Giuseppe Petricca
28-12-2015, 16:53
Una delle viste più accattivanti della superficie lunare sono le catene di crateri, in particolare qui osserviamo la Catena Davy (che prende il nome dal vicino cratere di più grandi dimensioni). Queste catene si originano in due modi principali: per ricaduta 'in fila' di detriti dopo un impatto che ha generato un vicino cratere (o un Mare, come nel caso delle lunghe catene di crateri presenti dal lato opposto della Luna dovute alla creazione dell'enorme bacino concentrico del Mare Orientale), oppure come in questo caso, per frammentazione dell'oggetto durante la fase di pre-impatto a causa delle forze gravitazionali esercitate dalla Luna stessa (un po' come l'impatto della Shoemaker-Levy su Giove nel 1994, ma in scala più ridotta naturalmente). Una terza possibilità è la creazione di file di crateri per origine vulcanica.
15245 15246
HiRes qui: http://www.astrobin.com/234525/
In questo caso la frammentazione ha portato alla creazione di 23 crateri che vanno a formare una splendida fila allineata lunga quasi 50 km nei dintorni della zona di Ptolemaus, visibile nella sua quasi totalità sulla destra. Purtroppo come è facile vedere dalla semiplasticosità dell'immagine il seeing non era affatto dalla mia parte, ma sono riuscito in egual modo a risolvere tutti i crateri principali che rimangono visibili. Il diametro dei più grandi è dell'ordine dei 3 km, con una profondità che varia dai 150 ai 500 metri
I nomi di questi principali sono stati assegnati in via non ufficiale nel 1974, ma furono poi adottati dalla IAU in seguito all'utilizzo costante che se ne faceva per descrivere la Catena. La teoria, come detto, più accreditata della loro formazione è supportata anche dal fatto che le ejecta di ogni cratere non si sovrappongono al precedente (come accadrebbe per impatti successivi) e che le stesse sono tutte appartenenti al medesimo periodo.
Per la descrizione delle zone piroclastiche di Alphonsus, rimando all'altro topic dove ne ho parlato: http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?12312-Ptolemaus-Alphonsus-Arzachel
SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 - EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 300 frames - AS!2 - Registax 6.1 - Photoshop CC
15245 15246
HiRes qui: http://www.astrobin.com/234525/
In questo caso la frammentazione ha portato alla creazione di 23 crateri che vanno a formare una splendida fila allineata lunga quasi 50 km nei dintorni della zona di Ptolemaus, visibile nella sua quasi totalità sulla destra. Purtroppo come è facile vedere dalla semiplasticosità dell'immagine il seeing non era affatto dalla mia parte, ma sono riuscito in egual modo a risolvere tutti i crateri principali che rimangono visibili. Il diametro dei più grandi è dell'ordine dei 3 km, con una profondità che varia dai 150 ai 500 metri
I nomi di questi principali sono stati assegnati in via non ufficiale nel 1974, ma furono poi adottati dalla IAU in seguito all'utilizzo costante che se ne faceva per descrivere la Catena. La teoria, come detto, più accreditata della loro formazione è supportata anche dal fatto che le ejecta di ogni cratere non si sovrappongono al precedente (come accadrebbe per impatti successivi) e che le stesse sono tutte appartenenti al medesimo periodo.
Per la descrizione delle zone piroclastiche di Alphonsus, rimando all'altro topic dove ne ho parlato: http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?12312-Ptolemaus-Alphonsus-Arzachel
SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 - EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 300 frames - AS!2 - Registax 6.1 - Photoshop CC