Valerio Ricciardi
24-07-2015, 12:11
Se stamattina aprite il sito di Tiscali (www.tiscali.it) come faccio io per andare a controllare una mia casella di posta che ho appoggiata colà, vi trovate come notizia di apertura (con tanto di rappresentazione artistica di raffronto visivo con la Terra, neppure malfatta)
Nasa, scoperto pianeta gemello della Terra:
si chiama Kepler 452B e potrebbe essere abitabile
che rimanda ad un articolo della redazione che ci racconta che John Grunsfeld della NASA ha annunciato la scoperta di questo oggetto planetario effettivamente a prima vista affascinante: sarebbe circa una volta e mezza (solo) più grande della Terra, facciamo per 1,6 come diametro (la massa non è allo stato ancora nota) ed orbiterebbe attorno a una stella di un decimo più grande della nostra, e che attualmente irraggerebbe una quantità di energia maggiore di un quinto sempre paragonata al nostro Sole; un parametro anch'esso senz'altro ragionevolmente comparabile. Nessun "pianeta di stazza e densità gioviana" immerso in una coltre di infrarossi furibonda che lo tiene a 1500°K, non c'è dubbio.
La stella in questione peraltro sarebbe un po' più vecchia di quella che ci fa vivere, avrebbe infatti circa 6 o 6,5 miliardi di anni; peraltro, se non rammento male i modelli più diffusi ci dicono che col tempo anche il Sole dovrebbe arrivare ad una prima fase di lenta espansione ed aumento dell'energia emessa.
La massa della stella che lo illumina e la distanza orbitale media di Kepler 452b, peraltro, trovo in rete che implicherebbe un periodo di rivoluzione di 385 giorni, assolutamente "ovvio" (non è un caso, dipende dalla posizione della sua orbita...) ma innegabilmente suggestivo: persino l' "anno" di Kepler 452b sarebbe difficilmente percepibile come più lungo da un visitatore che vi si stabilisse, in assenza di un calendario su cui fare la spunta.
La cosa che un po' mi turba è sentire i toni trionfalistici coi quali si rimarca, a mio avviso troppo, che sarebbe compatibile con la vita.
Certo, i primi parametri (essenziali) sono molto interessanti e parrebbero biocompatibili.
Ma non l'abbiamo certo fotografato con una risolvenza tale da notare strutture o men che meno formazioni atmosferiche. Per quello che ne possiamo sapere attualmente, potrebbe essere soggetto ad un effetto serra spaventoso per via di un atmosfera di CO2, magari contaminata da qualcosa di perfettamente incompatibile con la vita come l'acido cianidrico! E quindi registrare temperature al suolo di tipo "venusiano".
Certo, fra pianeti extrasolari che alla prima analisi dei parametri appaiono degli emuli del peggior inferno dantesco, e questi "circa una mezza specie" (peraltro Kepler 452b è in buona compagnia, credo che faccia parte di una categoria con una decina di esempi già individuati) la differenza è tanta; ma non mi esalta troppo un messaggio eccessivamente ottimistico circa le possibilità di ospitare la vita.
Intendiamoci, io non fosse che per ragioni logiche troverei improponibile un Universo in cui solo da noi la vita si possa esser formata; e sospetto che nel medio lungo periodo, in presenza di TUTTE le condizioni favorevoli, la materia "tenda spontaneamente" ad evolvere la sua complessità verso forme organizzative che chiamiamo viventi.
Ma si rischia di far passare il messaggio "se come gravità, insolazione, periodo di rotazione e di rivoluzione, presenza di atmosfera, temperatura superficiale ci siamo, allora la vita deve esserci per forza" che a mio contestabilissimo avviso è antiscientifico di brutto.
Una forte possibilità aumenta e di molto una probabilità, ma non penso implichi mai "storicamente" un obbligo a che si inneschi un determinato processo.
Nasa, scoperto pianeta gemello della Terra:
si chiama Kepler 452B e potrebbe essere abitabile
che rimanda ad un articolo della redazione che ci racconta che John Grunsfeld della NASA ha annunciato la scoperta di questo oggetto planetario effettivamente a prima vista affascinante: sarebbe circa una volta e mezza (solo) più grande della Terra, facciamo per 1,6 come diametro (la massa non è allo stato ancora nota) ed orbiterebbe attorno a una stella di un decimo più grande della nostra, e che attualmente irraggerebbe una quantità di energia maggiore di un quinto sempre paragonata al nostro Sole; un parametro anch'esso senz'altro ragionevolmente comparabile. Nessun "pianeta di stazza e densità gioviana" immerso in una coltre di infrarossi furibonda che lo tiene a 1500°K, non c'è dubbio.
La stella in questione peraltro sarebbe un po' più vecchia di quella che ci fa vivere, avrebbe infatti circa 6 o 6,5 miliardi di anni; peraltro, se non rammento male i modelli più diffusi ci dicono che col tempo anche il Sole dovrebbe arrivare ad una prima fase di lenta espansione ed aumento dell'energia emessa.
La massa della stella che lo illumina e la distanza orbitale media di Kepler 452b, peraltro, trovo in rete che implicherebbe un periodo di rivoluzione di 385 giorni, assolutamente "ovvio" (non è un caso, dipende dalla posizione della sua orbita...) ma innegabilmente suggestivo: persino l' "anno" di Kepler 452b sarebbe difficilmente percepibile come più lungo da un visitatore che vi si stabilisse, in assenza di un calendario su cui fare la spunta.
La cosa che un po' mi turba è sentire i toni trionfalistici coi quali si rimarca, a mio avviso troppo, che sarebbe compatibile con la vita.
Certo, i primi parametri (essenziali) sono molto interessanti e parrebbero biocompatibili.
Ma non l'abbiamo certo fotografato con una risolvenza tale da notare strutture o men che meno formazioni atmosferiche. Per quello che ne possiamo sapere attualmente, potrebbe essere soggetto ad un effetto serra spaventoso per via di un atmosfera di CO2, magari contaminata da qualcosa di perfettamente incompatibile con la vita come l'acido cianidrico! E quindi registrare temperature al suolo di tipo "venusiano".
Certo, fra pianeti extrasolari che alla prima analisi dei parametri appaiono degli emuli del peggior inferno dantesco, e questi "circa una mezza specie" (peraltro Kepler 452b è in buona compagnia, credo che faccia parte di una categoria con una decina di esempi già individuati) la differenza è tanta; ma non mi esalta troppo un messaggio eccessivamente ottimistico circa le possibilità di ospitare la vita.
Intendiamoci, io non fosse che per ragioni logiche troverei improponibile un Universo in cui solo da noi la vita si possa esser formata; e sospetto che nel medio lungo periodo, in presenza di TUTTE le condizioni favorevoli, la materia "tenda spontaneamente" ad evolvere la sua complessità verso forme organizzative che chiamiamo viventi.
Ma si rischia di far passare il messaggio "se come gravità, insolazione, periodo di rotazione e di rivoluzione, presenza di atmosfera, temperatura superficiale ci siamo, allora la vita deve esserci per forza" che a mio contestabilissimo avviso è antiscientifico di brutto.
Una forte possibilità aumenta e di molto una probabilità, ma non penso implichi mai "storicamente" un obbligo a che si inneschi un determinato processo.