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peppe
08-05-2012, 18:43
La giraffa dalle zampe palmate
Dopo un lungo viaggio, finalmente la sonda HOPE è arrivata a destinazione. Si stabilisce in orbita intorno ad un pianeta. È Epsilon Eridiani c. Si sono fatte molte ipotesi da quando è stata fatta la sua scoperta e ora i misteri saranno svelati. Con grande sorpresa è un pianeta ricco di acqua, ci sono oceani, e le chiazze verdi danno proprio l’impressione di essere vegetazione. HOPE sta sganciando la sonda figlia PAN grazie alla quale il pianeta verrà esaminato da vicino. Il suo sorvolo ad alta quota rivela un pianeta molto più ricco di nuvole rispetto alla Terra. Qui piove molto con tanto di lampi e tuoni. Sembra di trovarci in un luogo un po’ più umido rispetto al nostro pianeta. La sonda figlia sta scendendo lentamente. Si intravede una ricca foresta. Ad un certo punto gli alberi si diradano, appaiano sparsi ma sono alimentati da acquitrini, piccole pozze d’acqua alimentate dall’alta umidità del pianeta. Sembra di trovarci in una savana ma con una variante: un po’ più ricca d’acqua. Questi acquitrini bassi rendono difficoltose le camminate con normali zampe o zoccoli. Animali simili a rane sembrano però trovarsi a proprio agio qui. La sonda ci rivela che in passato questa zona era un po’ più arida e assomigliava molto alle savane terrestri. Ad un certo punto Pan sembra scorgere quella che sembra essere una giraffa. Le somiglianze sono davvero impressionanti. Ha il collo lungo, risultato di una lunga evoluzione che ha permesso a questi animali di raggiungere le cime più alte degli alberi per procurarsi il cibo evitando la competizione con altre specie viventi. PAN si avvicina piano per osservarla meglio. La giraffa è sommersa fino alle caviglie ma la sonda scorge una particolarità: le zampe palmate. Nel susseguirsi delle generazioni evidentemente la zona più arida trasformata in una zona acquitrinosa ha portato ad adottare questo adattamento per sopravvivere nel migliore dei modi. È ora di andare ad esplorare altre zone. Le trasmissioni ora si interrompono in attesa di ricaricare le batterie con i pannelli solari in dotazione alla sonda.


Ho voluto scrivere questo racconto di fantasia (a proposito è la prima volta, non siluratemi) per evidenziare un aspetto.

Che cosa ci aspetteremmo di trovare se un eventuale pianeta abitabile assomigliasse alla Terra?

Dal racconto si evince come ambienti acquitrinosi abbiano fatto evolvere alcuni animali finendo per assomigliare alle rane terrestri.
Ambienti simili a savane in epoca remota hanno portato alla formazione di animali simili a giraffe.
Il cambiamento del clima, da arido a umido, ha portato le giraffe ad adattarsi adottando zampe palmate.

In sostanza: qui sulla Terra, animali molto distanti geneticamente tra loro , vivendo in ambienti simili, possono adottare le stesse soluzioni per sopravvivere finendo per assomigliarsi. In biologia questo fenomeno si chiama convergenza evolutiva. L’esempio classico che si fa per spiegare questo fenomeno è quello di confrontare gli ittosauri (rettili marini vissuti nel periodo dei dinosauri) e i delfini attuali (mammiferi). Le somiglianze sono davvero incredibili. Pur essendo geneticamente distanti tra loro, il vivere in ambienti simili, ha fatto si che l’evoluzione li abbia plasmati in modo da somigliarsi.

Non deve riguardare l’intero organismo per parlare di convergenza, basta anche un carattere. Tipico esempio è quello del pellicano e della balena che tendono ad aprire la bocca con lo stesso meccanismo.

Potrebbe essere probabile che su un pianeta simile alla Terra, disponendo di ambienti simili, possano vivere esseri viventi simili a quelli che ci sono qui sul nostro pianeta.

