Giuseppe Petricca
11-12-2016, 21:36
Ai confini visibili del nostro satellite, quando le condizioni lo permettono, appaiono crateri talvolta nascosti: in questo caso, Drygalski ed Hausen emergono in vista obliqua proprio ai confini della Luna.
21382 21383
HiRes: http://www.astrobin.com/full/268956/0/
Qui potete trovare tutte le altre immagini che compongono il mio PROGETTO LUNA (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?13531-Progetto-Luna).
Fase di ripresa non ottimale, ma dato che la librazione non dipende dal sottoscritto (purtroppo), ho deciso di cogliere l'attimo. Visibile anche il terzetto Zucchius - Bettinus - Kircher che apre le porte all'enorme Bailly, qui praticamente irriconoscibile dato l'angolo della luce solare. Rimando al topic
http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?16977-Un-Campo-di-Rovine-Bailly sempre nel Progetto per mostrare quanto l'angolo della luce solare faccia la differenza in termini di dettagli.
In particolare, Drygalski ha un diametro di circa 150 km (per fare un esempio, è grande quanto tutto il centro Italia da Pescara a Roma, quasi da mare a mare) ed è visibile in questo modo solo in casi di estrema librazione.
Possiamo riconoscere al suo interno un gruppo di montagne, che si estende da SO verso NE, con un picco centrale composito a 'tagliare' il cratere a mo' di raggio. Inoltre appaiono stupendi i terrazzamenti e le scarpate poste sul bordo sinistro ed interrotti da un altro cratere (Drygalsky P) secondario, mentre abbiamo una prominente montagna, che segna il confine tra questo cratere e l'antico Le Gentil.
Il suo fondo, come possiamo ben vedere, appare piatto e quasi levigato, testimonianza di un riempimento da parte della lava dopo la sua formazione. Il cratere più prominente in primo piano, poco spostato dal centro, è invece il ben più piccolo Le Gentil A.
Hausen invece, sulla destra e sempre al bordo della Luna nell'immagine, ha dimensioni leggermente maggiori del precedente, circa 170 km di diametro, ed è uno dei crateri più grandi che possiamo apprezzare nella zona delle librazioni. Anche se qui è sicuramente 'piatto' e povero di dettagli a causa della luce solare, possiamo identificare tranquillamente un gruppo centrale di monti, insieme al suo bordo praticamente netto e definito, poco eroso e interessato da quasi nessun cratere aggiuntivo.
Si appoggia all'immenso Bailly, ed è molto più giovane di quest'ultima formazione, dato che risale al periodo Erastoteniano (da -3.2 a -1.1 miliardi di anni fa). Per confronto, Drygalsky è il più antico tra tutti, risalente al Pre-Nectariano (da -4.5 a -3.9 miliardi di anni fa), seppur si sia conservato in modo decisamente splendido.
Si possono individuare terrazzamenti e un fondo prevalentemente pianeggiante, seppur non riempito dalla lava. Sistemi di colline sono stati avvistati e fotografati dalle varie sonde che hanno mappato l'intera superficie lunare. Il cratere è situato al bordo meridionale del Bacino Mendel-Rydberg (non inquadrato).
SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader Red Interference - 150 frames - AS!2 - Registax 6.1 - Photoshop CC
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HiRes: http://www.astrobin.com/full/268956/0/
Qui potete trovare tutte le altre immagini che compongono il mio PROGETTO LUNA (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?13531-Progetto-Luna).
Fase di ripresa non ottimale, ma dato che la librazione non dipende dal sottoscritto (purtroppo), ho deciso di cogliere l'attimo. Visibile anche il terzetto Zucchius - Bettinus - Kircher che apre le porte all'enorme Bailly, qui praticamente irriconoscibile dato l'angolo della luce solare. Rimando al topic
http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?16977-Un-Campo-di-Rovine-Bailly sempre nel Progetto per mostrare quanto l'angolo della luce solare faccia la differenza in termini di dettagli.
In particolare, Drygalski ha un diametro di circa 150 km (per fare un esempio, è grande quanto tutto il centro Italia da Pescara a Roma, quasi da mare a mare) ed è visibile in questo modo solo in casi di estrema librazione.
Possiamo riconoscere al suo interno un gruppo di montagne, che si estende da SO verso NE, con un picco centrale composito a 'tagliare' il cratere a mo' di raggio. Inoltre appaiono stupendi i terrazzamenti e le scarpate poste sul bordo sinistro ed interrotti da un altro cratere (Drygalsky P) secondario, mentre abbiamo una prominente montagna, che segna il confine tra questo cratere e l'antico Le Gentil.
Il suo fondo, come possiamo ben vedere, appare piatto e quasi levigato, testimonianza di un riempimento da parte della lava dopo la sua formazione. Il cratere più prominente in primo piano, poco spostato dal centro, è invece il ben più piccolo Le Gentil A.
Hausen invece, sulla destra e sempre al bordo della Luna nell'immagine, ha dimensioni leggermente maggiori del precedente, circa 170 km di diametro, ed è uno dei crateri più grandi che possiamo apprezzare nella zona delle librazioni. Anche se qui è sicuramente 'piatto' e povero di dettagli a causa della luce solare, possiamo identificare tranquillamente un gruppo centrale di monti, insieme al suo bordo praticamente netto e definito, poco eroso e interessato da quasi nessun cratere aggiuntivo.
Si appoggia all'immenso Bailly, ed è molto più giovane di quest'ultima formazione, dato che risale al periodo Erastoteniano (da -3.2 a -1.1 miliardi di anni fa). Per confronto, Drygalsky è il più antico tra tutti, risalente al Pre-Nectariano (da -4.5 a -3.9 miliardi di anni fa), seppur si sia conservato in modo decisamente splendido.
Si possono individuare terrazzamenti e un fondo prevalentemente pianeggiante, seppur non riempito dalla lava. Sistemi di colline sono stati avvistati e fotografati dalle varie sonde che hanno mappato l'intera superficie lunare. Il cratere è situato al bordo meridionale del Bacino Mendel-Rydberg (non inquadrato).
SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader Red Interference - 150 frames - AS!2 - Registax 6.1 - Photoshop CC