Valerio Ricciardi
16-12-2015, 23:38
[ La notizia l'ho riscritta e semplificata rispetto alla fonte "giornalistica": era scritta tanto male e così ricca di sfondoni da potervi far salire la pressione. ;)]
Il corpo roccioso 2003 SD220, scoperto nel 2003, arriverà ad una distanza relativamente ravvicinata la notte del 24 dicembre, come comunicato dalla Nasa attraverso il suo programma “NHATS”, che si occupa di tenere sotto controllo i corpi celesti per eventuali future missioni.
Secondo i dati preliminari di alcuni astronomi, il diametro dell’asteroide dovrebbe essere di circa 1,3 chilometri. Quella della vigilia di Natale sarà la prima di cinque apparizioni di cui sarà protagonista nei prossimi 12 anni il corpo celeste, e sempre più vicino alla Terra. Per il momento, transiterà alla distanza di 11 milioni di chilometri dal pianeta, pari a 28 volte la nostra distanza dalla Luna, per cui potrà essere documentato solo da astronomi e astrofili esperti muniti di telescopio (e nemmeno piccolo, aggiungerei io).
Alcune immagini del suo aspetto, però, sono già state postate sul profilo Twitter del radiotelescopio dell’Arecibo Observatory di Puerto Rico: ho trovato la foto sotto ricostruita dall'immagine radar.
Resto sempre sorpreso :shock: dalla risoluzione possibile da quell'osservatorio utilizzando onde radar.
NB/ La fuffa da web ovviamente si è già scatenata. Ci sono stati allarmi (sic) circa l’ipotesi di terremoti ed esplosioni vulcaniche innescate da questo evento. In realtà anche se passasse a 1100, non 11 milioni di km e dovesse effettivamente sfiorarci, non si verificherebbe alcun sisma, se non in seguito ad una collisione, ma non è di certo questo il caso. Il prossimo avvistamento è previsto per il 2018 a una distanza inferiore, ma almeno i prossimi 200 anni, rassicurano dalla Nasa, l’asteroide non è previsto possa costituire un problema. :biggrin:
Il corpo roccioso 2003 SD220, scoperto nel 2003, arriverà ad una distanza relativamente ravvicinata la notte del 24 dicembre, come comunicato dalla Nasa attraverso il suo programma “NHATS”, che si occupa di tenere sotto controllo i corpi celesti per eventuali future missioni.
Secondo i dati preliminari di alcuni astronomi, il diametro dell’asteroide dovrebbe essere di circa 1,3 chilometri. Quella della vigilia di Natale sarà la prima di cinque apparizioni di cui sarà protagonista nei prossimi 12 anni il corpo celeste, e sempre più vicino alla Terra. Per il momento, transiterà alla distanza di 11 milioni di chilometri dal pianeta, pari a 28 volte la nostra distanza dalla Luna, per cui potrà essere documentato solo da astronomi e astrofili esperti muniti di telescopio (e nemmeno piccolo, aggiungerei io).
Alcune immagini del suo aspetto, però, sono già state postate sul profilo Twitter del radiotelescopio dell’Arecibo Observatory di Puerto Rico: ho trovato la foto sotto ricostruita dall'immagine radar.
Resto sempre sorpreso :shock: dalla risoluzione possibile da quell'osservatorio utilizzando onde radar.
NB/ La fuffa da web ovviamente si è già scatenata. Ci sono stati allarmi (sic) circa l’ipotesi di terremoti ed esplosioni vulcaniche innescate da questo evento. In realtà anche se passasse a 1100, non 11 milioni di km e dovesse effettivamente sfiorarci, non si verificherebbe alcun sisma, se non in seguito ad una collisione, ma non è di certo questo il caso. Il prossimo avvistamento è previsto per il 2018 a una distanza inferiore, ma almeno i prossimi 200 anni, rassicurano dalla Nasa, l’asteroide non è previsto possa costituire un problema. :biggrin: