Visualizza Versione Completa : Test su Delta Cassiopeia
Disnomia
09-10-2016, 13:22
Test del nuovo setup per fare le prime verifiche.
Ho scelto quindi una stella "spettroscopicamente facile" per non complicarmi la vita.
Delta Cassiopeia di classe spettrale A5III presenta righe di assorbimento molto marcate della serie di Balmer dell'idrogeno ed è presa spesso come riferimento per questo tipo di test.
Setup : Mak 127 + ASI120MM + StarAnalyzer 100.
All'mmagine iniziale sono stati sottratti i dark ma non mediati i flat.
Il software di elaborazione è VisualSpec 4.2.6
Lo spettro è stato calibrato usando l'immagine di ordine zero (la stella) e la riga Hα nella regione rossa.
Successivamente è stata fatta la normalizzazione per la risposta del sistema (ossia quella necessaria
per poter calibrare la nostra curva con quella di efficenza quantica del sensore di ripresa usato, nel mio caso una "modesta" ASI120MM) e la normalizzazione del continuo, una sorta di "pulizia" (non me ne vogliano gli esperti) della zona priva di righe di assorbimento.
La curva di colore verde è la curva da me ottenuta al termine dell'elaborazione, quella viola è una curva di riferimento di una stella di stessa classe spettrale estratta dalla libreria del programma.
I picchi verdi sono i riferimenti della lunghezza d'onda dati dal sw.
Il miglioramento successivo sarà, senza ombra di dubbio, allontanare il sensore dal reticolo in maniera da diminuire sensibilmente il valore di dispersione che per questo test è davvero esorbitante 19,5 A°/pixel
per avvicinarmi il più possibile a quello da molti ottenuto (2,5-3 A°/pixel) con lo Star Analyzer100.
Il discorso si fa veramente affascinante : come leggere, con mezzi alla portata di tutti e di sicuro nettamente inferiori a quelli necessari per poter fare astrofotografia, cosa sta effettivamente accadendo lassù, sulla superficie di quella stella....:shock:
20402
20406
paperbike
09-10-2016, 13:33
Ottimo, spero di poterti affiancare al più presto, sto aspettando ancora che mi ritorni la montatura dall'assistenza e il ccd nuovo, ma appena pronto gli do giù come un matto, se vuoi ti invito ufficialmente sul nostro sito osservativo a Lasco di Picio dove possiamo avere un cielo quasi ottimo.:D
Disnomia
09-10-2016, 14:41
Grazie Paper.
Mi sa chel'immagine è piccola e si vede poco.
Più tardi vedo se riesco a fare di meglio.
Il problema è che più si va avanti e più si presentano problemi nuovi.
O meglio, chiamiamole sfide :
1 - Io ho una formazione scientifica a livello scolastico. Ma non sono laureato.
Mia moglie ha pensato seriamente che sono impazzito quando mi ha trovato a mezzanotte a leggere
"Spectroscopic Atlas for Amateur Astronomers" :rolleyes:
2- La messa a fuoco. E' una legge fisica che ciò che è a fuoco nella regione rossa lo è meno in quella
del blu. Io mettevo a fuoco sull'immagine di ordine zero con una maschera di Hartmann. Ma mi accorgo
che non basta. Soprattutto se ci si allontana dal sensore e l'immagine spettrale diventa più "lunga".
Si guadagna in definizione ma occorre fare le cose per bene. Specialmente su oggetti deboli.
Diventa una sorta di fotografia hires...
3- Il nemico di tutti : il seeing. Gli strumenti a fenditura non hanno di questo problema, ma i reticoli
a diffrazione come lo SA100 si. Occorre tanta pazienza e tanta costanza per avere immagini decenti.
4 - I sensori. Occorre adattare tutto al sensore che si ha. Sia come dimensioni del sensore che come impostazioni.
Se si satura si perdono le righe e si distorce il continuo. Se sia ha poco gain si perdono le informazioni. Tante e tante prove.....
Mondo affascinante ma impegnativo e pieno di sfide.;)
Bene, bravo... il progetto che stai approntando è affascinante!
p.s. in effetti il grafico che hai condiviso è dimensionalmente un po piccolo... vedi se riesci ad ingrandirlo...
Questo progetto mi intriga molto. Adesso vedo di studiare qualcosa per capirne meglio il contenuto.
Disnomia
09-10-2016, 22:33
E' un campo che, unitamente alla fotometria, trovo estremamente affascinante.
Il poter evidenziare con strumenti modesti il succedersi di fenomeni fisici a distanza di centinaia di
migliaia di anni luce. O milioni e miliardi di anni luce.....
Lo Star Analyzer, infatti, se da una parte ha il limite della bassa risoluzione il che non permette di evidenziare
fenomeni fisici alla portata solo di strumenti a fenditura molto più costosi, da tuttavia la possibilità
di studiare oggetti debolissimi cosa che gli strumenti più costosi non possono fare se non abbinati ad un'ottica
che solo gli osservatori professionali possono avere.
