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Visualizza Versione Completa : [DSJ] Deep Sky Journal N°61 (Giugno 2015) NGC 5899



etruscastro
06-05-2015, 15:46
Nel numero 61 del DSJ di giugno di Astronomia.com parliamo ancora una volta di un DSO che non dovrebbe mancare nelle nostre liste degli oggetti da osservare tanto più che è situato in una costellazione molto conosciuta ma, non saprei dire il perché, bistrattata dagli astrofili se non per qualche componente multipla che si rintraccia al suo interno, la costellazione è il Bootes e l’oggetto che presenteremo è la fantastica NGC 5899:

FOTO NGC 5899:

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Scoperta da W.Herschel nel 1787 la galassia si trova alle coordinate celesti di Ascensione Retta 15h 15m 13.1s e di Declinazione + 42° 02’ 58”, è classificata come spirale barrata SBc e splende di una Magnitudine Integrata di + 12 ed una Luminosità Superficiale di +13; le sue dimensioni sono 3.2’ x 1.2’ con un inclinazione di 18°. Distante 118.000.000 di anni luce è anche nota nei cataloghi come UGC 9789, GC 4077, PGC 54428.

TROVIAMO NGC 5899 CON STELLARIUM:

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Trovare la NGC 5899 potrebbe non essere così complicato come si pensi, innanzitutto ha una Magnitudine tale da essere scorta anche in un oculare a grande campo e bassi ingrandimenti come potrebbero essere 50x, ed è visibile a circa 2.6° a Nord-Ovest da Nekkar (Beta Bootis + 3.49) visibile anche ad occhio nudo.

CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE:

osservata il 18 luglio del 2014 in una serata caldissima (26°) con un SQM che raggiunse i 21.02 ed un seeing stimato in 6/10 con una trasparenza buona, con il mio CPC 1100 e con oculare Explorer Scientific 18mm da 82° (155x) prendevo i seguenti appunti:

bellissima galassia adagiata sopra 2 stelline che sembrano cullarla, inizialmente diafana ma dopo tempo all’oculare e in V.D. esce una spirale a dir poco enorme direzionata WNW/ESE, bulge puntiforme e spirali fine e lunghissime.

APPUNTI DI ASTROFISICA:

mentre visualmente la NGC 5899 da un vero e proprio spettacolo, le sorprese arrivano con la fotografia a lunga posa, dove, soprattutto in negativo, escono dei tenuissimi “sbuffi” di materia causati, molto probabilmente, da un’incontro con la conseguente “cannibalizzazione” di una galassia ellittica nana, addirittura, la “vicina” (prospetticamente) NGC 5900 mostra un identico scenario cosmico.

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(tratto da: http://www.capella-observatory.com/ )

UN POCHINO DI STORIA (liberamente tratto da Wikipedia....) :

11505Tycho Brahe, in danese Tyge Brahe, ( Castello di Knutstorp, 14 dicembre 1546 – Praga, 24 ottobre 1601), è stato un astronomo danese.

Tycho Brahe nacque nel 1546 a Knutstorp, piccolo paese della Scania allora appartenente al Regno di Danimarca.

Il padre, Otte Brahe, era un nobile cortigiano e comandante militare del regno. Anche la madre, Beate Bille, apparteneva alla nobiltà. Entrambe le famiglie erano ricchissime e fra le più importanti della Danimarca. Sin dall'adolescenza Brahe ebbe interesse per l'astrologia, cosa che lo spinse poi agli studi di astronomia, motivato dalla necessità di avere misure precise delle effemeridi. Brahe continuò a occuparsi di predizioni astrologiche lungo tutto l'arco della propria vita.

