Giuseppe Petricca
11-04-2016, 20:27
Una rivisitazione su una immagine che risale al Gennaio 2015, nel giorno del mio compleanno, con la sveglia che è suonata alle tre per riprendere un particolare e grande oggetto sulla Luna. Grazie ad una librazione davvero molto pronunciata, era visibile l'intera metà di levante dell'enorme bacino da impatto che è il Mare Orientale! Immaginate una circonferenza di circa 900km, più o meno da Milano a Reggio Calabria, e l'asteroide che può aver generato una simile struttura!
17143 17144
Hi-Res qui: http://www.astrobin.com/244793/0/
Anche questa fa parte del PROGETTO LUNA (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?13531-Progetto-Luna) che pian piano sto portando avanti.
Questo mosaico è composto da cinque pannelli catturati in sequenza, con i seguenti dati di ripresa: Celestron C8 - ASI 120MM (mono) - IrPass 685nm Baader - Televue Barlow 2x - Focal 4048mm - EQ5 Motor - 500 frames stackati per ogni pannello. Seeing 3/5 Trasparenza 7/10
Sulla destra dell'immagine possiamo vedere l'area piroclastica di Grimaldi, che con librazione 'nella media' sarebbe al bordo, o quasi. Invece stamane vi erano ancora centinaia di km di Luna visibile, e anche se il satellite era sui +23° di elevazione, con seeing che a tratti andava e veniva, dovevo comunque tentare una ripresa, data l'occasione eccellente per osservare questo lontano Mare!
In particolare, se osserviamo la porzione centrale, al primo bordo visibile, è facile notare la tridimensionalità del terreno, anche in questa vista così eccezionalmente di taglio! Molte le zone che sono poi state inondate da lava basaltica dopo il tremendo impatto, e che al centro hanno formato un vero e proprio Mare, circondato in particolar modo nella sua parte settentrionale da vari 'laghi' e promontori, e naturalmente crateri.
Si pensa che questo sia il più giovane bacino da impatto sulla superficie del nostro satellite naturale, anche se non vi sono stati prelievi di materiale da alcuna missione, e che questo abbia causato lo scarso riempimento in lava che possiamo osservare. Questo fatto ci lascia una miriade di dettagli da poter riconoscere, anche in una fase di osservazione non ottimale come questa, con il Sole quasi a picco sulla zona. Le catene concentriche dei Montes Rook (interna, due anelli) e quella esterna dei Montes Cordillera già descrivono quanto sia stato forte l'impatto che ha generato questa feature superficiale.
Del Lacus Autumni possiamo notare solo piccole porzioni, nascoste dalle cime della Cordillera davanti a lui, mentre si può osservare una buona parte del Lacus Veris, più interno, oltre ad alcuni crateri da impatto proprio nel bacino stesso dell'Orientale. Al bordo opposto, proprio all'orizzonte estremo della foto (sui 102° W) ecco emergere le cime della porzione occidentale dei Montes Rook, arrivando quasi al massimo estremo visibile dalla Terra grazie alle librazioni.
Spero che l'immagine sia di vostro gradimento. Come sempre commenti e suggerimenti ben accetti :)
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Hi-Res qui: http://www.astrobin.com/244793/0/
Anche questa fa parte del PROGETTO LUNA (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?13531-Progetto-Luna) che pian piano sto portando avanti.
Questo mosaico è composto da cinque pannelli catturati in sequenza, con i seguenti dati di ripresa: Celestron C8 - ASI 120MM (mono) - IrPass 685nm Baader - Televue Barlow 2x - Focal 4048mm - EQ5 Motor - 500 frames stackati per ogni pannello. Seeing 3/5 Trasparenza 7/10
Sulla destra dell'immagine possiamo vedere l'area piroclastica di Grimaldi, che con librazione 'nella media' sarebbe al bordo, o quasi. Invece stamane vi erano ancora centinaia di km di Luna visibile, e anche se il satellite era sui +23° di elevazione, con seeing che a tratti andava e veniva, dovevo comunque tentare una ripresa, data l'occasione eccellente per osservare questo lontano Mare!
In particolare, se osserviamo la porzione centrale, al primo bordo visibile, è facile notare la tridimensionalità del terreno, anche in questa vista così eccezionalmente di taglio! Molte le zone che sono poi state inondate da lava basaltica dopo il tremendo impatto, e che al centro hanno formato un vero e proprio Mare, circondato in particolar modo nella sua parte settentrionale da vari 'laghi' e promontori, e naturalmente crateri.
Si pensa che questo sia il più giovane bacino da impatto sulla superficie del nostro satellite naturale, anche se non vi sono stati prelievi di materiale da alcuna missione, e che questo abbia causato lo scarso riempimento in lava che possiamo osservare. Questo fatto ci lascia una miriade di dettagli da poter riconoscere, anche in una fase di osservazione non ottimale come questa, con il Sole quasi a picco sulla zona. Le catene concentriche dei Montes Rook (interna, due anelli) e quella esterna dei Montes Cordillera già descrivono quanto sia stato forte l'impatto che ha generato questa feature superficiale.
Del Lacus Autumni possiamo notare solo piccole porzioni, nascoste dalle cime della Cordillera davanti a lui, mentre si può osservare una buona parte del Lacus Veris, più interno, oltre ad alcuni crateri da impatto proprio nel bacino stesso dell'Orientale. Al bordo opposto, proprio all'orizzonte estremo della foto (sui 102° W) ecco emergere le cime della porzione occidentale dei Montes Rook, arrivando quasi al massimo estremo visibile dalla Terra grazie alle librazioni.
Spero che l'immagine sia di vostro gradimento. Come sempre commenti e suggerimenti ben accetti :)