Giuseppe Petricca
10-10-2016, 17:42
Sicuramente una vista famosa in questa immagine, ripresa più e più volte da tutti gli osservatori lunari e non. Il cratere dal fondo scuro Plato e la definita spaccatura della Vallis Alpes emergono in modo eccellente in ogni fase della loro visibilità, ovviamente con preferenza alle luci radenti del Sole basso.
Non è il caso di questa vista, ripresa con luna calante ma con i raggi solari ancora abbastanza a picco sulla zona. Seeing non proprio eccellente (rima interna della Vallis non risolta), ma sicuramente apprezzabile.
20414 20415
HiRes: http://www.astrobin.com/267773/
Qui potete trovare tutte le altre immagini che compongono il mio PROGETTO LUNA (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?13531-Progetto-Luna).
A sinistra del mosaico di due immagini possiamo apprezzare il grande cratere Plato, affascinante con terminatore prossimo allo stesso, per le lunghe ed aguzze ombre proiettate sul fondo piano e quasi levigato. Ha un diametro di poco oltre i 100 km, e una tra le profondità minori dei crateri rilevanti, solo 1 km: quest'ultimo fatto è dovuto al riempimento del fondo da parte di lava che solidificandosi ha dato origine ad una superficie a basso albedo. Venne chiamato difatti, da Hevelius, il 'Grande Lago Nero'.
Il cratere ha una reputazione per i Lunar Transient Phenomena, un po' come Alphonsus, riguardanti strane nebbie presenti all'interno, riflessi e giochi di luce. Con il passare degli anni e il miglioramento delle tecniche di ripresa si è stabilito che nessuno di questi fenomeni era reale, ed erano dovuti alle semplici condizioni di osservazione da Terra.
Sopra Plato abbiamo il Mare Frigoris, sotto, il Mare Imbrium, ma è alla sua destra che troviamo l'affascinante catena dei Montes Alpes (le Alpi lunari, che prendono il nome dalla nostra catena montuosa).
Il sistema si estende per circa 300 km di lunghezza, dal cratere Cassini fino appunto a quello appena trattato qui sopra, raggiungendo il picco più alto nel Mont Blanc, a 3.6 km dalla superficie del Mare sottostante. Sono presenti anche dei promontori e dei duomi vulcanici nella zona, visibili con seeing discreto/eccellente.
La parte centrale, che è prossima alla Vallis Alpes, è di sicuro la più affascinante da osservare in questa fase a piena illuminazione, con montagne sparse che si elevano fino a 2.4 km dalla superficie; queste formavano il cerchio mediano che venne causato dall'impattore che andò a creare l'enorme bacino dell'Imbrium.
Passando proprio alla Vallis, questa è con tutta probabilità un graben poi riempito dalla lava, che solidificandosi ha dato origine alla rima centrale, visibile per bene con strumenti di grande diametro, o da piccoli diametri in condizioni di seeing eccellente. E' lunga poco più di 150 km, e larga al massimo 10, con la rima interna che è di soli 600 metri di larghezza.
SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 - EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 150 frames - AS!2 - Registax 6.1 - Photoshop CC
Non è il caso di questa vista, ripresa con luna calante ma con i raggi solari ancora abbastanza a picco sulla zona. Seeing non proprio eccellente (rima interna della Vallis non risolta), ma sicuramente apprezzabile.
20414 20415
HiRes: http://www.astrobin.com/267773/
Qui potete trovare tutte le altre immagini che compongono il mio PROGETTO LUNA (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?13531-Progetto-Luna).
A sinistra del mosaico di due immagini possiamo apprezzare il grande cratere Plato, affascinante con terminatore prossimo allo stesso, per le lunghe ed aguzze ombre proiettate sul fondo piano e quasi levigato. Ha un diametro di poco oltre i 100 km, e una tra le profondità minori dei crateri rilevanti, solo 1 km: quest'ultimo fatto è dovuto al riempimento del fondo da parte di lava che solidificandosi ha dato origine ad una superficie a basso albedo. Venne chiamato difatti, da Hevelius, il 'Grande Lago Nero'.
Il cratere ha una reputazione per i Lunar Transient Phenomena, un po' come Alphonsus, riguardanti strane nebbie presenti all'interno, riflessi e giochi di luce. Con il passare degli anni e il miglioramento delle tecniche di ripresa si è stabilito che nessuno di questi fenomeni era reale, ed erano dovuti alle semplici condizioni di osservazione da Terra.
Sopra Plato abbiamo il Mare Frigoris, sotto, il Mare Imbrium, ma è alla sua destra che troviamo l'affascinante catena dei Montes Alpes (le Alpi lunari, che prendono il nome dalla nostra catena montuosa).
Il sistema si estende per circa 300 km di lunghezza, dal cratere Cassini fino appunto a quello appena trattato qui sopra, raggiungendo il picco più alto nel Mont Blanc, a 3.6 km dalla superficie del Mare sottostante. Sono presenti anche dei promontori e dei duomi vulcanici nella zona, visibili con seeing discreto/eccellente.
La parte centrale, che è prossima alla Vallis Alpes, è di sicuro la più affascinante da osservare in questa fase a piena illuminazione, con montagne sparse che si elevano fino a 2.4 km dalla superficie; queste formavano il cerchio mediano che venne causato dall'impattore che andò a creare l'enorme bacino dell'Imbrium.
Passando proprio alla Vallis, questa è con tutta probabilità un graben poi riempito dalla lava, che solidificandosi ha dato origine alla rima centrale, visibile per bene con strumenti di grande diametro, o da piccoli diametri in condizioni di seeing eccellente. E' lunga poco più di 150 km, e larga al massimo 10, con la rima interna che è di soli 600 metri di larghezza.
SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 - EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 150 frames - AS!2 - Registax 6.1 - Photoshop CC