Winnygrey
28-08-2016, 10:11
In questi giorni di condizioni relativamente buone (seeing e meteo) mi sono dedicato all’osservazione dell’unico specchio di cielo a disposizione con più di 10° di ampiezza (ma sopra i 30° di altezza sull’orizzonte). Nelle mie altre postazioni casalinghe sono decisamente molto più limitato. In genere devo fare delle scelte su cosa montare e dove, in base agli oggetti che voglio vedere.
Purtroppo a Sud (postazione sala) sono limitato a vedere oggetti non troppo alti (in questi mesi Marte, Saturno e - se non troppo alta - la Luna).
Quindi montato il piccoletto su Vixen Mini Porta mi sono dilettato ad osservare da Altair al Delfino per poi scendere fino al Capricorno.
Piccola parentesi: considerata la natura degli oggetti nella mia lista, non volevo usare il mak 127/1900, anche e soprattutto perché con il solo red dot è impossibile puntare oggetti che non siano molto luminosi.
Giusto per sfizio l’ho provato una sera e a parte gamma Delphini beccata solo grazie al tetto che ha fatto da punto di riferimento, non sono riuscito a vedere altro se non Enif ma trovare M15...
Un buon cercatore – facendo finta che il goto non esista - è un ottimo amico sotto questo tipo di cielo (circa 8 sulla scala di Bortle).
Tornando alle altre serate col piccolo Takahashi: nessun problema ad individuare il Delfino e gamma Delphini. Bellissima. Molto meglio che col mak. Decisamente spettacolare dai colori giallo rossastro e grigio lilla.
Ho voluto poi provare gamma Eql, 1,9” di separazione ma molto sbilanciata. Vista la serata di seeing molto buono nessun problema per la principale e forse qualcosina tra l’azzurrognolo ed il violetto sul primo anello di diffrazione.
Tornando verso Est, Enif spuntata dal tetto del palazzo ad Est mi indicava la strada per M15.
Nelle mie condizioni osservative urbane e con un piccolo diametro ovviamente vedo una nuvoletta ben distinta.
Purtroppo per oggetti più bassi dei 30-35° (quindi zona Aquario-Capricorno) è un delirio, perché avendo solo 8° di campo se non trovo in tempi veloci gli oggetti, questi finiscono dietro al palazzo a Sud-Est (il limite è più o meno 135° E).
Anche aiutandomi con Stellarium non è stato facile capire subito cosa stessi guardando.
Ma una volta capiti alcuni asterismi (ad esempio le tre stelline sopra Deneb Algedi preceduta da Nashira oppure quello della coppia Sadalsuud-Xi Aqr o quello particolare di Sadaltager, la brocca d’acqua dell’Aquario se non erro) riuscire a muoversi non è stato difficile.
Ciò mi ha permesso di vedere M2 (come M15, ma leggermente più debole e difficile da trovare) e Sadaltager (zeta Aqr), doppia ai limiti dello strumento come separazione (se ricordo bene il dato più recente indica circa 1,9” - alcuni testi indicano 2,1”- mentre il piccoletto ha teoricamente una risoluzione di 1,78”).
Parafrasando una descrizione letta su questa doppia posso dire che è spettacolare: osservata a 100x con un rifrattore da 65 mm, una coppia di stelle brillanti, uguali fra loro dalla pregevole tinta bianco-aranciata. Mi aspettavo di osservare una figura ad 8 ed invece, con sorpresa, dischi a contatto, quasi separati da un capello!
La serata successiva doveva essere dedicata ad una serie di doppie in Aquario presa da un libro (“Double stars for small telescopes”). Purtroppo una serie di fattori (forse un seeing peggiore rispetto alla sera precedente, sicuramente la non ottimale altezza sull’orizzonte, oltre ai dati magari obsoleti della pubblicazione oltre ai limiti dello strumento) hanno reso la caccia molto frustrante. Zero, catastrofe, cappotto clamoroso!!!
Giusto per la cronaca ecco la lista:
29 Aqr: secondo il libro avrebbe dovuto essere spettacolare. Separazione 3,5” (1998), magnitudine delle due componenti poco sopra 7.
41 Aqr: Separazione 5,1” (2002), m1 5,6; m2 6,7.
53 Aqr: un po’ al limite ma ci volevo provare. Separazione 1,5” (2004), magnitudine poco sopra 6 per entrambe le componenti.
69 Aqr: anche questa ai limiti perché molto sbilanciata. Separazione 21,7” (2004), ma m1 5,7 e m2 9,6…
Infine avrei voluto provare anche 94 Aqr e 107 Aqr ma decisamente troppo basse.
