ale.crl
12-12-2016, 12:01
Vorrei condividere questa breve esperienza cittadina, che pubblico con notevole ritardo, principalmente dedicata all’osservazione della Costellazione di Orione...dal balcone. La maggior parte dell’osservazione si è svolta il 19 Novembre, con qualche breve replica nei giorni seguenti, ma per comodità narrativa riporterò tutto come un’unica sessione.
Strumentazione: Newton 250/1200 su EQ6; oculari LET 28mm (42x), ES 8,8mm (136x), X-Cel 5mm (240x), SW UWA 2.5mm (480x); filtro SW UHC-S.
Nel pomeriggio porto il Newton fuori per farlo acclimatare per bene. Alle 21:30 comincia l’osservazione. La temperatura è di 8°C, umidità bassa, cielo terso e Luna brillante…ma il seeing non mi piace, direi 5-6/10.
Da dietro la palazzina di fronte al terrazzo sorge la Costellazione di Orione. Comincio con Beteljeuse e Bellatrix, la prima giallo/arancio, la seconda bianco/azzurra. Poi Meissa (ϒ Ori), una stella doppia di colore bianco, che distinguo anche a 480x, sebbene con i contorni impastati. Da lì mi sposto su ϕ1 Ori che racchiude con Meissa una bella fila di 3 stelline allineate.
Spunta la cintura di Orione, prima Mintaka, poi Almilan e infine Alnitak, una doppia con 2a componente debole a ore 5, stimo la loro distanza a circa il 10% del diametro dell’oculare da 5mm. Passo a Rigel, scopro che è una doppia con una seconda componente a ore 11 molto debole e separazione di 9”; è veramente bella, più definita con l’8.8mm che con il 5mm. E’ il momento di M42, che ammiro per la seconda volta, ma da un cielo cittadino. Beh, non perde di fascino, si vede benissimo la nebulosa che si apre come le ali di un uccello, le quattro stelle a trapezio, più altre 3 stelle in fila e un’altra zona nebulare che scopro essere M43 De Mairan’s Nebula, con una bella stella al centro. Con il filtro UHC non mi sembra di ottenere una visione particolarmente migliore, forse solo una maggiore definizione dei contorni delle velature.Tornerò più volte, durante la serata, su questo oggetto, man mano che sale; è veramente un piacere scorrazzare per questa costellazione! Hatsya, un’altra doppia, entrambe bianche, di dimensioni sensibilmente diverse.
Cerco IC434 Testa di Cavallo, ma non vedo tracce di nebulosità, così come di NGC2023, che si limita ad una stellina, e la Running Man NGC1977, anch’essa non visibile, ma che propone 6-7 stelle molto luminose e disposte aprrossimativamente su 2 file. Ritorno su M42, per cercare maggiori dettagli ora che è più alta. In visione distolta, mi sembra di percepire delle velature più estese rispetto alla prima osservazione; oso il 2.5 mm sul Trapezio e, molto deboli, scorgo altre due componenti (che scoprirò essere di circa mag 10).
Poi qualche escursione fuori da Orione, man mano che avanza la notte. L’ammasso aperto M44 Presepe con tante stelline uniformemente distribuite; NGC2244 Scia di Satelliti, un ammasso aperto dove con l’8.8 mm risulta un bel tappeto con una decina di stelle più luminose; la doppia Castore, due stelle bianche simili come grandezza e luminosità, e Sirio, la prima volta che la punto, è potentissima, lascia degli spike che attraversano tutto l’oculare!
Concludo la serata alle 00:30 con altre due stelle doppie viste con l’8,8 mm, σ Ori, che presenta altre 3 stelle molto vicine, più un gruppo di altre 3 più distanziate, e ϑ2 Ori con una secondaria piuttosto debole.
A margine di ciò, riporto qualche nota tecnica spero utile, per l’utilizzo della montatura equatoriale in aree ristrette. Poichè dal terrazzo non vedo la polare, il giorno prima mi ingegno per avere il migliore allineamento possibile. Per individuare con precisione il nord, appendo un filo a piombo al soffitto e aspetto mezzogiorno (anzi le 11:51) il culmine del Sole, che proietta un’ombra rettilinea (in realtà una debole fascia larga 2 cm) che poi ricopro con del nastro carta. Per avere la corretta latitudine, porto la montatura in strada, metto la polare al centro del cannocchiale, e serro per bene le viti. Devo dire che poi, fatto un allineamento a 3 stelle con quel piccolo spicchio di cielo che vedo, ottengo soddisfacenti prestazioni nel puntamento e inseguimento degli oggetti.
