Winnygrey
14-08-2016, 12:16
Ieri sera visto il seeing eccezionale ho montato due postazioni. Una per il planetario col mak su Vixen Mini Porta ed una per un “deep urbano” col Taka corto 65/500 su exos1 motorizzata.
19472
Obiettivo della serata, visto il ridotto spicchio di cielo disponibile, era M15. Ammasso Globulare molto bello e discretamente facile da trovare anche sotto cieli inquinati.
Aiutandomi con l’ausilio di alcuni libri, "Turn Left at Orion", "Atlas of the Messier Objects" e soprattutto "The Urban Astronomer’s Guide", che hanno indicazioni utili per trovare in poco tempo gli oggetti, sono riuscito abbastanza facilmente nel mio intento.
M15 fu scoperto nel 1746 dall'astronomo francese Jean-Dominique Maraldi. Descrisse quest’ammasso come “una stella abbastanza luminosa e nebulosa, composta da molte stelle”. Sebbene Maraldi avesse già risolto stelle singole dell’ammasso, il rapporto osservativo di Messier del giugno 1764 recita: “Nebulosa senza stella; rotonda, il centro è brillante, 3' di diametro.” Parrebbe che il telescopio di Messier fosse considerevolmente inferiore a quello usato da Maraldi 20 anni prima.
M15 contiene 8 pulsar e più di 130 variabili. Famosa è anche la nebulosa planetaria Pease 1, che fu catalogata da Küstner nel 1921 come una stella di magnitudine 13,8. Ma con osservazioni spettroscopiche al Mount Wilson Observatory nel 1928, Pease riconobbe la vera natura di quell'oggetto che è uno dei migliori esempi delle rare nebulose planetarie in ammassi globulari.
Questo ammasso viene indicato come uno dei più attrattivi oggetti per piccoli telescopi inclusi quelli posti sotto cieli parecchio inquinati dalle luci cittadine.
Ovvio che cieli bui ed aperture generose fanno passare M15 da attrattivo a spettacolare!
Personalmente pensavo fosse più difficile da trovare, invece grazie ad una magnitudine di 6,4 ed un diametro di 12,3’ , e per il fatto di essere solo a 4° 10’ dalla bella Enif, Epsilon Pegasi, dall'arabo al-anf e significa naso, il naso di Pegaso, è stato abbastanza semplice.
Per centrare M15, si disegna una linea immaginaria da Theta Pegasi, che è la stella appena ad est di Enif sul collo di Pegaso, attraverso Enif e si prosegue per circa 4°. Si arriva ad una stellina. Nei suoi immediati pressi si trova M15.
19474
(disegno tratto da "The Urban Astronomer’s Guide")
Col piccolo taka appare come un batuffolo lattiginoso ma ben distinguibile. Grazie alla montatura motorizzata osservarlo con calma vale comunque la pena, nonostante la scarsa apertura.
19475
(disegno tratto da "Turn Left at Orion")
19472
Obiettivo della serata, visto il ridotto spicchio di cielo disponibile, era M15. Ammasso Globulare molto bello e discretamente facile da trovare anche sotto cieli inquinati.
Aiutandomi con l’ausilio di alcuni libri, "Turn Left at Orion", "Atlas of the Messier Objects" e soprattutto "The Urban Astronomer’s Guide", che hanno indicazioni utili per trovare in poco tempo gli oggetti, sono riuscito abbastanza facilmente nel mio intento.
M15 fu scoperto nel 1746 dall'astronomo francese Jean-Dominique Maraldi. Descrisse quest’ammasso come “una stella abbastanza luminosa e nebulosa, composta da molte stelle”. Sebbene Maraldi avesse già risolto stelle singole dell’ammasso, il rapporto osservativo di Messier del giugno 1764 recita: “Nebulosa senza stella; rotonda, il centro è brillante, 3' di diametro.” Parrebbe che il telescopio di Messier fosse considerevolmente inferiore a quello usato da Maraldi 20 anni prima.
M15 contiene 8 pulsar e più di 130 variabili. Famosa è anche la nebulosa planetaria Pease 1, che fu catalogata da Küstner nel 1921 come una stella di magnitudine 13,8. Ma con osservazioni spettroscopiche al Mount Wilson Observatory nel 1928, Pease riconobbe la vera natura di quell'oggetto che è uno dei migliori esempi delle rare nebulose planetarie in ammassi globulari.
Questo ammasso viene indicato come uno dei più attrattivi oggetti per piccoli telescopi inclusi quelli posti sotto cieli parecchio inquinati dalle luci cittadine.
Ovvio che cieli bui ed aperture generose fanno passare M15 da attrattivo a spettacolare!
Personalmente pensavo fosse più difficile da trovare, invece grazie ad una magnitudine di 6,4 ed un diametro di 12,3’ , e per il fatto di essere solo a 4° 10’ dalla bella Enif, Epsilon Pegasi, dall'arabo al-anf e significa naso, il naso di Pegaso, è stato abbastanza semplice.
Per centrare M15, si disegna una linea immaginaria da Theta Pegasi, che è la stella appena ad est di Enif sul collo di Pegaso, attraverso Enif e si prosegue per circa 4°. Si arriva ad una stellina. Nei suoi immediati pressi si trova M15.
19474
(disegno tratto da "The Urban Astronomer’s Guide")
Col piccolo taka appare come un batuffolo lattiginoso ma ben distinguibile. Grazie alla montatura motorizzata osservarlo con calma vale comunque la pena, nonostante la scarsa apertura.
19475
(disegno tratto da "Turn Left at Orion")