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Visualizza Versione Completa : Celestron C6



Dario71
08-02-2017, 21:58
Lo so.. sembra una di quelle classiche domande da Fanboy del Wrestling o dei forum Marvel\DC..
Ma non avendo mai osservato con un Celestron C6..:

Avrei l'opportunità di prendere un Celestron C6 (solo tubo) praticamente nuovo a poco.. siccome ho un Celestron MAK 127, secondo chi li ha provati entrambi c'è molta differenza? O non conviene spendere per passare ad un C6?
Grazie

Angeloma
08-02-2017, 22:22
Da 5 a 6 pollici, la differenza c'è e si vede.
Nel caso particolare, il Mak 127 lo conosco abbastanza bene e il C6 è un illustre sconosciuto; ma la fisica non è un'opinione.
Hanno la medesima lunghezza focale e non potrai evitare il confronto; alla fine, deciderai se tenerli entrambi o disfarti di uno dei due. :)

Darkstar
09-02-2017, 09:14
Nel confronto tra i MAK e gli SC ddevi quasi sempre considerare la maggiore versatilità dei secondi. Il c6 con un riduttore di focale lo puoi portare a f/6,3 e farci anche qualche foto deep. Il MAK 127 resta essenzialmente per luna e pianeti.

Riccardo_1
09-02-2017, 09:32
L'unica cosa che verrebbe da dirti è.... che montatura hai? Se porta un C8, potresti valutare di prendere quello ed avresti un salto ancora più significativo.

etruscastro
09-02-2017, 09:49
il mak 127 è una continua sorpresa nelle sue prestazioni, ma lo SC è davvero troppo versatile nel suo utilizzo, ci fai davvero tutto.
purtroppo la differenza di diametro pur se a vantaggio del c6 non è tale che ti farà dimenticare il mak, saranno 2 eterni competitori, ma tra i due io preferirei il c6 (ammesso che chi te lo vendo te lo dia in ottimo stato).

Dario71
09-02-2017, 18:57
Vi ringrazio per le risposte..
In effetti mi dite quello che in fondo già so.. il C6 è più versatile.. certo poi tenerli entrambi è l'ideale..
Quello che forse mi fa più paura almeno a livello inconscio è la collimatura.. essendo cresciuto con i rifrattori, all'epoca scelsi il Mak per evitarmi questa rottura..
Ecco una domanda ponderata? Il C6 richiede una collimatura frequente?

Angeloma
09-02-2017, 19:06
collimatura
Collimazione.

Non di frequente, ma sicuramente più spesso di un Mak. Ma è un'operazione semplicissima, si opera sullo specchio secondario e son tre viti in tutto.

etruscastro
09-02-2017, 19:08
no, e ha limitati anche i classici "problemi" intrinseci di un SC come il mirror flop e l'image shift.

giovanni73
10-02-2017, 13:00
Ho entrambi i telescopi e le differenze sono notevoli,il mak ha un contrasto migliore nel diurno,mentre il C6 risulta un po' lattiginoso e. ha una buona a resa su luna pianeti e doppie luminose,ma (a mio parere)risulta buio su altri oggetti mentre il C6 risulta molto piu' luminoso e godibile su globulari e ammassi aperti anche perche' lavora benissimo col riduttore di focale C6.3 con campo piano e senza aberrazioni .Peso poco piu'' di tre chili per il mak e circa quattro il C6 entrambi alla portata di piccole montature

Dario71
10-02-2017, 21:46
Ho entrambi i telescopi [...]

Quindi è sostenibile dalla mia montatura nexstar 127 slt?
Per curiosità: quanto costa il filtro riduttore di focale? (Questo filtro è applicabile sul Mak?)

Grazie in anticipo

Angeloma
10-02-2017, 21:59
Il gruppo ottico (e non un filtro) riduttore di focale, in visuale, non ha senso (se non per togliersi uno sfizio; il campo reale massimo sfruttabile, per entrambi i telescopi, è e rimarrà un grado.
Però, riducendo la focale, diminuisce l'ingrandimento; ma a cosa serve? Tanto è un campo reale di un grado al massimo in ogni caso.

Dario71
10-02-2017, 22:02
Quindi se ho capito bene il riduttore di focale serve solo o prevalentemente in ambito fotografico?