Dopo aver concluso gli studi universitari di astronomia a Copenaghen, Tycho fece costruire il palazzo-osservatorio di Uraniborg sull'isola di Hven, che gli venne donata dal Re Federico II di Danimarca e Norvegia saldando così il debito contratto dallo zio, e che divenne uno dei primi "istituti di ricerca" europei. Nel suo imponente osservatorio, Brahe portava avanti un avanzatissimo programma di ricerca, praticamente senza limiti di spesa, con un budget paragonabile a quello odierno della NASA; disponeva della più aggiornata attrezzatura e dei più preparati assistenti che il danaro potesse allora comprare. Per le sole pubblicazioni dell'osservatorio, Brahe possedeva una pressa da stampa e una cartiera. Il suo assistente più famoso fu Keplero.

Brahe capì che il progresso nella scienza astronomica poteva essere ottenuto, non con l'occasionale osservazione fortuita, ma solo con un'osservazione sistematica e rigorosa, notte dopo notte, e tramite l'uso di strumenti che fossero i più accurati possibili. Fu in grado di migliorare ed ampliare gli strumenti esistenti e di crearne di nuovi. Le sue misurazioni a occhio nudo della parallasse planetaria erano accurate al minuto d’arco. Queste misurazioni, dopo la morte di Brahe, divennero possesso di Keplero.

Nel novembre 1752, Brahe osservò una stella molto luminosa che era improvvisamente apparsa nella costellazione di Cassiopea. Poiché si riteneva fin dall'antichità che il mondo delle stelle fisse fosse eterno e immutabile, alcuni osservatori sostennero che il fenomeno fosse dovuto a qualcosa nell'atmosfera terrestre. Brahe comunque, osservò che la parallasse non cambiava di notte in notte, suggerendo che l'oggetto fosse molto distante. Brahe argomentò che un oggetto vicino avrebbe dovuto cambiare la sua posizione relativamente allo sfondo. Pubblicò un piccolo libro, De Stella Nova (1573), coniando il termine nova per una "nuova" stella (oggi sappiamo che quella stella era una supernova).

Questa scoperta fu decisiva nella sua scelta dell'astronomia come professione. L'osservazione delle comete del 1577 e del 1585 diede conferma a Brahe delle sue ipotesi circa la confutazione dell'immutabilità delle sfere celesti secondo la teoria di Aristotele universalmente accettata fino ad allora. Le comete non potevano appartenere alla sfera sublunare e, muovendosi nelle regioni eteree, confermavano che i pianeti non fossero infissi nelle sfere solide.
Brahe fu uno straordinario osservatore dell'era pre-telescopio: le sue osservazioni delle posizioni stellari e planetarie raggiunsero un'accuratezza impareggiabile per i suoi tempi.

[…] Brahe non era copernicano, ma propose un sistema di compromesso in cui la Terra è immobile al centro mentre i pianeti girano attorno al Sole, che li trascina a sua volta attorno alla Terra. Le sue accurate osservazioni di Marte permisero a Keplero, nel 1609 e nel 1619, di determinare le leggi fondamentali del moto planetario, che fornirono a loro volta un grande supporto alla teoria eliocentrica del sistema solare di Copernico.

Conscio che una stella osservata vicino all'orizzonte appare ad un'altitudine maggiore di quella reale a causa della rifrazione atmosferica, compilò delle tabelle per correggere questa fonte di errore.
Brahe morì il 24 ottobre 1601, molti giorni dopo lo scoppio della vescica durante un banchetto. Si disse che abbandonare il banchetto prima della conclusione sarebbe stato l'apice delle cattive maniere, quindi preferì rimanere.

Recenti investigazioni fanno supporre che Brahe non morì direttamente per questa causa, ma potrebbe essersi avvelenato involontariamente, somministrandosi delle medicine contenenti mercurio (Brahe seguì degli studi di alchimia nella sua vita, comunque sembra che non ne abbia lasciato tracce o li abbia distrutti).

etruscastro
08-05-2015, 14:04
aggiunto il deep sky journal N°61....
buona lettura e cieli sereni

Etruscastro

garmau
08-05-2015, 15:16
Bene...bene...