etruscastro
07-07-2015, 13:32
Siamo arrivati ad agosto 2015 e il DSJ di Astronomia.com procede con il suo N° 64 e vuole accompagnarvi, insieme al caldo tipico di questa stagione, alla scoperta di un oggetto davvero interessante del cielo estivo molto spesso dimenticato dagli astrofili, vorrei quindi, col vostro aiuto, parlarvi di una bella nebulosa planetaria nota agli addetti ai lavori come il Dente di Leone Soffiante o NGC 6571 ….
FOTO NGC 6751:
12467
La nebulosa è rintracciabile nella costellazione dell’Aquila e più precisamente alle coordinate celesti di Ascensione Retta 19h 05m 55.46s e di Declinazione -05° 59’ 28.4”, è stata scoperta da Albert Marth il 20 luglio 1863 ma solo Williamina Fleming la identificò come nebulosa planetaria nel 1907, la sua Luminosità Superficiale è di +9.91 che la rende visibile anche in medi strumenti mentre la Magnitudine Integrata è di +11.5, la stella centrale è (addirittura) di +15.54.
È posta ad una distanza di 6500 a.l. che la rende, vista la distanza, di una dimensione apparente di 0.43 minuti d’arco con un diametro di 0.8 anni luce, circa 600 volte il nostro Sistema Solare.
È anche nota come PK 29-5.1
TROVIAMO NGC 6751 CON STELLARIUM:
12468
12469
12470
Come abbiamo già detto rintracciare la nebulosa non è affatto difficile anche se non si è dotati di dispositivi elettronici. Una volta individuata la figura della costellazione dell’Aquila, nota per avere come stella alfa la brillante Altair (+0.75) una delle stelle del triangolo estivo, e scendere verso Lambda Aql di magnitudine +3.43 (la coda dell’Aquila) e scendere di circa 1.5° in direzione Sud, la cosa interessante è che seguendo con uno star hopping le stelle i Aql (+4) e poi n Sct (+4.8) si arriva con una curvatura naturale al celeberrimo ammasso aperto di M11.
PILLOLE DI ASTROFISICA
non è semplice collocare scientificamente questa nebulosa planetaria viste le esigue osservazioni effettuate su di lei, solo negli ultimi decenni grazie al telescopio spaziale Hubble si è potuta approfondire la struttura nebulare evidenziandone una natura toroidale bipolare. La struttura è composta fortemente a gusci segno evidente di susseguite espulsioni di materia sospinte dal forte vento stellare. la stella centrale si stima abbia un nucleo di 0.75 masse solari e raggiunge la temperatura di 150.000 K
CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE:
ho osservato varie volte questa specifica nebulosa e con diversi diametri, è ovvio che i maggiori risultati li ho ottenuti con il mio 280mm SCT ma è doveroso far notare come anche con diametri più esigui (un 8”) si possano ottenere risultati visivi degni da poter dedicare tempo a questo oggetto.
L’ultima osservazione l’ho effettuata il 1° settembre 2013 in una serata dal seeing penoso stimato in 4/10 e un SQM 20.7, con proprio il 280mm:
dagli appunti…:
bella nebulosa, a 240x e meglio ancora a 330x + UHC-S è netto il disco nebulare ma con l’OIII si risalta nettamente l’intera struttura comunque avara di dettagli……
UN POCHINO DI STORIA (tratto liberamente da wikipedia)….:
12471
Albert Marth (Kołobrzeg, 5 maggio 1828 – Heidelberg, 5 agosto 1897) è stato un astronomo tedesco che lavorò in Inghilterra e Irlanda.
Si trasferì in Inghilterra nel 1853 a lavorare per George Bishop, un ricco mercante di vino mecenate dell'astronomia. A quel tempo era assai raro essere retribuiti nello svolgere la professione di astronomo.
Marth lavorò come assistente di William Lassell a Malta, scoprendo seicento nebulose. Scoprì inoltre uno dei primi asteroidi mai avvistati,29 Amphitrite.
In seguito Marth lavorò al Markree Observatory in Irlanda.
Realizzò approfondite effemeridi dei corpi del sistema solare e calcolò il transito di vari pianeti da altri pianeti, prevedendo il transito della Terra da Marte e molti altri.
