Giuseppe Petricca
23-10-2015, 08:54
Quando la Luna è quasi piena, e quasi alle propaggini dell'Oceanus Procellarum, possiamo osservare una strana struttura sul suolo lunare... quasi un disegno più chiaro su una superficie nettamente scura. Questo 'disegno' è Reiner Gamma, una cosiddetta feature (caratteristica) d'albedo molto particolare, e facilmente riconoscibile anche ad ingrandimenti non eccessivi.
14109 14110
HiRes per entrambe qui: http://www.astrobin.com/221461/
Nella foto la troviamo in basso a sinistra, con una traccia che parte da una delle sue estremità e si dipana quasi fino al centro delle Marius Hills, che invece troviamo al centro in alto nel mosaico.
Questa feature è rimasta un mistero per molti anni, fino all'era delle immagini ad alta risoluzione di tutto il suolo lunare; in origine era stata anche scambiata per un cratere da Francesco Maria Grimaldi, che compilò le prime mappe lunari, mentre Giovanni Riccioli dedicò il nome dell'oggetto a Galileo Galilei. Oggi invece questa nomenclatura è stata spostata ad un ben più anonimo cratere, sempre visibile nel mio mosaico all'estrema sinistra al centro.
Da cosa si è originata quindi? L'ipotesi più accreditata, dato il ridotto diametro della Luna, è che sia stata creata dagli impatti meteoritici che hanno generato i mari lunari dalla parte opposta rispetto alla loro posizione! Vi è infatti una feature molto simile al punto diametralmente opposto al Mare Imbrium, al centro del Mare Ingenii; e un'altra nel Mare Marginis che è diametralmente opposta al Mare Orientale. Reiner Gamma invece si trova dall'altra parte della Luna rispetto al grande cratere da impatto (180 km) di Tsiolkovskiy. Molto probabilmente le energie sismiche generate dagli impatti stessi che hanno creato questi Maria o strutture di grandi dimensioni hanno creato anche queste strutture.
C'è anche da segnalare che queste feature di albedo hanno anche un forte campo magnetico, che va a creare una piccola magnetosfera localizzata del diametro di circa 400 km intorno alle stesse e Reiner Gamma ha anche una tra le anomalie magnetiche più forti sul suolo lunare.
Le Marius Hills invece sono un gruppo molto esteso di duomi vulcanici che si espande nell'Oceanus Procellarum e sono state formate da lava decisamente più densa rispetto a quella che ha riempito l'Oceanus stesso. Possiedono una altezza media di circa 200/500 metri e hanno dimensioni che vanno da feature irregolari a duomi circolari del diametro di 1/2 km. Erano uno dei siti papabili per un arrivo delle missioni Apollo, e il sito di riserva della missione Apollo 15, con l'intenzione di studiare maggiormente da vicino il passato vulcanico della nostra Luna.
La zona è inoltre costellata di tubi rocciosi nei quali scorreva lava, come quelli scoperti dalle numerose sonde automatizzate, e che sono possibili candidati allo sviluppo di eventuali basi lunari sotterranee, dato che la loro struttura è molto favorevole, ingegneristicamente parlando, allo sviluppo di tali progetti.
Una conclusione come soddisfazione personale: con questa immagine sono riuscito a riprendere caratteristiche sul suolo lunare della dimensione di solo mezzo km! In particolare la Rima Galilaei ha proprio questa larghezza. Decisamente una conquista enorme con soli 8" di diametro di specchio.
Strumentazione: SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 600 frame stackati su 6000. Elaborazione in AS!2, Registax 6.1 e Photoshop CC.
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HiRes per entrambe qui: http://www.astrobin.com/221461/
Nella foto la troviamo in basso a sinistra, con una traccia che parte da una delle sue estremità e si dipana quasi fino al centro delle Marius Hills, che invece troviamo al centro in alto nel mosaico.
Questa feature è rimasta un mistero per molti anni, fino all'era delle immagini ad alta risoluzione di tutto il suolo lunare; in origine era stata anche scambiata per un cratere da Francesco Maria Grimaldi, che compilò le prime mappe lunari, mentre Giovanni Riccioli dedicò il nome dell'oggetto a Galileo Galilei. Oggi invece questa nomenclatura è stata spostata ad un ben più anonimo cratere, sempre visibile nel mio mosaico all'estrema sinistra al centro.
Da cosa si è originata quindi? L'ipotesi più accreditata, dato il ridotto diametro della Luna, è che sia stata creata dagli impatti meteoritici che hanno generato i mari lunari dalla parte opposta rispetto alla loro posizione! Vi è infatti una feature molto simile al punto diametralmente opposto al Mare Imbrium, al centro del Mare Ingenii; e un'altra nel Mare Marginis che è diametralmente opposta al Mare Orientale. Reiner Gamma invece si trova dall'altra parte della Luna rispetto al grande cratere da impatto (180 km) di Tsiolkovskiy. Molto probabilmente le energie sismiche generate dagli impatti stessi che hanno creato questi Maria o strutture di grandi dimensioni hanno creato anche queste strutture.
C'è anche da segnalare che queste feature di albedo hanno anche un forte campo magnetico, che va a creare una piccola magnetosfera localizzata del diametro di circa 400 km intorno alle stesse e Reiner Gamma ha anche una tra le anomalie magnetiche più forti sul suolo lunare.
Le Marius Hills invece sono un gruppo molto esteso di duomi vulcanici che si espande nell'Oceanus Procellarum e sono state formate da lava decisamente più densa rispetto a quella che ha riempito l'Oceanus stesso. Possiedono una altezza media di circa 200/500 metri e hanno dimensioni che vanno da feature irregolari a duomi circolari del diametro di 1/2 km. Erano uno dei siti papabili per un arrivo delle missioni Apollo, e il sito di riserva della missione Apollo 15, con l'intenzione di studiare maggiormente da vicino il passato vulcanico della nostra Luna.
La zona è inoltre costellata di tubi rocciosi nei quali scorreva lava, come quelli scoperti dalle numerose sonde automatizzate, e che sono possibili candidati allo sviluppo di eventuali basi lunari sotterranee, dato che la loro struttura è molto favorevole, ingegneristicamente parlando, allo sviluppo di tali progetti.
Una conclusione come soddisfazione personale: con questa immagine sono riuscito a riprendere caratteristiche sul suolo lunare della dimensione di solo mezzo km! In particolare la Rima Galilaei ha proprio questa larghezza. Decisamente una conquista enorme con soli 8" di diametro di specchio.
Strumentazione: SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 600 frame stackati su 6000. Elaborazione in AS!2, Registax 6.1 e Photoshop CC.