Giuseppe Petricca
28-10-2015, 11:02
Dopo qualche tempo si torna ad osservare la porzione sudoccidentale della nostra Luna, in particolare la regione al terminatore con i crateri principali Schiller, Schickard ed Hainzel (la famosa 'nocciolina).
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HiRes per entrambe qui: http://www.astrobin.com/222648/
La ripresa è stata effettuata attraverso nuvole alte cirrostratiformi (la stessa sera del cratere concentrico Hesiodus A), e questo mi ha costretto riprendere brevi filmati da massimo 3k frames in ogni momento in cui la copertura nuvolosa cedeva leggermente il passo. Il seeing è stato quantomeno collaborativo in questa fase.
All'estremo terminatore, nell'angolo alto sinistro, possiamo intravedere il bordo dell'enorme cratere Schickard, 227 km di diametro, del tipo 'walled plain', ovvero con fondo esteso e piatto, e muraglioni perimetrali evidenti. In questo caso vediamo proprio la porzione orientale di questi muraglioni, mentre il fondo si lascia intravedere solamente per una piccolissima porzione, tra le ombre; possiamo anche notare una ristretta porzione del bordo sudoccidentale, immerso quasi totalmente nell'oscurità.
Discorso differente per gli altri due crateri famosi che possiamo rintracciare: Hainzel ha una forma che potrebbe ricordare quella di una nocciolina, e lo troviamo in alto a destra. In realtà (come si può vedere dall'immagine con i label) il cratere vero e proprio è quello deformato nella porzione più bassa, mentre quello con scarpate stupendamente composte è Hainzel A. Emerge anche un piccolo picco centrale in quest'ultimo, mentre il resto del cratere sembra come distrutto e rimodellato da impatti successivi, che hanno lasciato un 'ridge' centrale: de facto questo cratere è il risultato della composizione di tre impatti!
Immediatamente sotto questo possiamo trovare l'antico e quasi scomparso circo di Mee, tanto antico da risultare uno degli oggetti più 'anziani' visibili in questa foto, essendosi formato nel periodo Nectariano, che va da 3.9 a 3.85 milioni di anni fa. Al suo interno possiamo facilmente vedere anche un piccolo e molto più recente cratere con una feature di albedo a circondarlo. Anche se comunque eroso, la sua profondità rimane di circa 3 km, ed emerge al meglio naturalmente quando il terminatore è vicino allo stesso.
L'ultimo cratere rilevante è l'oblungo Schiller (probabile fusione tra due impatti successivi): non una questione di prospettiva dato che il cratere è realmente oblungo, anche se la cosa viene naturalmente accentuata dalla sua posizione rispetto a noi osservatori. I suoi terrazzamenti lungo le scarpate sono sicuramente ben evidenti, anche in questa fase di maggiore illuminazione da parte del Sole. La porzione settentrionale del cratere presenta una piccola catena montuosa al suo interno, che si estende dal bordo fino alla 'strozzatura' che delimita la seconda porzione, con un fondo piatto e levigato, costellato da qualche cratere.
In chiusura, all'estremo angolo alto destro possiamo notare una parte del Lacus Timoris, mentre proprio a SO di Schiller, è evidente una formazione a più anelli molto antica, chiamata non ufficialmente Bacino di Schiller-Zucchius o Pianura Anulare di Schiller. E' un antichissimo cratere da impatto, dell'epoca Pre-Nectariana (4.55 a 3.9 milioni di anni fa) del diametro di circa 250+ km ormai quasi totalmente riempito dalla lava.
Strumentazione: SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 150 frame stackati su 3000. Elaborazione in AS!2, Registax 6.1 e Photoshop CC.
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HiRes per entrambe qui: http://www.astrobin.com/222648/
La ripresa è stata effettuata attraverso nuvole alte cirrostratiformi (la stessa sera del cratere concentrico Hesiodus A), e questo mi ha costretto riprendere brevi filmati da massimo 3k frames in ogni momento in cui la copertura nuvolosa cedeva leggermente il passo. Il seeing è stato quantomeno collaborativo in questa fase.
All'estremo terminatore, nell'angolo alto sinistro, possiamo intravedere il bordo dell'enorme cratere Schickard, 227 km di diametro, del tipo 'walled plain', ovvero con fondo esteso e piatto, e muraglioni perimetrali evidenti. In questo caso vediamo proprio la porzione orientale di questi muraglioni, mentre il fondo si lascia intravedere solamente per una piccolissima porzione, tra le ombre; possiamo anche notare una ristretta porzione del bordo sudoccidentale, immerso quasi totalmente nell'oscurità.
Discorso differente per gli altri due crateri famosi che possiamo rintracciare: Hainzel ha una forma che potrebbe ricordare quella di una nocciolina, e lo troviamo in alto a destra. In realtà (come si può vedere dall'immagine con i label) il cratere vero e proprio è quello deformato nella porzione più bassa, mentre quello con scarpate stupendamente composte è Hainzel A. Emerge anche un piccolo picco centrale in quest'ultimo, mentre il resto del cratere sembra come distrutto e rimodellato da impatti successivi, che hanno lasciato un 'ridge' centrale: de facto questo cratere è il risultato della composizione di tre impatti!
Immediatamente sotto questo possiamo trovare l'antico e quasi scomparso circo di Mee, tanto antico da risultare uno degli oggetti più 'anziani' visibili in questa foto, essendosi formato nel periodo Nectariano, che va da 3.9 a 3.85 milioni di anni fa. Al suo interno possiamo facilmente vedere anche un piccolo e molto più recente cratere con una feature di albedo a circondarlo. Anche se comunque eroso, la sua profondità rimane di circa 3 km, ed emerge al meglio naturalmente quando il terminatore è vicino allo stesso.
L'ultimo cratere rilevante è l'oblungo Schiller (probabile fusione tra due impatti successivi): non una questione di prospettiva dato che il cratere è realmente oblungo, anche se la cosa viene naturalmente accentuata dalla sua posizione rispetto a noi osservatori. I suoi terrazzamenti lungo le scarpate sono sicuramente ben evidenti, anche in questa fase di maggiore illuminazione da parte del Sole. La porzione settentrionale del cratere presenta una piccola catena montuosa al suo interno, che si estende dal bordo fino alla 'strozzatura' che delimita la seconda porzione, con un fondo piatto e levigato, costellato da qualche cratere.
In chiusura, all'estremo angolo alto destro possiamo notare una parte del Lacus Timoris, mentre proprio a SO di Schiller, è evidente una formazione a più anelli molto antica, chiamata non ufficialmente Bacino di Schiller-Zucchius o Pianura Anulare di Schiller. E' un antichissimo cratere da impatto, dell'epoca Pre-Nectariana (4.55 a 3.9 milioni di anni fa) del diametro di circa 250+ km ormai quasi totalmente riempito dalla lava.
Strumentazione: SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 150 frame stackati su 3000. Elaborazione in AS!2, Registax 6.1 e Photoshop CC.