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Visualizza Versione Completa : La navicella Soyuz compie 50 anni!



corrado973
30-11-2016, 11:26
Era il 28 novembre del 1966 quando per la prima volta una navicella Soyuz veniva lanciata in orbita, inaugurando una fortunata serie che ancora oggi dopo mezzo secolo, rimane l’unico mezzo di accesso allo spazio per russi, statunitensi, europei ed astronauti di tutti gli altri paesi. Salvo la Cina che da oltre dieci anni si è resa autonoma con la propria Shenzhou, derivata però proprio dal progetto Soyuz.

La missione della prima Soyuz, nella versione originale 7K-OK esemplare n°02, avvenne sotto la designazione di Kosmos-133 e fu il culmine di 4 anni di intenso lavoro di progettazione, sviluppo, realizzazione e test da parte dell’OKB-1 design bureau (ora RKK Energia) di Sergei Korolev, il progettista capo di tutto il programma spaziale sovietico, che però non potè assistere alla realizzazione del progetto in quanto morì nel gennaio del 1966.

Il fatto che oltre alla navicella questo fu anche il debutto dell’omonimo vettore R-7 Soyuz 11A511, attualmente ancora il più usato ed affidabile al mondo, rende bene l’idea di come fossero intensi quegli anni di corsa allo spazio.
La missione originale prevedeva addirittura il rendez-vous e successivo docking con un’altra navicella Soyuz (n°01) che avrebbe dovuto essere lanciata il giorno successivo e fungere da bersaglio passivo, ma alcuni problemi con la Soyuz n°02 già in orbita fecero annullare il secondo lancio.

Dopo aver lasciato la rampa di lancio 31 del cosmodromo di Baikonur alle 14.00 ora di Mosca ed aver raggiunto un’orbita di 180 x 232 km inclinata di 51°, la Soyuz n°02 dispiegò correttamente i pannelli solari e le antenne ma, per un problema sorto dopo la separazione dal terzo stadio del vettore, cominciò a ruotare su se stessa in maniera incontrollata al ritmo di due rivoluzioni al minuto.
La telemetria inviata al centro di controllo indicava che, sempre dopo la separazione dal terzo stadio, i serbatoi di propellente del sistema di rendez-vous, di controllo d’assetto primario e di backup, si erano inspiegabilmente svuotati.
Questa situazione era naturalmente incompatibile con il prosieguo della missione prevista e la seconda Soyuz rimase quindi a terra.


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