Angeloma
10-02-2017, 22:04
Proprio così.

etruscastro
11-02-2017, 09:21
mettiamoci anche che in visuale il riduttore aggiunge lenti al treno ottico peggiorando l'immagine finale! ;)

giovanni73
11-02-2017, 11:03
Con il riduttore di focale il campo reale aumenta ,provato con un planetary ed 25 e non si notano vignettature evidenti

Angeloma
11-02-2017, 11:19
Mi sa tanto che hai ragione... :hm:

etruscastro
11-02-2017, 12:26
Con il riduttore di focale il campo reale aumenta ,provato con un planetary ed 25 e non si notano vignettature evidenti
aumenta per il massimo diaframma interno permesso dall'oculare, ma sempre 1° (circa, non ho mai misurato con degli strumenti il diaframma interno di un c6!) di C.R. rimane, e oltre quello non puoi andare senza vignettare.

Angeloma
11-02-2017, 12:40
Questa cosa non mi è tanto chiara, però posso verificare con un riduttore 0,5x che acquistai per usarlo con la webcam, ma di fatto inoperoso.
A parità di diaframma di campo, la lunghezza focale influisce sulle dimensioni del campo reale.
Il C6 o il Mak 127, con la loro focale di 1 500mm, limitano il campo reale a un grado circa. Se la loro lunghezza focale fosse di 750mm, vedi un Newton 150/750, il campo reale sarebbe di due gradi circa; si tratta di vedere se ciò vale anche applicando un riduttore di focale. :confused:
Basta provare e vedere. :hm:

https://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2151-Riduttori-e-Duplicatori-di-Focale

etruscastro
11-02-2017, 13:28
il problema è che il riduttore lo innesti dietro il visual back del Mak/SCT, quindi il "collo di bottiglia" rimane sempre e comunque il paraluce interno o peggio il visual back vero e proprio.

puoi anche inserire un riduttore di focale dietro il visual back e con un oculare che ha il diaframma interno che ti permette di andare "oltre" il C.R. fattibile, ma vignetta e, come detto, l'unica vantaggio portato è quello di poter sviluppare minori ingrandimenti (meno focale) raggiungibili comunque con un oculare di minore focale (al netto della massima Pupilla di Uscita [max 7mm]) e il peggioramento della qualità dell'immagine con l'aggiunta di altri lenti al treno ottico.

c'è poco da fare, il riduttore è pensato in ambito astrofotografico.

giovanni73
11-02-2017, 20:12
Avevo acquistato il riduttore per un vecchio Meade 2080 ma in visuale non lavorava affatto bene e il maggiore campo possibile veniva raggiunto con oculari da due pollici (meno di gradi 1,2) oltretutto con un po' di distorsione ai bordi,la sorpresa l'ho avuta col C6 con un campo senza aberrazioni e una buona immagine (su ammassi aperti non si fa nemmeno notare anzi) pianeti e doppie si osservano senza ,le galassie da casa mia solo su internet...Appena possibile provero' a verificare l'aumento di campo e se riesco a quantificarlo

Riccardo_1
12-02-2017, 12:26
In teoria il cono di luce viene allargato dal riduttore, per cui il campo reale aumenta.

Pensateci: la luce che dal secondario passa per il "collo di bottiglia" (cioè il paraluce interiore) non viene minimamente modificata con o senza il riduttore - che è posto posteriormente nel treno ottico.

Il riduttore poi distorce (allarga) il cono di luce, e quindi dovrebbe permettere un campo reale più ampio.

EDIT: così, in rosso il percorso della luce, in azzurro gli elementi ottici e in neri quelli meccanici (disegno ben lontano dall'essere perfetto) 22538

Angeloma
12-02-2017, 12:47
il riduttore è pensato in ambito astrofotografico
Quindi, in ambito fotografico, produrrà un certo effetto.
In ambito visuale, produrrà lo stesso effetto prodotto in ambito fotografico.
Vista la mia scarsa propensione ad accoppiare telescopio e fotocamera, c'è qualcuno che sa qual è questo effetto? :confused:

etruscastro
13-02-2017, 09:41
secondo me fate un errore di fondo, un riduttore (ovviamente posto dopo il visual back) non può aggiungere nulla a quanto passa effettivamente dal paraluce interno di un telescopio.

è come dire che abbiamo un tubo dell'acqua che, dato x la quantità di acqua portata al minuto, aggiunto un bocchettone più largo dopo il rubinetto avremo a valle più acqua di quanto realmente passa dal rubinetto, questo non è possibile date le leggi di Bernoulli e di Leonardo (non quello più famoso Da Vinci), cambia soltanto la pressione, bene, in ottica è lo stesso effetto, l'entrata di luce inteso come campo reale è regolato dal paraluce interno, quello che accado dopo il visual back è un problema secondario, con il riduttore cambia solamente il "flusso" di luce quindi un approccio più che altro fotografico.