Si possono analizzare Quasar come la 3C273 distante 2,5 miliardi di anni luce e calcolare la velocità alla
si allontana da noi
http://www.astronomia-euganea.it/drupal/articoli/spettro-del-quasar-3c-273
o studiare gli elementi che costituiscono una nebulosa planetaria e la stella morente che li
ha fatti espandere
http://www.pno-astronomy.com/Planetary%20nebulas/Planetary%20nebulas.htm
o studiare i primissimi giorni di vita di una supernova o visualizzare le righe di emissione di una variabile cataclismatica o, perchè no, dare un'occhiata alle atmosfere dei giganti gassosi nostri vicini.
Certo, tra il dire e il fare, come ho modo di leggere in rete (e che comincio a sperimentare) c'è lavoro, costanza, studio e fallimenti.... ma quale aspetto dell'astronomia, se seguito bene, non lo richiede ?
E, non ultimo:razz:;), si lavora in maniera eccellente anche con cieli spesso pessimi come quello di Roma.
E ho detto tutto....
etruscastro
10-10-2016, 09:05
Disnomia se non ti dispiace ho inserito io le immagini ingrandite, se vuoi le facciamo ancora più grandi!
Winnygrey
10-10-2016, 09:18
3- Il nemico di tutti : il seeing. Gli strumenti a fenditura non hanno di questo problema, ma i reticoli
a diffrazione come lo SA100 si. Occorre tanta pazienza e tanta costanza per avere immagini decenti.
Disnomia, ma se io creo una fenditura con due lame di temperamatite (fissate su una rondella, come illustrato in uno dei siti segnalati) usando dei barilotti da 31,7mm e dalla parte opposta inserisco lo SA100 o 200?
Al momento ho provato con un pezzetto di cd ma non ho ottenuto risultati, magari con un reticolo a diffrazione vero...
Disnomia
10-10-2016, 14:15
Winnygrey
Ciao
Ci avevo pensato anch'io.
Anche a fare una fenditura con un calibro digitale cinese come spiega qui :
http://www.marcellocucchi.altervista.org/html/fenditure.html#DigitalSlit
ma gli esperti mi hanno caldamente sconsigliato di anteporre una fenditura allo SA.
Se ritrovo l'email la posto.
Anche se poi qualcuno l'ha fatto lo stesso :
http://www.threehillsobservatory.co.uk/astro/spectroscopy_18.htm
In USA c'è un negozio di surplus che vende ottime fenditure a 20 USdollari.
http://www.surplusshed.com/pages/item/m1570d.html#
Ma sono oggetti che vanno bene per autocostruirsi uno spettroscopio a reticoli riflettenti
(ci sto pensando) e non per lo SA che nasce per essere usato così com'è.
però si può ottimizzare con un prisma :
http://www.astrosurf.com/buil/staranalyser2/evaluation_en.htm
Per il momento seguo il consiglio di utilizzare (ottimizzando il tutto) lo SA nudo e crudo.
Ci sono talmente tante cose da osservare che non basta una vita.
Se poi (come vorrei fare a breve) ci si mette a studiare un target (ad es. una variabile eruttiva a breve periodo) contemporaneamente con due tubi uno in spettroscopia e uno in fotometria differenziale....:razz:
Franco Lorenzo
10-10-2016, 21:34
Ciao Fabrizio (Disnomia)
adesso che l'acquisizione, la calibrazione e la correzione radiometrica ti funziona, puoi provare con stelle di tipo diverso (K ed M) per vedere come si sposta lo spettro sulla radiazione rossa. Ti consiglierei anche Albireo nel Cigno. Con l' SA100 riprendi assieme le due componenti A e B ma poi le elabori separatamente e vedrai la loro grande differenza spettrale, differenza che si manifesta all'osservazione visuale nel bel contrasto di colori.
Se vuoi qualcosa di speciale puoi riprendere anche delle stelle Wolf-Rayet (es: WR133, WR134, WR136, WR140) che mostrano spettri di emissione e righe larghe dovuto all'effetto Doppler causato dai venti stellari.
Buone osservazioni,
Lorenzo Franco
Disnomia
10-10-2016, 23:17
Ciao Lorenzo
Si effettivamente le WR e le Be sono quelle che, fatta un po di pratica con il sw, stanno attirando la mia attenzione sia come approfondimento teorico, sia per uno studio spettroscopico sia pure con i limiti imposti dallo SA.
Le M e K le vedo un po più difficili a bassa definizione.....ma sono senz'altro estremamente interessanti per l'abbondanza di righe di elementi pesanti. Qua la vedo dura con la calibrazione....:thinking:
Parallelamente sto studiando anche l'uso del sw Isis, che mi pare vada per la maggiore ormai.
Insomma c'è da divertirsi.
Grazie per i sempre graditissimi consigli.;)
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