Giuseppe Petricca
01-08-2015, 11:38
Elaborando sempre le immagini del mattino del 6 Giugno, quando ho incontrato il miglior seeing mai visto finora per le riprese con il mio 8" ecco un mio primo mosaico a grande campo (4 frame insieme) in hires della superficie lunare.
12910
HiRes qui: http://www.astrobin.com/198750/0/
Abbiamo tutta la zona che circonda il Mare Nectaris, da Piccolomini in basso, salendo attraverso le Rupes Altaj fino a Catharina, per poi incontrare i noti Cyrillus e Teophilus.
Parlando proprio di quest'ultimo. il suo picco si eleva fino a 1400 metri dal fondo, in una forma composta, mentre il cratere stesso è profondo circa 3 km! I suoi bordi sono terrazzati e con evidenti scarpate, insieme a caratteristiche fanno pensare a grandi smottamenti.
Cyrillus ha invece tre piccole colline poco distanti dal centro, che si elevano fino a circa 800/1000 metri dal suo fondo, insieme ad un cratere interno evidente. La craterizzazione della zona circostante è notevole, e contrasta con il Mare dal lato opposto.
Catharina rappresenta il punto di arrivo delle Rupes Altaj (che iniziano da Piccolomini), ed è un antico cratere da impatto segnato da altri impatti successivi e dall'erosione. I suoi bordi non presentano terrazzamenti come nel cratere Teophilus e il cratere sembra quasi 'piatto' al confronto con quest'ultimo. Tuttavia il suo interno è interessante, costellato di altri crateri, come Catharina P, il maggiore.
Andando a sud il cratere più in evidenza è Piccolomini, molto affascinante con il suo picco centrale compatto e le scarpate frastagliate con una infinità di dettagli da apprezzare: il fondo è piano, probabilmente invaso dalla lava poco dopo il suo impatto, e si basa ad una profondità di circa 4 km sotto la superficie lunare, mentre il picco si erge di circa 2 km sul fondo.
Dal bordo occidentale di questo cratere parte parte una maestosa scarpata (qui presa solo in parte data l'elevata focale) lunga quasi 450 km ed una altitudine massima di quasi 1 km. In questa fase sono ottime da osservare, perchè la luce solare inizia ad essere radente su di loro, generando una buona tridimensionalità.
Altri due crateri rilevanti sono Rothmann e Lindenau, entrambi nella parte bassa dell'immagine, dall'interno frastagliato e interessante da osservare. Il secondo si trova nell'angolo in basso a sinistra, il primo tra questo e Piccolomini.
Vi sono molti altri dettagli, e lascio a voi la loro scoperta/identificazione per non dilungarmi eccessivamente :)
Strumentazione: SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 1500 frame stackati su 6000. Elaborazione in AS!2, Registax 6.1 e Photoshop CC.
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HiRes qui: http://www.astrobin.com/198750/0/
Abbiamo tutta la zona che circonda il Mare Nectaris, da Piccolomini in basso, salendo attraverso le Rupes Altaj fino a Catharina, per poi incontrare i noti Cyrillus e Teophilus.
Parlando proprio di quest'ultimo. il suo picco si eleva fino a 1400 metri dal fondo, in una forma composta, mentre il cratere stesso è profondo circa 3 km! I suoi bordi sono terrazzati e con evidenti scarpate, insieme a caratteristiche fanno pensare a grandi smottamenti.
Cyrillus ha invece tre piccole colline poco distanti dal centro, che si elevano fino a circa 800/1000 metri dal suo fondo, insieme ad un cratere interno evidente. La craterizzazione della zona circostante è notevole, e contrasta con il Mare dal lato opposto.
Catharina rappresenta il punto di arrivo delle Rupes Altaj (che iniziano da Piccolomini), ed è un antico cratere da impatto segnato da altri impatti successivi e dall'erosione. I suoi bordi non presentano terrazzamenti come nel cratere Teophilus e il cratere sembra quasi 'piatto' al confronto con quest'ultimo. Tuttavia il suo interno è interessante, costellato di altri crateri, come Catharina P, il maggiore.
Andando a sud il cratere più in evidenza è Piccolomini, molto affascinante con il suo picco centrale compatto e le scarpate frastagliate con una infinità di dettagli da apprezzare: il fondo è piano, probabilmente invaso dalla lava poco dopo il suo impatto, e si basa ad una profondità di circa 4 km sotto la superficie lunare, mentre il picco si erge di circa 2 km sul fondo.
Dal bordo occidentale di questo cratere parte parte una maestosa scarpata (qui presa solo in parte data l'elevata focale) lunga quasi 450 km ed una altitudine massima di quasi 1 km. In questa fase sono ottime da osservare, perchè la luce solare inizia ad essere radente su di loro, generando una buona tridimensionalità.
Altri due crateri rilevanti sono Rothmann e Lindenau, entrambi nella parte bassa dell'immagine, dall'interno frastagliato e interessante da osservare. Il secondo si trova nell'angolo in basso a sinistra, il primo tra questo e Piccolomini.
Vi sono molti altri dettagli, e lascio a voi la loro scoperta/identificazione per non dilungarmi eccessivamente :)
Strumentazione: SkyWatcher BlackDiamond Newton 200/1000 su EQ5 Motor - Barlow 5x COMA Apo/Apla - ASI 120 MM - Baader IrPass 685nm - 1500 frame stackati su 6000. Elaborazione in AS!2, Registax 6.1 e Photoshop CC.