Angeloma
13-02-2017, 11:07
Come predetto, ho fatto un test usando un Cassegrain 150 f15 che ha un campo reale massimo di approssimativamente 0,7° montando un oculare Tecnosky WA 20mm 65° (alcuni siti affermano essere di 70) che rende un capo visivo appena un pochino più ristretto.
Poi ho messo un riduttore 0,5x avvitato all'oculare; l'ingrandimento è raddoppiato e così pure il campo inquadrato senza vignettatura.
Se lo scopo è quello di avere una visione più ampia, direi che è stato raggiunto l'obiettivo. :)

Azz, però! C'ha una parallasse da consumarsi l'occhio, in osservazione diurna! :shock:

etruscastro
13-02-2017, 12:04
Poi ho messo un riduttore 0,5x avvitato all'oculare; l'ingrandimento è raddoppiato e così pure il campo inquadrato senza vignettatura.
probabilmente hai fatto un refuso, l'ingrandimento si è dimezzato raddoppiando il campo inquadrato! ;)
comunque mi risulta assai difficile.
rimando ad un thread di qualche tempo fa su un forum noto, dove Plinio Camaiti spiega semplicemente la funzione tra Cassegrain e riduttore di focale:
http://www.trekportal.it/coelestis/showthread.php?t=5296 ;)

Angeloma
13-02-2017, 14:44
Ah, be'! Sì, cavolo che bestialità...:oops:

Il buon Plinio può anche raccontare che Cristo è morto dal sonno... ma intanto il campo inquadrato è raddoppiato. Al contrario, un oculare ipotetico da 40mm e 65° avrebbe vignettato alla grande, col campo reale di 1,12° circa ridotto a 0,7.
Cioè: i fatti sono questi. Il campo visivo è di fatto ben più ampio.

Riccardo_1
13-02-2017, 14:52
Sempre più convinto che la spiegazione che ho messo sopra, con disegnino, sia quella corretta.

etruscastro
13-02-2017, 16:42
tutti possiamo raccontare ciò che ci pare, ma rimane il fatto che Plinio non è di certo l'ultimo arrivato dato che per molto tempo coi telescopi ci ha lavorato, ora, possiamo dire tutto quello che ci pare ma se rimaniamo su queste posizioni non scopriremo mai dove sta l'arcano.

ripeto, se il paraluce interno permette di arrivare a (diciamo) 1.2° di C.R. al visual back non vedo proprio come faccia un riduttore posto dopo di esso a rilasciare un C.R. maggiore.

forse più che con l'occhio dovremmo metterci un sensore per vedere il cono buio intorno. :rolleyes:

Angeloma
13-02-2017, 16:54
Eppur si muove...:sad:

etruscastro
13-02-2017, 17:18
:biggrin: mitico!

giovanni73
16-02-2017, 16:11
Oggi ho avuto un po' di tempo e ho testato il C6 puntandolo su un piccolo campanile non molto distante con e senza il riduttore di focale.Col riduttore inserito il campanile occupava metà scarsa del campo, senza più di tre quarti dell'oculare ,un plossl 32 mm con 52° di campo apparente ,praticamente il massimo ottenibile con l'innesto da 31,8.Tradotto in numeri il campo reale con focale di 1500mm è di 1.09° ridotta f6.3 circa 1,75°.
Stando a questi numeri il campanile occuperebbe 0,87° circa che è una misura coerente con quanto osservato.
Aggiungo che non ho riscontrato scadimento dell'immagine o aberrazioni,anzi la distorsione all'estremo bordo col riduttore è decisamente più contenuta (col planetary ed 25 praticamente azzerata).Non ho riscontrato inoltre differenza di vignettatura tra le due impostazioni,mentre va notato che a focale ridotta l'ostruzione comincia a essere visibile.

Dario71
16-02-2017, 19:28
Interessante che tu non abbia ravvisato un decadimento dell'immagine..

P.S. sul numero di Orione di questo mese c'è una recensione veloce dell'Omegon Mak 152/1900, che dovrebbe essere l'equivalente del Bresser 152/1900.. ne parla bene, anche il recensore è abbastanza critico sullo schema ottico Maksutov in generale..

P.S.S.: Domanda stupida: Ma il riduttore di focale non ha effetto sul Mak?

Angeloma
16-02-2017, 19:53
Il riduttore di focale riduce la focale di qualsiasi telescopio, ma è con i Newton, che è meglio non usarlo... soprattutto se veloci.