Giuseppe Petricca
24-12-2015, 18:47
Sicuramente una delle viste più affascinanti con la Luna in fase quasi piena, la Vallis Schröteri è un obiettivo molto gettonato nelle riprese amatoriali e non. In questa mia vista, ottenuta con seeing mediocre durante una sera di fine Agosto, possiamo esplorarla insieme a molte caratteristiche circostanti.
15178 15179
HiRes qui: http://www.astrobin.com/233863/
La Vallis Schröteri è una rima che potrebbe essere definita la regina delle stesse, per il suo aspetto sinuoso o la sua estensione totale (un massimo di 10 km in larghezza, che si chiude a circa 1 km verso la fine, una profondità di circa 1 km proprio quando incontra l'Oceanus Procellarum, una lunghezza complessiva di circa 160 km), che la rendono proprio la più grande sulla superficie del satellite, e per nostra fortuna si trova sulla 'faccia giusta' per essere osservata e ripresa.
La rima inizia da un cratere del diametro di circa 6 km, e prosegue poi con varie ondulazioni ed un'ansa marcata fino ad immettersi nell'oceano circostante. Poco sotto la stessa troviamo il brillante Aristarchus (un dramma per il bilanciamento della luminosità generale delle immagini) e il vicino Herodotus. Si pensa che la sua origine sia vulcanica, e al suo interno è presente una rima più ristretta e piccola, visibile con telescopi dal diametro medio e con buon seeing (nella mia foto sono intuibili le porzioni finale ed iniziali).
Nei dintorni possiamo osservare l'isolato Mons Herodotus che si staglia quasi singolo tra la Vallis e i retrostanti Montes Agricola. Abbiamo anche il semicirco di Prinz sulla destra, accostato ai Montes Harbinger e alle piccole e composite Rimae Prinz. Troviamo anche le Rimae Aristarchus che si dipanano per molti km su tutta la zona. Sul finire, ecco molti crateri di varie dimensioni, il più interessante de quali forse è il piatto Krieger con all'interno Van Biesbroeck.
Una curiosità, anzi due. La prima riguarda il fatto che questa zona, per il suo interesse sia scenico che geologico era stata selezionata come primaria tra i potenziali siti di atterraggio dell'Apollo 18, che poi sappiamo essere stato cancellato.
La seconda è che la Vallis Schröteri è stata protagonista di un avvistamento di TLF (Transient Lunar Phenomena - Fenomeni Lunari Transienti) nel 1963, quando vicino al cratere da cui sembra originarsi vennero registrati dei fenomeni in vari colori, come rosso, aranciato o rosato. Non si sa cosa osservarono James Clarke Greenacre e Edward M. Barr dall'osservatorio di Lowell, a Flagstaff in Arizona, ma non ci sono stati mai più avvistamenti successivi di questa tipologia di evento. Probabilmente qualche riflesso o similia, ma aggiunge un po' di 'mistero' alla verità scientifica.
SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 - EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 300 frames - AS!2 - Registax 6.1 - Photoshop CC
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HiRes qui: http://www.astrobin.com/233863/
La Vallis Schröteri è una rima che potrebbe essere definita la regina delle stesse, per il suo aspetto sinuoso o la sua estensione totale (un massimo di 10 km in larghezza, che si chiude a circa 1 km verso la fine, una profondità di circa 1 km proprio quando incontra l'Oceanus Procellarum, una lunghezza complessiva di circa 160 km), che la rendono proprio la più grande sulla superficie del satellite, e per nostra fortuna si trova sulla 'faccia giusta' per essere osservata e ripresa.
La rima inizia da un cratere del diametro di circa 6 km, e prosegue poi con varie ondulazioni ed un'ansa marcata fino ad immettersi nell'oceano circostante. Poco sotto la stessa troviamo il brillante Aristarchus (un dramma per il bilanciamento della luminosità generale delle immagini) e il vicino Herodotus. Si pensa che la sua origine sia vulcanica, e al suo interno è presente una rima più ristretta e piccola, visibile con telescopi dal diametro medio e con buon seeing (nella mia foto sono intuibili le porzioni finale ed iniziali).
Nei dintorni possiamo osservare l'isolato Mons Herodotus che si staglia quasi singolo tra la Vallis e i retrostanti Montes Agricola. Abbiamo anche il semicirco di Prinz sulla destra, accostato ai Montes Harbinger e alle piccole e composite Rimae Prinz. Troviamo anche le Rimae Aristarchus che si dipanano per molti km su tutta la zona. Sul finire, ecco molti crateri di varie dimensioni, il più interessante de quali forse è il piatto Krieger con all'interno Van Biesbroeck.
Una curiosità, anzi due. La prima riguarda il fatto che questa zona, per il suo interesse sia scenico che geologico era stata selezionata come primaria tra i potenziali siti di atterraggio dell'Apollo 18, che poi sappiamo essere stato cancellato.
La seconda è che la Vallis Schröteri è stata protagonista di un avvistamento di TLF (Transient Lunar Phenomena - Fenomeni Lunari Transienti) nel 1963, quando vicino al cratere da cui sembra originarsi vennero registrati dei fenomeni in vari colori, come rosso, aranciato o rosato. Non si sa cosa osservarono James Clarke Greenacre e Edward M. Barr dall'osservatorio di Lowell, a Flagstaff in Arizona, ma non ci sono stati mai più avvistamenti successivi di questa tipologia di evento. Probabilmente qualche riflesso o similia, ma aggiunge un po' di 'mistero' alla verità scientifica.
SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 - EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 300 frames - AS!2 - Registax 6.1 - Photoshop CC