ogni tipo. Anche le leggi della fisica vengono modificate in alcuni casi diventando teorie. Io credo che esista un buco nero che tiene in sé tutte le cose. Se c'è stato un inizio ci sarà una fine è la teoria del buco nero colossale rende la creazione e la distruzione infinita dando così l'immaginazione che tutto sia ancora più vecchio di quanto crediamo.

Pierluigi89
09-02-2018, 20:29
Si sa praticamente nulla del universo perché la maggior parte sono solo teorie che a ogni scoperta vengono modificate e smentite. L'unico mio parere è che tutto a un inizio e tutto a una fine è la vostra teoria delle espansione delle galassie non lascia spazio alla possibilità di una nuova creazione.

Red Hanuman
09-02-2018, 21:25
Non sono un astronomo ma una apasionato.ma so che la maggior parte delle cose sono solo teorie,che vengono concretizzare solo perché un certo numero di persone la ritengono valida.

Balle. Le teorie spiegano la realtà partendo da fenomeni concreti, e vengono continuamente sottoposte al confronto con le nuove scoperte e la realtà.
Teorie che una volta andavano per la maggiore adesso sono in disuso, proprio perchè hanno fallito nello spiegare la realtà nei dettagli.
Se fosse come dici tu, saremmo ancora fermi alla Terra piatta e al Sole che ci ruota attorno. Una volta, andavano per la maggiore.:whistling:


Ma la vastità e la complessità del universo apre teorie di ogni tipo. Anche le leggi della fisica vengono modificate in alcuni casi diventando teorie. Io credo che esista un buco nero che tiene in sé tutte le cose. Se c'è stato un inizio ci sarà una fine è la teoria del buco nero colossale rende la creazione e la distruzione infinita dando così l'immaginazione che tutto sia ancora più vecchio di quanto crediamo.

Allora, dacci le prove. Qui non siamo in chiesa, e il credo non basta. Ci vogliono prove e dati certi. E matematica, tanta matematica. Senza questo, sei appassionato di fuffa, alla Voyager...


Si sa praticamente nulla del universo perché la maggior parte sono solo teorie che a ogni scoperta vengono modificate e smentite. L'unico mio parere è che tutto a un inizio e tutto a una fine è la vostra teoria delle espansione delle galassie non lascia spazio alla possibilità di una nuova creazione.

E questo, testimonia ancora una volta che non sei preparato, e che non sai affrontare la questione come si deve.



Comunque sia, cinque post e non ti sei ancora presentato. Meglio che lo fai, perchè non è obbligatorio, ma è molto maleducato. E qui i maleducati non durano a lungo...:mad:

Pierluigi89
09-02-2018, 21:56
Sinceramente non so perché ti stai alterando. O solo esposto una mia teoria giusta o abbagliata che sia lo scritta perché è una cosa di cui mi sarebbe piaciuto discutere ma se tu registi come una persona che crede di sapere tutto e di essere certo di quello che sa buttando nel ridicolo un piccolo parere o ipotesi allora sbagli. Avvolte sono le teorie più strane e più improbabili a essere diventate concrete. Poi se tu non a provi la mia teoria non c'è nessun problema volevo solo una. Conversazione educata e civile.

Red Hanuman
10-02-2018, 06:20
Ribadisco: non ti sei presentato. E questo già dà fastidio. :twisted:

In più, insisti a proporre una tua teoria quando è evidente che non hai nemmeno le basi per poterlo fare.
Poi, sei tu che non sei aperto alla discussione. Ti ho già detto che sbagli in diversi punti, e chiesto di leggere gli articoli sul portale, che ti potrebbero chiarire il perchè.
Ma tu, niente. Vai avanti imperterrito sulla tua strada, senza sentire ragioni.

A questo punto, lascio perdere. Ma presentati, perchè altrimenti ti spedisco dritto dritto nell'inferno dei bannati.:whistling:

E evita di appestare il forum con considerazioni sciocche. Qui cerchiamo di dare informazioni corrette. E non siamo su Facebook, dove chiunque può scrivere quello che vuole senza costrutto. Qui ci confrontiamo con la realtà ed i fatti.

Da ultimo: rispetta l'italiano. Lo stai letteralmente massacrando...:vomit:

Morimondo
11-02-2018, 23:17
La velocità di espansione DELLO spazio, invece, non ha limiti, e quindi gli oggetti che vengono trascinati dallo spazio possono tranquillamente allontanarsi da noi a velocità superiori a quella della luce, e scomparire dalla nostra visuale (sfera di Hubble).
Continuo a non capire come questo spazio che sui dilata possa trascinarsi dietro il suo contenuto facendogli superare la velocità della luce diciamo, se si può dire passivamente.

