peppe
11-09-2012, 09:24
Oramai c'è una data a cui gli scienziati sono d'accordo per l'origine della vita sulla Terra: 3 miliardi e 800 milioni di anni fa. Almeno sarà cosi finchè nuovi studi non dimostrano il contrario.
C'è voluto un pò di tempo dall'origine del pianeta che ha dovuto subire scontri di comete e asteroidi, più quello di un corpo celeste delle dimensioni di Marte che ha dato origine alla Luna. Se ci aggiungiamo poi che è stata una palla di lava fusa per molto tempo, che l'atmosfera è cambiata un bel pò prima di stabilizzarsi, che la temperatura si doveva abbassare abbastanza e che la lava si dovette solidificare portando il materiale pesante al centro come il ferro e i materiali leggeri in superficie, ci possiamo rendere conto che la vita è nata non troppo tempo dopo la formazione del pianeta.
Abbiamo discusso già della formazione delle prime cellule. Della necessità degli acidi nucleici di esseri inglobati in membrane per portersi formare efficacemente e della competizione tra questi per affermarsi e alla fine far rimanere il dna come unico vero dominatore della vita sul pianeta.
Ci sarà voluta energia e il pianeta ne aveva. Era molto attivo. Ma resta un dubbio: come assorbirla?
Qui entra in gioco la fotosintesi. Dagli ultimi studi in biologia che ho fatto, la datazione della fotosintesi si è sempre più retrodatata. Alcuni pensano che essa sia concisa con l'origine della vita. Anzi sia la responsabile di tale origine.
In fondo si tratta di un fenomeno che fornisce energia utile e messa a disposizione della cellula.
Quando si parla di fotosintesi, si pensa alle piante. Ma alcuni batteri sono in grado di compierla. Anzi oserei dire che sono loro i responsabili della maggior parte dell'ossigeno del pianeta. Il loro macchinario fotosintetico è piuttosto semplice: uno strumento per assorbire energia e l'altro per trasformare energia solare in chimica utilizzabile per la costruzione delle strutture necessarie alla cellula. Il tutto avveniva al livello di membrana.
Per assorbire energia, servono molecole particolari: i pigmenti. Accanto alla clorofilla, la più conosciuta, ne esistono anche altri. La cloroflilla assorbe la maggior parte delle radiazioni mentre gli altri pigmenti ampiano lo spettro di assorbimento per una maggiore copertura energetica.
I picchi di assorbimento si trovano nel rosso e nel blu e il risultato è il colore verde delle foglie.
Ma tornando ai primi esseri viventi, i primi batteri devono aver assunto per caso alcuni di questi pigmenti e come pannelli solari questi catturavano l'energia che poi in qualche modo veniva sfruttata. Alcuni pensano che appunto per i vantaggi che questi pigmenti recavano e che sembrano essere fondamentali per l'origine della vita. I vantaggi ci sono e le testimonianze sono diffuse in natura visto che senza la fotosintesi saremmo già belli stecchiti.
Un'ultima riflessione: si pensa che un'eventuale fotosintesi vicino a una nana rossa dovrebbe produrre pigmenti che assorbono radiazioni differenti dalla clorofilla. Cioè il pigmento con il maggior assorbimento non dovrebbe produrre foglie verdi ma si pensa di colore blu. Avremmo piante di colore blu. Se non ho capito male questo succede per la diversa qualità e quantità di radiazioni proveniente da una stella che è diversa dal nostro sole.
Se il pigmento vincente qui è la clorofilla, lo si deve alle caratteristiche della nostra stella. La clorofilla reca un vantaggio nell'assorbire l'energia con la migliore efficienza possibile altrimenti non si sarebbe affermata.
C'è voluto un pò di tempo dall'origine del pianeta che ha dovuto subire scontri di comete e asteroidi, più quello di un corpo celeste delle dimensioni di Marte che ha dato origine alla Luna. Se ci aggiungiamo poi che è stata una palla di lava fusa per molto tempo, che l'atmosfera è cambiata un bel pò prima di stabilizzarsi, che la temperatura si doveva abbassare abbastanza e che la lava si dovette solidificare portando il materiale pesante al centro come il ferro e i materiali leggeri in superficie, ci possiamo rendere conto che la vita è nata non troppo tempo dopo la formazione del pianeta.
Abbiamo discusso già della formazione delle prime cellule. Della necessità degli acidi nucleici di esseri inglobati in membrane per portersi formare efficacemente e della competizione tra questi per affermarsi e alla fine far rimanere il dna come unico vero dominatore della vita sul pianeta.
Ci sarà voluta energia e il pianeta ne aveva. Era molto attivo. Ma resta un dubbio: come assorbirla?
Qui entra in gioco la fotosintesi. Dagli ultimi studi in biologia che ho fatto, la datazione della fotosintesi si è sempre più retrodatata. Alcuni pensano che essa sia concisa con l'origine della vita. Anzi sia la responsabile di tale origine.
In fondo si tratta di un fenomeno che fornisce energia utile e messa a disposizione della cellula.
Quando si parla di fotosintesi, si pensa alle piante. Ma alcuni batteri sono in grado di compierla. Anzi oserei dire che sono loro i responsabili della maggior parte dell'ossigeno del pianeta. Il loro macchinario fotosintetico è piuttosto semplice: uno strumento per assorbire energia e l'altro per trasformare energia solare in chimica utilizzabile per la costruzione delle strutture necessarie alla cellula. Il tutto avveniva al livello di membrana.
Per assorbire energia, servono molecole particolari: i pigmenti. Accanto alla clorofilla, la più conosciuta, ne esistono anche altri. La cloroflilla assorbe la maggior parte delle radiazioni mentre gli altri pigmenti ampiano lo spettro di assorbimento per una maggiore copertura energetica.
I picchi di assorbimento si trovano nel rosso e nel blu e il risultato è il colore verde delle foglie.
Ma tornando ai primi esseri viventi, i primi batteri devono aver assunto per caso alcuni di questi pigmenti e come pannelli solari questi catturavano l'energia che poi in qualche modo veniva sfruttata. Alcuni pensano che appunto per i vantaggi che questi pigmenti recavano e che sembrano essere fondamentali per l'origine della vita. I vantaggi ci sono e le testimonianze sono diffuse in natura visto che senza la fotosintesi saremmo già belli stecchiti.
Un'ultima riflessione: si pensa che un'eventuale fotosintesi vicino a una nana rossa dovrebbe produrre pigmenti che assorbono radiazioni differenti dalla clorofilla. Cioè il pigmento con il maggior assorbimento non dovrebbe produrre foglie verdi ma si pensa di colore blu. Avremmo piante di colore blu. Se non ho capito male questo succede per la diversa qualità e quantità di radiazioni proveniente da una stella che è diversa dal nostro sole.
Se il pigmento vincente qui è la clorofilla, lo si deve alle caratteristiche della nostra stella. La clorofilla reca un vantaggio nell'assorbire l'energia con la migliore efficienza possibile altrimenti non si sarebbe affermata.