Un cratere sulla Luna è stato intitolato in suo onore.
RACCOLTA DSJ DI ASTRONOMIA.COM (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2945-Raccolta-Deep-Sky-Journal)
FOTO NGC 6751:
12467
La nebulosa è rintracciabile nella costellazione dell’Aquila e più precisamente alle coordinate celesti di Ascensione Retta 19h 05m 55.46s e di Declinazione -05° 59’ 28.4”, è stata scoperta da Albert Marth il 20 luglio 1863 ma solo Williamina Fleming la identificò come nebulosa planetaria nel 1907, la sua Luminosità Superficiale è di +9.91 che la rende visibile anche in medi strumenti mentre la Magnitudine Integrata è di +11.5, la stella centrale è (addirittura) di +15.54.
È posta ad una distanza di 6500 a.l. che la rende, vista la distanza, di una dimensione apparente di 0.43 minuti d’arco con un diametro di 0.8 anni luce, circa 600 volte il nostro Sistema Solare.
È anche nota come PK 29-5.1
TROVIAMO NGC 6751 CON STELLARIUM:
12468
12469
12470
Come abbiamo già detto rintracciare la nebulosa non è affatto difficile anche se non si è dotati di dispositivi elettronici. Una volta individuata la figura della costellazione dell’Aquila, nota per avere come stella alfa la brillante Altair (+0.75) una delle stelle del triangolo estivo, e scendere verso Lambda Aql di magnitudine +3.43 (la coda dell’Aquila) e scendere di circa 1.5° in direzione Sud, la cosa interessante è che seguendo con uno star hopping le stelle i Aql (+4) e poi n Sct (+4.8) si arriva con una curvatura naturale al celeberrimo ammasso aperto di M11.
PILLOLE DI ASTROFISICA
non è semplice collocare scientificamente questa nebulosa planetaria viste le esigue osservazioni effettuate su di lei, solo negli ultimi decenni grazie al telescopio spaziale Hubble si è potuta approfondire la struttura nebulare evidenziandone una natura toroidale bipolare. La struttura è composta fortemente a gusci segno evidente di susseguite espulsioni di materia sospinte dal forte vento stellare. la stella centrale si stima abbia un nucleo di 0.75 masse solari e raggiunge la temperatura di 150.000 K
CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE:
ho osservato varie volte questa specifica nebulosa e con diversi diametri, è ovvio che i maggiori risultati li ho ottenuti con il mio 280mm SCT ma è doveroso far notare come anche con diametri più esigui (un 8”) si possano ottenere risultati visivi degni da poter dedicare tempo a questo oggetto.
L’ultima osservazione l’ho effettuata il 1° settembre 2013 in una serata dal seeing penoso stimato in 4/10 e un SQM 20.7, con proprio il 280mm:
dagli appunti…:
bella nebulosa, a 240x e meglio ancora a 330x + UHC-S è netto il disco nebulare ma con l’OIII si risalta nettamente l’intera struttura comunque avara di dettagli……
UN POCHINO DI STORIA (tratto liberamente da wikipedia)….:
12471
Albert Marth (Kołobrzeg, 5 maggio 1828 – Heidelberg, 5 agosto 1897) è stato un astronomo tedesco che lavorò in Inghilterra e Irlanda.
Si trasferì in Inghilterra nel 1853 a lavorare per George Bishop, un ricco mercante di vino mecenate dell'astronomia. A quel tempo era assai raro essere retribuiti nello svolgere la professione di astronomo.
Marth lavorò come assistente di William Lassell a Malta, scoprendo seicento nebulose. Scoprì inoltre uno dei primi asteroidi mai avvistati,29 Amphitrite.
In seguito Marth lavorò al Markree Observatory in Irlanda.
Realizzò approfondite effemeridi dei corpi del sistema solare e calcolò il transito di vari pianeti da altri pianeti, prevedendo il transito della Terra da Marte e molti altri.
Un cratere sulla Luna è stato intitolato in suo onore.
RACCOLTA DSJ DI ASTRONOMIA.COM (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2945-Raccolta-Deep-Sky-Journal)