Nell’esempio delle giraffe volevo introdurvi al fatto di come la selezione naturale ha finito di favorire le giraffe con le zampe palmate per via del cambiamento climatico. La carta zampe palmate ha finito per favorire queste “giraffe” permettendo ad esse di sopravvivere.

Red Hanuman
09-05-2012, 08:19
Caro peppe, bella l'idea delle giraffe palmate!
In effetti, l'idea della convergenza evolutiva è una buona carta in esobiologia, anche perché, per ora, non ci resta che immaginare.
Più difficile, come ben sai, immaginare esseri di pianeti con soli diversi dal nostro o solventi diversi dall'acqua o vita basata su altri elementi. E anche in questi casi, però, penso che si potrebbe parlare ancora di convergenza evolutiva. In fondo, le soluzioni ai problemi della vita biologica non sono infinite...

peppe
09-05-2012, 09:39
Caro peppe, bella l'idea delle giraffe palmate!
In effetti, l'idea della convergenza evolutiva è una buona carta in esobiologia, anche perché, per ora, non ci resta che immaginare.
Più difficile, come ben sai, immaginare esseri di pianeti con soli diversi dal nostro o solventi diversi dall'acqua o vita basata su altri elementi. E anche in questi casi, però, penso che si potrebbe parlare ancora di convergenza evolutiva. In fondo, le soluzioni ai problemi della vita biologica non sono infinite...

A mio avviso è una bella immagine quella di animali simili. Almeno credo non ci spaventeremmo di fronte a forme di vita per noi familiare.

Red Hanuman
09-05-2012, 14:08
A mio avviso è una bella immagine quella di animali simili. Almeno credo non ci spaventeremmo di fronte a forme di vita per noi familiare.
Sono d'accordo. Ma, per la scienza e per la mia immaginazione, spero che ce ne siano altri MOLTO diversi...

Mario Bioletti
09-05-2012, 22:41
Vuoi dire che se troveremo esseri acquatici saranno simili a pesci ed esseri "intelligenti" saranno simili a noi, cioè con due gambe e due braccia? Mi sembra che un palentologo abbia ipotizzato che se i dinosauri non si fossero estinti (non del tutto, ci sono gli uccelli) avrebbero dato vita al dinosauroide, simile nell'aspetto all'uomo. In effetti se una data forma fa bene un dato lavoro in un dato ambiente, ambienti simili dovrebbero produrre forme simili.

Red Hanuman
09-05-2012, 22:50
Vuoi dire che se troveremo esseri acquatici saranno simili a pesci ed esseri "intelligenti" saranno simili a noi, cioè con due gambe e due braccia?

Si e no. Le esigenze sono le stesse, e le soluzioni limitate. E' quindi possibile che ci sia una convergenza.
Ma la natura ha MOLTA fantasia.... ;)


Mi sembra che un palentologo abbia ipotizzato che se i dinosauri non si fossero estinti (non del tutto, ci sono gli uccelli) avrebbero dato vita al dinosauroide, simile nell'aspetto all'uomo. In effetti se una data forma fa bene un dato lavoro in un dato ambiente, ambienti simili dovrebbero produrre forme simili.
Si ricordo una cosa del genere. Mi sembra anche che sia stato "ricreato" in un'episodio di "Star Trek - Voyager".
Impressionante!

peppe
09-05-2012, 23:19
Vuoi dire che se troveremo esseri acquatici saranno simili a pesci ed esseri "intelligenti" saranno simili a noi, cioè con due gambe e due braccia? Mi sembra che un palentologo abbia ipotizzato che se i dinosauri non si fossero estinti (non del tutto, ci sono gli uccelli) avrebbero dato vita al dinosauroide, simile nell'aspetto all'uomo. In effetti se una data forma fa bene un dato lavoro in un dato ambiente, ambienti simili dovrebbero produrre forme simili.