Per riprendermi dal cappotto la sera seguente ho deciso di puntare M73 e la nebulosa Saturno (Caldwell 55). Anche qui niente da fare.
Ho individuato il triangolino formato da Albali (epsilon Aqr)-mu Aqr e 7 Aqr. In diagonale con mu Aqr c’è una stellina (HIP 103077, magnitudine 6,35) che crea un asterismo a forma di aquilone con le tre suddette.
Puntando quella, in teoria dovrei avere M72 ai bordi dell’oculare K25mm (20x) e dovrebbe apparire come una stellina sfocata. Spostandosi leggermente c’è M73, che dovrebbe apparire come un triangolino di stelle circondato da una leggera nebulosità. Spostandosi ancora poco c’è la nebulosa Saturno.
Ebbene non c’è stato nulla da fare. Anche puntando nu Aqr e spostandomi lentamente.
Mi sono rincuorato con uno stupendo Albireo ed un etereo M57.
Evidentemente ho preteso troppo, considerate le condizioni di questo cielo e lo strumento dal piccolo diametro.
M72 e M73 hanno magnitudine e luminosità superficiale molto bassa (credo sui 9+ e 13 per M72; 9 e 11 circa per M73), la nebulosa Saturno avrei dovuto almeno intuirla (magn. 8 e luminosità superficiale 6,7 circa) ma ha dimensioni molto piccole (41”x35”), forse troppo per il nanetto.
M57 in confronto è un gigante!!!
In sostanza peccato per i limiti dovuti alla mia postazione urbana, il piccoletto nel suo si è difeso bene. Sono io che ho preteso troppo. Ho omesso nel diario il tentativo di riprendere M15 usando la exos1 motorizzata. Su pose superbrevi ok, va bene. Ma se si sale oltre il secondo anche con uno stazionamento super, si erge ad assoluta e monolitica verità l’importanza di una montatura come si deve (quindi non la exos1 :D). Oltre al fatto che bisogna sapersi adattare alle condizioni osservative e sfruttare al meglio quello che si ha. Sicuramente ho imparato molto, nonostante la frustrazione di non trovare quello che volevo vedere, ma senza starsi ad incapponire su certi oggetti mi sarei divertito di più ad andare a dormire prima per poi alzarmi presto ed osservare Luna, Pleiadi e Orione. In questo periodo transitano proprio in quello spicchio di cielo.
Purtroppo a Sud (postazione sala) sono limitato a vedere oggetti non troppo alti (in questi mesi Marte, Saturno e - se non troppo alta - la Luna).
Quindi montato il piccoletto su Vixen Mini Porta mi sono dilettato ad osservare da Altair al Delfino per poi scendere fino al Capricorno.
Piccola parentesi: considerata la natura degli oggetti nella mia lista, non volevo usare il mak 127/1900, anche e soprattutto perché con il solo red dot è impossibile puntare oggetti che non siano molto luminosi.
Giusto per sfizio l’ho provato una sera e a parte gamma Delphini beccata solo grazie al tetto che ha fatto da punto di riferimento, non sono riuscito a vedere altro se non Enif ma trovare M15...
Un buon cercatore – facendo finta che il goto non esista - è un ottimo amico sotto questo tipo di cielo (circa 8 sulla scala di Bortle).
Tornando alle altre serate col piccolo Takahashi: nessun problema ad individuare il Delfino e gamma Delphini. Bellissima. Molto meglio che col mak. Decisamente spettacolare dai colori giallo rossastro e grigio lilla.
Ho voluto poi provare gamma Eql, 1,9” di separazione ma molto sbilanciata. Vista la serata di seeing molto buono nessun problema per la principale e forse qualcosina tra l’azzurrognolo ed il violetto sul primo anello di diffrazione.
Tornando verso Est, Enif spuntata dal tetto del palazzo ad Est mi indicava la strada per M15.
Nelle mie condizioni osservative urbane e con un piccolo diametro ovviamente vedo una nuvoletta ben distinta.
Purtroppo per oggetti più bassi dei 30-35° (quindi zona Aquario-Capricorno) è un delirio, perché avendo solo 8° di campo se non trovo in tempi veloci gli oggetti, questi finiscono dietro al palazzo a Sud-Est (il limite è più o meno 135° E).
Anche aiutandomi con Stellarium non è stato facile capire subito cosa stessi guardando.
Ma una volta capiti alcuni asterismi (ad esempio le tre stelline sopra Deneb Algedi preceduta da Nashira oppure quello della coppia Sadalsuud-Xi Aqr o quello particolare di Sadaltager, la brocca d’acqua dell’Aquario se non erro) riuscire a muoversi non è stato difficile.
Ciò mi ha permesso di vedere M2 (come M15, ma leggermente più debole e difficile da trovare) e Sadaltager (zeta Aqr), doppia ai limiti dello strumento come separazione (se ricordo bene il dato più recente indica circa 1,9” - alcuni testi indicano 2,1”- mentre il piccoletto ha teoricamente una risoluzione di 1,78”).
Parafrasando una descrizione letta su questa doppia posso dire che è spettacolare: osservata a 100x con un rifrattore da 65 mm, una coppia di stelle brillanti, uguali fra loro dalla pregevole tinta bianco-aranciata. Mi aspettavo di osservare una figura ad 8 ed invece, con sorpresa, dischi a contatto, quasi separati da un capello!
La serata successiva doveva essere dedicata ad una serie di doppie in Aquario presa da un libro (“Double stars for small telescopes”). Purtroppo una serie di fattori (forse un seeing peggiore rispetto alla sera precedente, sicuramente la non ottimale altezza sull’orizzonte, oltre ai dati magari obsoleti della pubblicazione oltre ai limiti dello strumento) hanno reso la caccia molto frustrante. Zero, catastrofe, cappotto clamoroso!!!
Giusto per la cronaca ecco la lista:
29 Aqr: secondo il libro avrebbe dovuto essere spettacolare. Separazione 3,5” (1998), magnitudine delle due componenti poco sopra 7.
41 Aqr: Separazione 5,1” (2002), m1 5,6; m2 6,7.
53 Aqr: un po’ al limite ma ci volevo provare. Separazione 1,5” (2004), magnitudine poco sopra 6 per entrambe le componenti.
69 Aqr: anche questa ai limiti perché molto sbilanciata. Separazione 21,7” (2004), ma m1 5,7 e m2 9,6…
Infine avrei voluto provare anche 94 Aqr e 107 Aqr ma decisamente troppo basse.
Per riprendermi dal cappotto la sera seguente ho deciso di puntare M73 e la nebulosa Saturno (Caldwell 55). Anche qui niente da fare.
Ho individuato il triangolino formato da Albali (epsilon Aqr)-mu Aqr e 7 Aqr. In diagonale con mu Aqr c’è una stellina (HIP 103077, magnitudine 6,35) che crea un asterismo a forma di aquilone con le tre suddette.
Puntando quella, in teoria dovrei avere M72 ai bordi dell’oculare K25mm (20x) e dovrebbe apparire come una stellina sfocata. Spostandosi leggermente c’è M73, che dovrebbe apparire come un triangolino di stelle circondato da una leggera nebulosità. Spostandosi ancora poco c’è la nebulosa Saturno.
Ebbene non c’è stato nulla da fare. Anche puntando nu Aqr e spostandomi lentamente.
Mi sono rincuorato con uno stupendo Albireo ed un etereo M57.
Evidentemente ho preteso troppo, considerate le condizioni di questo cielo e lo strumento dal piccolo diametro.
M72 e M73 hanno magnitudine e luminosità superficiale molto bassa (credo sui 9+ e 13 per M72; 9 e 11 circa per M73), la nebulosa Saturno avrei dovuto almeno intuirla (magn. 8 e luminosità superficiale 6,7 circa) ma ha dimensioni molto piccole (41”x35”), forse troppo per il nanetto.
M57 in confronto è un gigante!!!
In sostanza peccato per i limiti dovuti alla mia postazione urbana, il piccoletto nel suo si è difeso bene. Sono io che ho preteso troppo. Ho omesso nel diario il tentativo di riprendere M15 usando la exos1 motorizzata. Su pose superbrevi ok, va bene. Ma se si sale oltre il secondo anche con uno stazionamento super, si erge ad assoluta e monolitica verità l’importanza di una montatura come si deve (quindi non la exos1 :D). Oltre al fatto che bisogna sapersi adattare alle condizioni osservative e sfruttare al meglio quello che si ha. Sicuramente ho imparato molto, nonostante la frustrazione di non trovare quello che volevo vedere, ma senza starsi ad incapponire su certi oggetti mi sarei divertito di più ad andare a dormire prima per poi alzarmi presto ed osservare Luna, Pleiadi e Orione. In questo periodo transitano proprio in quello spicchio di cielo.