Vega1971
13-11-2015, 22:02
Salve ragazzi,
mi chiamo Paolo, 44 anni, abito in provincia di Foggia, appassionato del cielo stellato dalla fine degli anni 70 quando dal terrazzo di casa restavo incantato dalla visione di un cielo che oggi fatico a trovare anche in montagna; dopo anni di letture e osservazioni a occhio nudo nel 1985 acquisto il primo telescopio serio, un piccolo rifrattore acromatico 60/700 che custodisco ancora come una reliquia; seguiranno un binocolo 7x50 nel 96, uno SC da 200 mm nel 97 e un binocolo 25x100 e via via altri strumenti che non ho mai rivenduto (tranne il 25x100 rivenduto nel 2004 e che pure mi aveva dato immense soddisfazioni). Da quasi 9 anni il mio strumento di maggiore apertura é un dobson da 50 cm, ma impiego con profitto anche il parco delle ottiche minori (l'ultimo arrivato, quest'estate, é un tripletto TS 115/800).
Osservo talvolta da un terrazzo dal quale per via dei pochi soldi nelle casse del Comune e del conseguente spegnimento di molte luci sono tornato dopo molti anni a vedere un accenno di Via Lattea. Ma dal momento che prediligo gli oggetti più remoti e grandi (galassie dunque) appena posso fuggo in montagna alla ricerca di cieli che superino 21.00 SQM "soglia minima di decoro" se si vuole osservare con profitto. Ho girato l'Italia in lungo e in largo alla ricerca di cieli che superino 21,50 ma ho capito che ci si deve accontentare se non si vuole confinare le osservazioni a due sere all'anno.
Nel mio piccolo mi batto contro l'inquinamento luminoso perché ritengo che ogni astrofilo abbia il dovere di fare qualcosa affinché ai nostri figli e ai loro discendenti non sia negato il più grande spettacolo della natura.
mi chiamo Paolo, 44 anni, abito in provincia di Foggia, appassionato del cielo stellato dalla fine degli anni 70 quando dal terrazzo di casa restavo incantato dalla visione di un cielo che oggi fatico a trovare anche in montagna; dopo anni di letture e osservazioni a occhio nudo nel 1985 acquisto il primo telescopio serio, un piccolo rifrattore acromatico 60/700 che custodisco ancora come una reliquia; seguiranno un binocolo 7x50 nel 96, uno SC da 200 mm nel 97 e un binocolo 25x100 e via via altri strumenti che non ho mai rivenduto (tranne il 25x100 rivenduto nel 2004 e che pure mi aveva dato immense soddisfazioni). Da quasi 9 anni il mio strumento di maggiore apertura é un dobson da 50 cm, ma impiego con profitto anche il parco delle ottiche minori (l'ultimo arrivato, quest'estate, é un tripletto TS 115/800).
Osservo talvolta da un terrazzo dal quale per via dei pochi soldi nelle casse del Comune e del conseguente spegnimento di molte luci sono tornato dopo molti anni a vedere un accenno di Via Lattea. Ma dal momento che prediligo gli oggetti più remoti e grandi (galassie dunque) appena posso fuggo in montagna alla ricerca di cieli che superino 21.00 SQM "soglia minima di decoro" se si vuole osservare con profitto. Ho girato l'Italia in lungo e in largo alla ricerca di cieli che superino 21,50 ma ho capito che ci si deve accontentare se non si vuole confinare le osservazioni a due sere all'anno.
Nel mio piccolo mi batto contro l'inquinamento luminoso perché ritengo che ogni astrofilo abbia il dovere di fare qualcosa affinché ai nostri figli e ai loro discendenti non sia negato il più grande spettacolo della natura.