caro mario per il fatto del dinosauro intelligente si, ho letto qualcosa a riguardo. sono solo ipotesi non provabili purtroppo e per nostra fortuna. Tuttavia lo sviluppo verso l'intelligenza non è un fenomeno scontato. L'intelligenza è una carta tra le tante che la selezione naturale gioca. Sono stati fattori ambientali e interazioni con le specie presenti nei vari ambienti a modificare il nostro cervello tale per cui ci definiamo intelligenti.

per quanto riguarda i pesci red ti ha fornito la risposta. Se ti vuoi muovere in acqua hai bisogno di soluzioni tipo pinne. A questo proposito mi hai fatto ricordare un documentario che accennerò al prossimo articolo :biggrin:

Ivan Priano
10-05-2012, 00:06
Vuoi dire che se troveremo esseri acquatici saranno simili a pesci ed esseri "intelligenti" saranno simili a noi, cioè con due gambe e due braccia? Mi sembra che un palentologo abbia ipotizzato che se i dinosauri non si fossero estinti (non del tutto, ci sono gli uccelli) avrebbero dato vita al dinosauroide, simile nell'aspetto all'uomo. In effetti se una data forma fa bene un dato lavoro in un dato ambiente, ambienti simili dovrebbero produrre forme simili.
Se ci soffermiamo alla locomozione, è molto più probabile che questa convergenza avvenga per un ambiente acquatico piuttosto che per uno di tipo terrestre, anche se già sul nostro pianeta troviamo creature che adottano diverse soluzioni per muoversi in acqua, pensate alle differenze anatomiche tra un delfino, un polpo od una medusa. In un ambiente di tipo terreste le variabili sono molto più numerose...
L'intelligenza come ha giustamente precisato peppe, è solo uno degli aspetti. E potrebbe in qualche parte del cosmo essersi manifestata in maniera totalmente differente dalla nostra. Il bipedismo, con la successiva postura eretta, è anch'esso una risultante di più fattori; una ricerca recente sembra indicare che l'Homo abbia intrapreso questa strada evolutiva per poter trasportare il cibo durante i lunghi tragitti.
L'aspetto principale dell'articolo di peppe è che, una minima differenza ambientale sul lungo periodo, tende riflettersi sull'evoluzione di un organismo poichè la pressione selettiva avvantaggia i membri della popolazione con le caratteristiche più favorevoli (in questo caso il carattere anatomico "zampe palmate").

peppe
10-05-2012, 00:10
Se ci soffermiamo alla locomozione, è molto più probabile che questa convergenza avvenga per un ambiente acquatico piuttosto che per uno di tipo terrestre, anche se già sul nostro pianeta troviamo creature che adottano diverse soluzioni per muoversi in acqua, pensate alle differenze anatomiche tra un delfino, un polpo od una medusa. In un ambiente di tipo terreste le variabili sono molto più numerose...
L'intelligenza come ha giustamente precisato peppe, è solo uno degli aspetti. E potrebbe in qualche parte del cosmo essersi manifestata in maniera totalmente differente dalla nostra. Il bipedismo, con la successiva postura eretta, è anch'esso una risultante di più fattori; una ricerca recente sembra indicare che l'Homo abbia intrapreso questa strada evolutiva per poter trasportare il cibo durante i lunghi tragitti.
L'aspetto principale dell'articolo di peppe è che, una minima differenza ambientale sul lungo periodo, tende riflettersi sull'evoluzione di un organismo poichè la pressione selettiva avvantaggia i membri della popolazione con le caratteristiche più favorevoli (in questo caso il carattere anatomico "zampe palmate").
spiegazione impeccabile caro ivan
aggiungerei che il bipedismo non solo si è evoluto per trasportare cibo ma anche i cuccioli di uomo per meglio difenderli dai predatori.
un'altra ipotesi è che il bipedismo è favorito , oltre che dai fattori citati prima, anche per vedere meglio nell'erba alta della savana. mi sembra di aver letto quest'ultima cosa da un articolo in inglese. uff non riesco a trovarlo però :mad:

Ivan Priano
10-05-2012, 00:17
Esatto! :biggrin: