corrado973
28-08-2016, 10:28
Per i milanesi e non solo:
https://www.milanoweekend.it/2016/08/27/planetario-di-milano-settembre-2016/76497#.V8KSDzWijIU
La conferenza del 1° febbraio tratterà di raggi cosmici: non molti sanno che le stelle e gli oggetti celesti oltre ad emettere luce (visibile o meno) emettono anche particelle. Alcune sono "esotiche", come i neutrini o la famigerata materia oscura (che non si sa da dove venga), e di queste non parlerò (di neutrini ho già parlato in una conferenza di Luglio, magari la replicheremo tra qualche mese ;) ) ma la gran parte sono invece "semplici" costituenti della materia: elettroni, protoni e addirittura nuclei interi, "spogliati" dei loro elettroni a causa delle alte velocità a cui viaggiano.
L'origine dei raggi cosmici di più bassa energia è nota: formano il cosiddetto "vento solare" che, come dice il nome, viene dal sole. In gran parte è deviato dal campo magnetico terrestre ma dove questo è più debole, ai poli, possono raggiungere l'atmosfera e creare quei bellissimi giochi di luce che si chiamano aurore polari. Scopriremo però che il mondo delle aurore non è semplice e statico come sembra: vedremo che si possono vedere anche in luoghi inaspettati... non necessariamente terrestri!
Passerò quindi a parlare dell'altro estremo, a parlare dei raggi cosmici di energia estrema, le particelle più energetiche dell'Universo (tema di cui mi occupo anche per lavoro). Queste particelle sono vari ordini di grandezza più energetiche di quelle accelerate da LHC: questo significa che la natura ha a disposizione acceleratori ben più potenti di quelli che possiamo costruire sulla terra. Dove sono questi acceleratori? Ancora non lo sappiamo per certo, ma andremo a sondare le possibilità più accreditate al momento dagli scienziati. Quando arrivano sulla terra, queste rarissime particelle, impattando con l'atmosfera, creano miliardi di altre particelle, in quella che in inglese si definisce "doccia" e che può estendersi per vari km. Per questo si costruiscono degli osservatori sparsi su superfici enormi (fino alle dimensioni della Val D'Aosta) per intercettare queste cascate di particelle secondarie e ricostruire la provenienza del primario.
Un ultima menzione sarà dedicata ai raggi cosmici di energia "intermedia": anche se non possono "puntare" alle loro sorgenti perché troppo deflessi dai campi magnetici, il loro studio è importantissimo per studiare la nucleosintesi e anche per scoprire indirettamente informazioni sulla materia oscura che, decadendo, potrebbe proprio emettere particelle in questo range di energie. Una menzione importante però va anche ad una ricerca assai interessante: se uno degli esperimenti attualmente attivi per misurare queste particelle rivelerà anche un solo anti-atomo più pesante dell'elio (anti-litio, anti-ossigeno, anti-carbonio...) saremo praticamente certi che là fuori, da qualche parte nell'universo, esiste una anti-stella, ossia una stella fatta di anti-materia, che l'ha generato.
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