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Visualizza Versione Completa : Il fruscio delle grandi meteore



corrado973
20-02-2017, 05:33
A me personalmente è capitato...

Il fruscio delle grandi meteore? Effetto fotoacustico svela “Scientific Reports”

Quando una meteora molto luminosa attraversa il cielo, chi osserva l’evento può sentire un suono simile a uno scoppiettìo, un brusio o un debole fruscio nel momento stesso in cui compare la luce


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http://www.astronomianews.it/index.php?p=astro_news

Gianluca97
20-02-2017, 08:07
È capitato anche a me più di una volta, mi sono sempre chiesto cosa fosse dato che per la distanza sapevo non potesse essere il "rumore" della meteora che si distrugge... ora lo so :)

Riccardo Giuliani
19-04-2017, 13:06
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Per trovare l'articolo su AstronomiaNews... :) sono in un listone. Gradirei il link diretto.

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corrado973
19-04-2017, 13:14
http://www.astronomianews.it/index.php?p=astro_news&pagenum=7

Eccolo

Riccardo Giuliani
19-04-2017, 15:32
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Boh... :) si scrive di Arecibo...

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corrado973
19-04-2017, 15:38
stano non me lo so spiegare.

copio tutto:

Quando una meteora molto luminosa attraversa il cielo, chi osserva l’evento può sentire un suono simile a uno scoppiettìo, un brusio o un debole fruscio nel momento stesso in cui compare la luce. Il suono non può essere attribuito alla propagazione diretta di onde acustiche: quelle prodotte nell’atmosfera superiore dalla disgregazione dell’oggetto, a volte esplosiva, impiegano diversi minuti per arrivare a terra e sono di gran lunga precedute dalla luce. Eppure sono molti i casi documentati di suoni simultanei all’apparizione di bolidi con magnitudine compresa tra -11 e -13. È opinione comune tra gli scienziati che l’origine sia qualche forma di energia elettromagnetica generata dalla meteora, che si propaga fino all’osservatore e si trasforma poi in suono. Finora si pensava che si trattasse di radiofrequenze, ma non si è mai riusciti a dimostrarlo.
Un articolo pubblicato su “Scienfic Reports” (Gruppo Nature) a firma di un gruppo di scienziati dei Sandia National Laboratories in New Mexico, USA, e dell’Istituto astronomico della Accademia delle scienze della Repubblica Ceca fornisce una spiegazione alternativa. Lo studio indica l’effetto fotoacustico come meccanismo responsabile, e descrive risultati sperimentali e modelli numerici che sorreggono la tesi. L’effetto fotoacustico fu scoperto incidentalmente alla fine del 1800 da Alexander Graham Bell, e studiato poi da John Tyndall e Wilhelm Röntgen. È il fenomeno per cui una luce modulata con una data frequenza quando colpisce un materiale genera calore con la stessa periodicità. Il riscaldamento fa espandere e contrarre di conseguenza il gas circostante, producendo onde sonore che si propagano nei dintorni.
Nel caso delle meteore, recenti misure fotometriche di alcuni bolidi hanno rivelato intensi lampi della durata del millisecondo e significative oscillazioni di luminosità, con frequenze superiori a 40 Hz. È questa la luce modulata che può riscaldare oggetti come capelli, vestiti e foglie. Il riscaldamento produce piccole oscillazioni di pressione sull’aria a contatto con il materiale che arrivano all’orecchio come suoni. Il suono si genera solo in prossimità dell’osservatore e questo spiega la quasi simultaneità con la luce diretta. I calcoli mostrano che meteore con magnitudine -12 possono generare suoni fino a 25 decibel.

https://www.nature.com/articles/srep41251