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Visualizza Versione Completa : Tripletti APO: Nuovo schema ottico o pubblicità?



Stefanone
02-05-2016, 23:04
Cari miei,
premesso che sono un portatore insano di pochi ricordi, spesso confusi, di vecchie nozioni di ottica di base e che sono innamorato dei rifrattori anche se "gli altri" spesso sono oggettivamente più economici e in molti casi anche più performanti...
Mi è capitato, cercando nel web, di incontrare alcuni rifrattori "ultimo grido" pubblicizzati dicendo più o meno che sono più fighi degli altri tripletti perchè, al contrario degli altri che hanno una sola lente FLP53, questi ne hanno ben 2 (DUE)! Una FLP53 e in aggiunta una FLP51!?!?!?! :shock:

Siccome mi risultava che finora tutti i tripletti sul mercato avevano un solo componente ED FLP53 dichiarato...
e che inoltre le mie scarse nozioni di ottica mi dicono che negli schemi ottici per ottenere certi risultati gli accoppiamenti dipendono in gran parte dal numero di Abbe delle lenti da accoppiare...
e che per questo le scelte dei vetri sono di fatto "obbligate" e che normalmente gli schemi ottici sono calcolati in base al numero di Abbe dell'elemento più costoso e/o meno reperibile sul mercato...

Mi chiedo:
1) Qualcuno di voi conosce un tipo di schema ottico che permette di assemblare un tripletto con due lenti ED?
2) Non è che scopriamo che 'sti cinesi col loro diverso approccio alle cose hanno trovato un nuovo schema ottico interessante e performante?
3) Si tratta solo di una trovata pubblicitaria?

Huniseth
03-05-2016, 00:01
Se avesse avuto un senso avrebbero già fatto tripletti con tre vetri fpl-53, non era certo questione di costo. Boh.. vedremo.

Stefanone
03-05-2016, 00:46
Non credo sia roba nuova....
Ho l'impressione che i cinesi stiano rispolverando gli schemi ottici anni '70 di Nozomu Kitagishi riadattandoli ai tripletti APO e sostituendo la fluorite con FLP53.
All'epoca esistevano vetri simili all'attuale FLP51 che venivano accoppiati alla fluorite ed al lantanio mentre non mi risulta esistesse un vetro con le caratteristiche del FLP53....

Riccardo_1
03-05-2016, 01:59
Questo è lo schema del Takahashi TOA 130 - 130mm f7.7:

FPL53 / BSL7 / FPL53

Stehrl policromatico massimo teorico permesso da questo design è 0.987, e con Cherubino che ci racconta la precisione maniacale con la quale l'azienda giapponese seleziona i vetri e lucida le sue lenti, credo che siamo piuttosto vicini a questo valore anche nella realtà

http://telescope-optics.net/semiapo_and_apo_examples.htm

Tuttavia se comprendo bene l'articolo questo schema per funzionare in modo prossimo alla perfezione richede l'asferizzazione di una superficie.
Inoltre lo spazio tra il primo elemento e gli altri due è piuttosto ampio (22.9mm) - insomma è un design molto complesso, resta da vedere se i cinesi riusciranno a maneggiarlo.

Stefanone
03-05-2016, 02:24
Guarda cos'ho trovato nel frattempo, ci sono anche un sacco di schemi ottici d'epoca:
http://www.marcocavina.com/articoli_fotografici/Canon_FD_300_400_500_L/00_pag.htm
Riassumo brevemente...
Nel 1978 Nozomu Kitagishi disegnò diversi prototipi di schemi ottici per il tele "Canon FD500 f4,5 L" che prevedevano un gruppo di tre lenti così composto: 1 lente alla fluorite (la FLP53 non esisteva ancora) e una al lantanio ed un FK-01 (equivalente all'attuale FLP51).
Magari sbaglio, ma credo che i cinesi si siano limitati a rielaborare quei progetti per adattarli ad un rifrattore ed ai vetri attualmente disponibili!!!
PS: stiamo parlando di APO 100-110 con 500-600mm come il tele Canon di Nozomu Kitagishi!!!