Strumentazione: Newton 250/1200 su EQ6; oculari LET 28mm (42x), ES 8,8mm (136x), X-Cel 5mm (240x), SW UWA 2.5mm (480x); filtro SW UHC-S.
Nel pomeriggio porto il Newton fuori per farlo acclimatare per bene. Alle 21:30 comincia l’osservazione. La temperatura è di 8°C, umidità bassa, cielo terso e Luna brillante…ma il seeing non mi piace, direi 5-6/10.
Da dietro la palazzina di fronte al terrazzo sorge la Costellazione di Orione. Comincio con Beteljeuse e Bellatrix, la prima giallo/arancio, la seconda bianco/azzurra. Poi Meissa (ϒ Ori), una stella doppia di colore bianco, che distinguo anche a 480x, sebbene con i contorni impastati. Da lì mi sposto su ϕ1 Ori che racchiude con Meissa una bella fila di 3 stelline allineate.
Spunta la cintura di Orione, prima Mintaka, poi Almilan e infine Alnitak, una doppia con 2a componente debole a ore 5, stimo la loro distanza a circa il 10% del diametro dell’oculare da 5mm. Passo a Rigel, scopro che è una doppia con una seconda componente a ore 11 molto debole e separazione di 9”; è veramente bella, più definita con l’8.8mm che con il 5mm. E’ il momento di M42, che ammiro per la seconda volta, ma da un cielo cittadino. Beh, non perde di fascino, si vede benissimo la nebulosa che si apre come le ali di un uccello, le quattro stelle a trapezio, più altre 3 stelle in fila e un’altra zona nebulare che scopro essere M43 De Mairan’s Nebula, con una bella stella al centro. Con il filtro UHC non mi sembra di ottenere una visione particolarmente migliore, forse solo una maggiore definizione dei contorni delle velature.Tornerò più volte, durante la serata, su questo oggetto, man mano che sale; è veramente un piacere scorrazzare per questa costellazione! Hatsya, un’altra doppia, entrambe bianche, di dimensioni sensibilmente diverse.
Cerco IC434 Testa di Cavallo, ma non vedo tracce di nebulosità, così come di NGC2023, che si limita ad una stellina, e la Running Man NGC1977, anch’essa non visibile, ma che propone 6-7 stelle molto luminose e disposte aprrossimativamente su 2 file. Ritorno su M42, per cercare maggiori dettagli ora che è più alta. In visione distolta, mi sembra di percepire delle velature più estese rispetto alla prima osservazione; oso il 2.5 mm sul Trapezio e, molto deboli, scorgo altre due componenti (che scoprirò essere di circa mag 10).
Poi qualche escursione fuori da Orione, man mano che avanza la notte. L’ammasso aperto M44 Presepe con tante stelline uniformemente distribuite; NGC2244 Scia di Satelliti, un ammasso aperto dove con l’8.8 mm risulta un bel tappeto con una decina di stelle più luminose; la doppia Castore, due stelle bianche simili come grandezza e luminosità, e Sirio, la prima volta che la punto, è potentissima, lascia degli spike che attraversano tutto l’oculare!
Concludo la serata alle 00:30 con altre due stelle doppie viste con l’8,8 mm, σ Ori, che presenta altre 3 stelle molto vicine, più un gruppo di altre 3 più distanziate, e ϑ2 Ori con una secondaria piuttosto debole.
A margine di ciò, riporto qualche nota tecnica spero utile, per l’utilizzo della montatura equatoriale in aree ristrette. Poichè dal terrazzo non vedo la polare, il giorno prima mi ingegno per avere il migliore allineamento possibile. Per individuare con precisione il nord, appendo un filo a piombo al soffitto e aspetto mezzogiorno (anzi le 11:51) il culmine del Sole, che proietta un’ombra rettilinea (in realtà una debole fascia larga 2 cm) che poi ricopro con del nastro carta. Per avere la corretta latitudine, porto la montatura in strada, metto la polare al centro del cannocchiale, e serro per bene le viti. Devo dire che poi, fatto un allineamento a 3 stelle con quel piccolo spicchio di cielo che vedo, ottengo soddisfacenti prestazioni nel puntamento e inseguimento degli oggetti.