Red Hanuman
12-02-2018, 05:47
Lo spazio si forma ovunque intorno a noi, in quantità minima. Ma gli oggetti (pianeti, stelle, sistemi solari, galassie e ammassi, ecc..) rimangono coesi tra loro grazie alla gravità (fintanto che il tasso di espansione lo permette).
Questo però comporta che tra i vari oggetti non legati tra loro lo spazio neo formato si accumuli, con un tasso che è proporzionale alla distanza tra loro: più sono distanti e maggiore è lo spazio neo formato che si accumula per separarli.
Proseguendo in questa progressione, ci saranno sempre più oggetti non legati gravitazionalmente la cui distanza è tale da far formare tra di loro più spazio di quello che la luce percorre in un secondo.
L'effetto apparente è uno spostamento reciproco maggiore di quello della luce. Di fatto gli oggetti non si muovono, ma visti da Terra sembra che lo facciano.

Morimondo
13-02-2018, 17:04
Lo spazio si forma ovunque intorno a noi, in quantità minima.

In che modo si crea e comunque immagino non si tratti di materia barionica.

PS. Sono stato assente per un po' dal forum se si fosse già parlato di tutto ciò che si riferisce a espansione dello spazio mi scuso ma mi piacerebbe
comunque leggerne le discussioni

Red Hanuman
13-02-2018, 19:46
In che modo si crea e comunque immagino non si tratti di materia barionica.
Niente materia, ma spazio-tempo. Esattamente come si crei non si sa. Ma si vedono gli effetti...

Morimondo
14-02-2018, 00:27
Niente materia, ma spazio-tempo. Esattamente come si crei non si sa. Ma si vedono gli effetti...
Scusa se insisto ma come può il vuoto, il niente gonfiarsi e spostare o trascinarsi dietro la materia?

Gaetano M.
14-02-2018, 00:53
Sei convinto di avere un'idea abbastanza precisa e sensata dell'espansione dell'universo e del Big bang, quando una domanda come questa di Morimondo ti costringe a pensare. Ma allora il "vuoto" è qualcosa se può espandersi? E ti rendi conto (mi sto dando del "ti") della ragionevolezza delle speculazioni tipo spazio-tempo granulare e simili. 27970 Questo che avevo scaricato da Le Scienze potrebbe interessare.

Red Hanuman
14-02-2018, 05:45
Scusa se insisto ma come può il vuoto, il niente gonfiarsi e spostare o trascinarsi dietro la materia?

Il vuoto non è il niente. Il niente è la negazione di qualsiasi cosa, anche dello spazio - tempo; il vuoto è spazio - tempo senza materia.

Che poi non è così vero, nel senso che il vuoto ha una sua energia dovuta alle fluttuazioni quantistiche ed ai campi che lo permeano, per cui nel vuoto si formano e si distruggono continuamente particelle per via del principio di indeterminazione di Heisenberg.
Particelle che vengono chiamante "virtuali", ma che sono ben reali, visto che se ne misura la presenza tramite gli effetti sulla carica e sul peso delle particelle "reali" (l'elettrone, ad esempio) e con l'effetto Casimir (https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Casimir).

In effetti, una delle spiegazioni che si danno per l'espansione dell'universo (a cui serve energia repulsiva per farlo, la cosiddetta "energia oscura (https://it.wikipedia.org/wiki/Energia_oscura)") è che sia proprio l'energia del vuoto a dare l'impulso, il che spiegherebbe perchè l'espansione sia accelerata: più vuoto, più energia del vuoto, più vuoto ancora, in progressione.;)

Morimondo
14-02-2018, 09:01
Che poi non è così vero, nel senso che il vuoto ha una sua energia dovuta alle fluttuazioni quantistiche ed ai campi che lo permeano, per cui nel vuoto si formano e si distruggono continuamente particelle per via del principio di indeterminazione di Heisenberg.

Bella spiegazione, ricordo ora di aver letto qui su un post una (tua?) spiegazione simile. Ho due domandine

Questo plus che mi pare di capire sia variato nel tempo ha un limite massimo?

In linea puramente teorica sarebbe possibile sfruttare queste fluttuazioni quantistiche per viaggiare a velocità superiori a quelle della luce o a livello locale, nell'ambito nella nostra galassia quindi, non funzionerebbe?

Morimondo
14-02-2018, 10:13
27970 Questo che avevo scaricato da Le Scienze potrebbe interessare.

Grazie mille Gaetano, articolo bellissimo sono certo che potrà interessare a molti altri.

Red Hanuman
15-02-2018, 12:18
Bella spiegazione, ricordo ora di aver letto qui su un post una (tua?) spiegazione simile. Ho due domandine

Questo plus che mi pare di capire sia variato nel tempo ha un limite massimo?

Non lo sa nessuno. In teoria, no.


In linea puramente teorica sarebbe possibile sfruttare queste fluttuazioni quantistiche per viaggiare a velocità superiori a quelle della luce o a livello locale, nell'ambito nella nostra galassia quindi, non funzionerebbe?

Credo che sfruttare l'energia di punto zero sia pressoché impossibile. Per viaggiare più veloci della luce serve uno spazio - tempo con proprietà diverse dalle attuali. O poterlo curvare a piacere, come nei wormholes.;)