Riccardo_1
03-05-2016, 11:36
L'uso di due lenti positive e una negativa al posto del contrario ha senso, stando all'articolo che avevo postato ieri, solo se si vuole raggiungere "la perfezione".
Infatti due lenti negative (cioè una sola alla fluorite) per operare a valori di strhel policromatico prossimi ad 1 e riducendo quasi del tutto l'aberrazione sferica anche di ordine alto richiedono l'asferizzazione di due superfici, di cui una molto "decisa" ed industrialmente complicata (tra l'altro va fatta sulla lente alla fluorite) mentre con due lenti positive basta l'asferizzazione più "blanda" di una superficie.
Ovviamente due lenti alla fluorite costano moltissimo di più.
Come si vede si iniziano a capire i motivi di fondo alla base delle scelte di Takahashi....

Huniseth
03-05-2016, 12:26
Io penso che questi schemi ottici servano a distinguere le produzioni di nicchia dai comuni apo/semiapo, ormai le differenze sono così ridotte che qualcosa devono inventarsi. Ricordo che oltre il limite di 1 non si va... almeno credo, e non è detto che non intervengano altre problematiche forzando la composizione delle lenti.

Stefanone
03-05-2016, 13:29
Io penso che questi schemi ottici servano a distinguere le produzioni di nicchia dai comuni apo/semiapo ..omississ...
Questo era anche il mio dubbio iniziale, però se anche Takahashi ha imboccato questa strada e il punto di partenza dei cinesi è lo schema del Canon FD500....
sul risultato ottenuto non mi pronuncio però... non ci resta che aspettare le prime recensioni!!!

Come dicevo, almeno per quanto riguarda i cinesi, non si tratta dell'invenzione di un qualcosa di nuovo, ma della rivisitazione di un vecchio progetto difatti:

Mentre lo schema del TOA 130 gentilmente fornito da Riccardo è il seguente:

FPL53 / BSL7 / FPL53

Io stò parlando di nuovi tripletti cinesi diametro inferiore con schema ottico che sembra ricavato dal vecchio progetto di Nozomu Kitagishi con fluorite (CaF2) e vetri non più in produzione LaSF-01 (al lantanio) e FK-01 (simile all'attuale FPL51):

CaF2 / LaSF-01 / FK-01

Che secondo me è la base di partenza per il nuovo schema che con gli attuali vetri dovrebbe essere:
FPL53 (ex CaF2) / NLAF2(?) / FPL51(ex FK-01)

(?) Essendo variate anche se di poco la prima e la terza lente quella centrale originalmente al lantanio dovrebbe essere stata ricalcolata o sostituita con nuovo vetro.

Huniseth
03-05-2016, 18:37
La situazione è questa: solo 15 anni non c'era storia fra un Taka alla fluorite o qualcosa di simile tipo TEC o roba di nicchia costosissima e un qualunque tubone acromatico cinese o chessia. altro non c'era d'altronde.
Adesso se mascheriamo un Taka e un apo cinese per renderli anonimi la differenza la vedono solo Cherubino e gli altri molto esperti, addirittura si rischia che nell'ignoranza qualcuno preferisca il cinese in quanto coglie differenze di tonalità e non quelle di lavorazione ottica.
E' ovvio che alcune aziende sentano il fiato al collo e cercano di fare qualche passo in più, mentre i cinesi non hanno problemi a sperimentare altre combinazioni, forti del dominio del mercato, e come dargli torto? Trovare chi è disposto a spendere dai 5000 euro in su quando quasi lo stesso risultato si ottiene con uno da 2000 euro, lo fanno solo i raffinati con budget illimitato. Sfortunatamente non ho ancora trovato nei vari forum fotografie fatte con i super super apo che siano migliori di quelle fatte con i cinesi, e se si trovano è perchè chi li usa è un grande esperto, farebbe miracoli anche con un cinese medio volendo.