corrado973
31-05-2016, 12:18
Un articolo pubblicato sulla rivista “Astrobiology” descrive una ricerca sull’esopianeta Kepler-62f. Un team guidato dall’astronoma della UCLA Aomawa Shields ha condotto vari studi su questo pianeta e, dopo aver creato vari modelli informatici, ha concluso che esso ha il potenziale per sostenere forme di vita di tipo simile al nostro.
Il pianeta Kepler-62f è stato scoperto nel 2013 dal telescopio spaziale Kepler della NASA assieme ad altri quattro pianeti che orbitano attorno alla stella Kepler-62, distante circa 1.200 anni luce dalla Terra. Fin dall’inizio, tra i cinque pianeti scoperti Kepler-62f è sembrato il più interessante ma le informazioni su di esso erano davvero poche, cioè che si trattava di una super-Terra con una dimensione stimata nel 40% maggiore di quella della Terra e che la sua orbita era all’interno della zona abitabile della sua stella.
Aomawa Shields sta lavorando da tempo alla ricerca di un esopianeta che sia potenzialmente abitabile e l’anno scorso l’ha spiegato in un Ted talk che ha avuto molto successo. Per cercare di capire il potenziale di un pianeta ha sviluppato assieme ai suoi colleghi alcuni modelli informatici per studiare la loro orbita e simulare la possibile composizione della sua atmosfera.
I singoli modelli esistevano già ma per la prima volta i risultati sono stati combinati per studiare un esopianeta. Un modello chiamato HNBody è stato usato per calcolare le possibili forme dell’orbita di Kepler-62f. Modelli climatici chiamati Community Climate System Model e Laboratoire de Météorologie Dynamique Generic sono stati usati per simulare le possibili condizioni atmosferiche sul pianeta.
Un elemento chiave perché su Kepler-62f ci possa essere acqua liquida è la quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera. Sulla Terra questo gas costituisce solo lo 0,04% dell’atmosfera ma Kepler-62f riceve meno energia dalla sua stella perché è più lontano da essa di quanto la Terra lo sia dal Sole.
La conseguenza è che servirebbe molta più anidride carbonica per assicurare un effetto serra sufficiente a trattenere il calore necessario a mantenere l’acqua liquida. Secondo i calcoli effettuati, sarebbe necessario che l’atmosfera di Kepler-62f fosse da tre a cinque volte più densa di quella terrestre e fosse composta quasi esclusivamente di anidride carbonica per avere quelle condizioni.
Si tratta di modelli teorici che indicano che il pianeta Kepler-62f sarebbe abitabile in certe condizioni. Nonostante ciò questo studio ha suscitato grande entusiasmo per i risultati proposti. È certamente importante sviluppare modelli informatici per cercare di interpretare i dati disponibili sugli esopianeti ma sarà necessario migliorarli e soprattutto cercare riscontri con nuove osservazioni con gli strumenti di prossima generazione.
Fonti: 1 (http://tachyonbeam.com/2016/05/31/il-pianeta-kepler-62f-potrebbe-essere-abitabile-ma-a-certe-condizioni/) e 2 (http://www.asi.it/it/news/pianeti-abitabili-ecco-un-candidato)
Il pianeta Kepler-62f è stato scoperto nel 2013 dal telescopio spaziale Kepler della NASA assieme ad altri quattro pianeti che orbitano attorno alla stella Kepler-62, distante circa 1.200 anni luce dalla Terra. Fin dall’inizio, tra i cinque pianeti scoperti Kepler-62f è sembrato il più interessante ma le informazioni su di esso erano davvero poche, cioè che si trattava di una super-Terra con una dimensione stimata nel 40% maggiore di quella della Terra e che la sua orbita era all’interno della zona abitabile della sua stella.
Aomawa Shields sta lavorando da tempo alla ricerca di un esopianeta che sia potenzialmente abitabile e l’anno scorso l’ha spiegato in un Ted talk che ha avuto molto successo. Per cercare di capire il potenziale di un pianeta ha sviluppato assieme ai suoi colleghi alcuni modelli informatici per studiare la loro orbita e simulare la possibile composizione della sua atmosfera.
I singoli modelli esistevano già ma per la prima volta i risultati sono stati combinati per studiare un esopianeta. Un modello chiamato HNBody è stato usato per calcolare le possibili forme dell’orbita di Kepler-62f. Modelli climatici chiamati Community Climate System Model e Laboratoire de Météorologie Dynamique Generic sono stati usati per simulare le possibili condizioni atmosferiche sul pianeta.
Un elemento chiave perché su Kepler-62f ci possa essere acqua liquida è la quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera. Sulla Terra questo gas costituisce solo lo 0,04% dell’atmosfera ma Kepler-62f riceve meno energia dalla sua stella perché è più lontano da essa di quanto la Terra lo sia dal Sole.
La conseguenza è che servirebbe molta più anidride carbonica per assicurare un effetto serra sufficiente a trattenere il calore necessario a mantenere l’acqua liquida. Secondo i calcoli effettuati, sarebbe necessario che l’atmosfera di Kepler-62f fosse da tre a cinque volte più densa di quella terrestre e fosse composta quasi esclusivamente di anidride carbonica per avere quelle condizioni.
Si tratta di modelli teorici che indicano che il pianeta Kepler-62f sarebbe abitabile in certe condizioni. Nonostante ciò questo studio ha suscitato grande entusiasmo per i risultati proposti. È certamente importante sviluppare modelli informatici per cercare di interpretare i dati disponibili sugli esopianeti ma sarà necessario migliorarli e soprattutto cercare riscontri con nuove osservazioni con gli strumenti di prossima generazione.
Fonti: 1 (http://tachyonbeam.com/2016/05/31/il-pianeta-kepler-62f-potrebbe-essere-abitabile-ma-a-certe-condizioni/) e 2 (http://www.asi.it/it/news/pianeti-abitabili-ecco-un-candidato)