Giuseppe Petricca
25-04-2016, 20:43
Sicuramente una delle zone più affascinanti della nostra Luna, se osservata con il terminatore in queste condizioni di prossimità. Diviene quasi impossibile conteggiare tutti i dettagli presenti, molti dei quali senza un proprio nome o una qualsiasi classificazione.
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HiRes (consigliata data la compressione del forum) qui: http://www.astrobin.com/246468/
Anche questa immagine fa parte del PROGETTO LUNA (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?13531-Progetto-Luna) da me portato avanti sul forum.
Questa immagine rappresenta per me un traguardo, avendo visto questa zona ripresa da moltissimi altri astrofili con strumentazioni decisamente superiori alla mia. Quando quella notte del 29 Dicembre scorso (con -3°C) il seeing ha mostrato questi dettagli per qualche tempo, sono stato completamente catturato dal fascino di questi particolari crateri.
Partendo dall'estrema destra, troviamo quasi del tutto in ombra la Vallis Rheita, e a seguire un territorio stupendo, fortemente collinare con giochi di ombre e luci che danno una tridimensionalità notevole a tutta la zona. Arriviamo quindi al complesso capitanato dall'enorme circo antico di Janssen (periodo Pre-Nectariano - 4.55 a 3.92 miliardi di anni fa), avente un diametro di circa 190 km! La formazione è quasi completamente erosa, costellata da molti successivi crateri da impatto (come Fabricius, all'interno della stessa, o Metius, adiacente allo stesso) e presenta un vasto sistema di Rimae centrali, che si diramano in più direzioni a partire da una frattura abbastanza meridiana.
Proprio al bordo, sotto Janssen abbiamo il duetto di crateri Steinhell e Watt, anche se del primo possiamo vedere parte della cresta superiore, e del secondo solo una piccola porzione della stessa. Andando verso sinistra troviamo un vasto altopiano che si estende per molte centinaia di km quadrati, una parte delle highlands lunari, mentre spostandoci di poco verso il Sud lunare incontriamo un terzetto di crateri che ricorda la forma di 'Topolino'.
La zona circostante è fortemente butterata di crateri di tutte le dimensioni, e con il seeing che era presente quella mattina, sono emersi in modo splendido per la risoluzione del mio 8". Il cratere più grande e più antico è Hommel, di epoca Pre-Nectariana (4.55 a 3.92 miliardi di anni fa), scavato ulteriormente da impatti successivi, i quali hanno anche avuto a che fare con impatti recenti al loro interno. Il picco del cratere è decentrato ed eroso, a testimonianza della sua antichità e le scarpate si presentano con pochi gradoni sul lato in luce, quasi levigate.
Accanto a lui abbiamo Vlacq (impattore della stessa epoca di Hommel) e Pitiscus, più recente di epoca Nectariana (3.92 a 3.85 miliardi di anni fa). Entrambi i crateri presentano un picco centrale, e scarpate composite molto affascinanti, con il fondo del secondo che appare levigato con alcuni crateri minori all'interno, prova di un riempimento di lava e di impatti successivi nello stesso.
La zona circostante come detto è fortemente costellata di crateri, che nella fase di ripresa emergono facilmente anche alla vista. Rosenberger si 'appoggia' ai muraglioni di Vlacq ed appartiene alla sua stessa epoca, ma è quasi completamente nascosto dalle ombre in questa fase, mentre molti altri crateri circostanti (come Nearch e Ideler) presentano la stessa feature di un riempimento di lava del loro fondo, comune in questa zona.
Strumentazione: SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 300 frame stackati su 3000. Elaborazione in AS!2, Registax 6.1 e Photoshop CC.
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HiRes (consigliata data la compressione del forum) qui: http://www.astrobin.com/246468/
Anche questa immagine fa parte del PROGETTO LUNA (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?13531-Progetto-Luna) da me portato avanti sul forum.
Questa immagine rappresenta per me un traguardo, avendo visto questa zona ripresa da moltissimi altri astrofili con strumentazioni decisamente superiori alla mia. Quando quella notte del 29 Dicembre scorso (con -3°C) il seeing ha mostrato questi dettagli per qualche tempo, sono stato completamente catturato dal fascino di questi particolari crateri.
Partendo dall'estrema destra, troviamo quasi del tutto in ombra la Vallis Rheita, e a seguire un territorio stupendo, fortemente collinare con giochi di ombre e luci che danno una tridimensionalità notevole a tutta la zona. Arriviamo quindi al complesso capitanato dall'enorme circo antico di Janssen (periodo Pre-Nectariano - 4.55 a 3.92 miliardi di anni fa), avente un diametro di circa 190 km! La formazione è quasi completamente erosa, costellata da molti successivi crateri da impatto (come Fabricius, all'interno della stessa, o Metius, adiacente allo stesso) e presenta un vasto sistema di Rimae centrali, che si diramano in più direzioni a partire da una frattura abbastanza meridiana.
Proprio al bordo, sotto Janssen abbiamo il duetto di crateri Steinhell e Watt, anche se del primo possiamo vedere parte della cresta superiore, e del secondo solo una piccola porzione della stessa. Andando verso sinistra troviamo un vasto altopiano che si estende per molte centinaia di km quadrati, una parte delle highlands lunari, mentre spostandoci di poco verso il Sud lunare incontriamo un terzetto di crateri che ricorda la forma di 'Topolino'.
La zona circostante è fortemente butterata di crateri di tutte le dimensioni, e con il seeing che era presente quella mattina, sono emersi in modo splendido per la risoluzione del mio 8". Il cratere più grande e più antico è Hommel, di epoca Pre-Nectariana (4.55 a 3.92 miliardi di anni fa), scavato ulteriormente da impatti successivi, i quali hanno anche avuto a che fare con impatti recenti al loro interno. Il picco del cratere è decentrato ed eroso, a testimonianza della sua antichità e le scarpate si presentano con pochi gradoni sul lato in luce, quasi levigate.
Accanto a lui abbiamo Vlacq (impattore della stessa epoca di Hommel) e Pitiscus, più recente di epoca Nectariana (3.92 a 3.85 miliardi di anni fa). Entrambi i crateri presentano un picco centrale, e scarpate composite molto affascinanti, con il fondo del secondo che appare levigato con alcuni crateri minori all'interno, prova di un riempimento di lava e di impatti successivi nello stesso.
La zona circostante come detto è fortemente costellata di crateri, che nella fase di ripresa emergono facilmente anche alla vista. Rosenberger si 'appoggia' ai muraglioni di Vlacq ed appartiene alla sua stessa epoca, ma è quasi completamente nascosto dalle ombre in questa fase, mentre molti altri crateri circostanti (come Nearch e Ideler) presentano la stessa feature di un riempimento di lava del loro fondo, comune in questa zona.
Strumentazione: SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 300 frame stackati su 3000. Elaborazione in AS!2, Registax 6.1 e Photoshop CC.