Enrico Corsaro
23-05-2015, 07:06
Se la materia oscura (DM) fosse costituita da particelle che non sono gravitazionalmente accoppiate alla materia ordinaria, la loro annichilazione o decadimento in strutture cosmiche può produrre radiazione. In questo articolo viene mostrato che la tecnica più potente esistente per rivelare segnale di particelle di DM proveniente dalle zone esterne al nostro Gruppo Locale è lo studio della correlazione angolare tra segnali non gravitazionali con investigazioni a basso-redshift. Questo metodo permette di amplificare la qualità del segnale dalle regioni dell'Universo dove le emissioni indotte dalla DM sono preferenzialmente generate. Si dimostra la potenza di questo approccio focalizzando l'attenzione su DM ad energie GeV-TeV e sulle recenti analisi di confronto-correlazione tra il catalogo galattico 2MASS e le mappe a raggi gamma del Fermi-LAT.
Gli autori mostrano che questa tecnica è più sensibile di altri studi di emissioni gamma extragalattiche come lo spettro di energia e l'autocorrelazione angolare del fondo extragalattico, e l'emissione da ammassi di galassie.
Intrigante il fatto che si trovino delle correlazioni che vengono molto ben riprodotte dalla componente della DM, con una sezione d'urto di annichilazione e una massa compresa tra 10 e 100 GeV, dipendente dalle proprietà della DM a piccola scala e dal meccanismo di produzione dei raggi gamma. Questo favorisce la raccolta di ulteriori dati e di analisi dedicate.
L'intervista al primo autore dell'articolo, l'italiano Marco Regis è disponibile QUI (http://gallery.media.inaf.it/main.php/v/voci/interviste/20150522-marco-regis.mp3.html) in italiano.
L'articolo sul preprint elettronico è invece visionabile QUI (http://arxiv.org/abs/1503.05922).
Gli autori mostrano che questa tecnica è più sensibile di altri studi di emissioni gamma extragalattiche come lo spettro di energia e l'autocorrelazione angolare del fondo extragalattico, e l'emissione da ammassi di galassie.
Intrigante il fatto che si trovino delle correlazioni che vengono molto ben riprodotte dalla componente della DM, con una sezione d'urto di annichilazione e una massa compresa tra 10 e 100 GeV, dipendente dalle proprietà della DM a piccola scala e dal meccanismo di produzione dei raggi gamma. Questo favorisce la raccolta di ulteriori dati e di analisi dedicate.
L'intervista al primo autore dell'articolo, l'italiano Marco Regis è disponibile QUI (http://gallery.media.inaf.it/main.php/v/voci/interviste/20150522-marco-regis.mp3.html) in italiano.
L'articolo sul preprint elettronico è invece visionabile QUI (http://arxiv.org/abs/1503.05922).