etruscastro
30-03-2015, 14:51
riporto parte di un test effettuato la sera/notte del 28 marzo con il nuovo acquisto TS 110mm su eq5.
il luogo è stata... casa mia, sul lastrico solare di 85mq ed una visuale a 300° (Nord-Est-Sud e ovviamente Zenit).
la serata è iniziata alle 19 circa per poi interromperla alle 20,30 e ripresa alle 23 fino alle ore 2.
seeing iniziale buono (7/10) e in tarda serata 3-4/10.
VENERE:
Prima che il pianeta scomparisse dalla visuale nella mia postazione punto il nostro vicino roccioso, a 140x (ES 11mm + Barlow 2x) il pianeta ancora immerso nel crepuscolo serale è ben definito con una fase di poco oltre il 50%, osservo una buona risoluzione nella parte del terminatore con una zona intermedia di colore grigio scuro ed un residuo cromatico tendente al blu che comunque, nel crepuscolo, non infastidisce oltre maniera. A 175x aggiungo un filtro polarizzatore variabile rimarcando ancor più la bella falce di illuminazione del pianeta.
LUNA:
il test principe della serata è dedicato al nostro satellite, con una porzione visibile del 66% (osservata nella seconda parte della serata!) permane il residuo cromatico sul blu, nonostante tutto l’immagine è perfettamente a fuoco con dettagli che onestamente non mi aspettavo da questo 110mm, a 140x le rime selenite sono scolpite sulla superficie, spostando lo sguardo sul terminatore i giochi di chiaro/scuro sulle vette lunari rimangono ben differenziate e senza calo della qualità dell’immagine, inserisco un filtro Moon & Skyglow constatando che i 175x rimangono un buon compromesso tra ingrandimenti/qualità/dettagli, in oltre il seeing sta rapidamente peggiorando stimandolo in un 4/10.
GIOVE:
il seeing come detto è in picchiata, ed un target comunque ostico come Giove ne risente moltissimo, immagine al limite nei 140x con forte jet stream in alta quota, oltre alla SEB e NEB osservo l’ombra del satellite Io in uscita del gigante gassoso.
STELLE DOPPIE
Per comodità di osservazione punto Algieba ( Gamma Leonis + 2.28 - + 3.51 separazione 4.24”) separandole agevolmente già a 87.5x con la secondaria a contatto con il primo anello di diffrazione, a 140x la separazione è netta con la cromatica identica e di color argento per entrambe, spostandomi ad Est punto Albireo (Beta Cygni +3.18 - +5.82 separate a 35”) ovviamente separate, con un’ottimo sbilanciamento cromatico di color ambra la primaria e di un verde smeraldo la componente “B”.
DEEP SKY
La domanda che mi girava nella testa era:
si può fare deep sky con un 110mm ED in postazione urbana e con la Luna in fase del 66%?
Bastava provarci per ottenere risultati eclatanti…..
Aiutato dal valido red dot mi direziono a Nord-Ovest della metà di una retta immaginaria che unisce Spica con Algorab e mi ritrovo la M104 Sombrero (+7.9) direttamente nel fov del Meade serie 5000 da 24mm (32x e 2.5° circa di campo) ben staccata dal fondo cielo, ovviamente porto l’immagine a 140x percependo un’ottima “secchezza” della immagine con tipica granulosità degli oggetti galattici, la foschia in avvicinamento e la luminosità della Luna fa osservare solo a tratti la tipica banda di polveri equatoriale ma i confini galattici sono netti e ben staccati dal fondo cielo.
M65-66
Altro test severo nel deep sky data la vicinanza della Luna, è stato puntare il famoso tripletto del Leone, a 32x escono in visione distolta i due nuclei dei “Messier” , a 87x e a 140x la visione è più dettagliata anche se non “esce” la NGC 3628, M65 più “luminosa” e netta mentre la M66 rimane più effimera anche se la natura galattica è univoca, risultato appagante in virtù del fatto, come detto, della presenza della Luna fosse davvero invadente in quella porzione di cielo.
M57
A 32x è già netta la natura nebulare ed anulare dell’oggetto, ben staccata dal fondo cielo, a 140x esce la leggera asimmetria nel bordo superiore ed una ovalità in quella inferiore della nebulosa, con l’aggiunta di un filtro nebulare come l’UHC-S viene risaltata la struttura piena e carica che fa si che la M57 sia una delle regine incontrastate del cielo boreale.
M13
Il globulare conferma l’ottima resa sul deep sky di questo doppietto, a 32x le prime stelle periferiche sono risolte in maniera perfettamente puntiforme, a 140x è risolto per circa la metà con la puntiformità stellare che mi lascia piacevolmente colpito, confermato il campo ottimamente corretto del 110mm
SATURNO
Ancora basso sull’orizzonte (ore 1,30 circa) e con un seeing basso, il pianeta è impastato nell’Inquinamento Luminoso della città di Civitavecchia e della foschia che oramai è presente in maniera prepotente, l’immagine non è buona e a tratti separo la divisione cassini nella porzione degli anelli esterni, sicuramente sarà il target delle prossime osservazioni primaverili/estivi
SOLE
Osservazione fugace della nostra stella alle ore 13 dello stesso giorno, con filtro astrosolar autocostruito i tre gruppi di macchie denominate 2305 e 2313 e la 2315 danno spettacolo, le 2313 e 2315 a 87x regalano dettagli incisi sulla loro composizione, al loro interno conto almeno 6 macchie distinte con particolari delle facole solari ai loro bordi. Provata anche l’osservazione a 140x ma visto l’orario e i tetti circostanti regalavano ampie turbolenze che degradavano l’immagine finale.
il luogo è stata... casa mia, sul lastrico solare di 85mq ed una visuale a 300° (Nord-Est-Sud e ovviamente Zenit).
la serata è iniziata alle 19 circa per poi interromperla alle 20,30 e ripresa alle 23 fino alle ore 2.
seeing iniziale buono (7/10) e in tarda serata 3-4/10.
VENERE:
Prima che il pianeta scomparisse dalla visuale nella mia postazione punto il nostro vicino roccioso, a 140x (ES 11mm + Barlow 2x) il pianeta ancora immerso nel crepuscolo serale è ben definito con una fase di poco oltre il 50%, osservo una buona risoluzione nella parte del terminatore con una zona intermedia di colore grigio scuro ed un residuo cromatico tendente al blu che comunque, nel crepuscolo, non infastidisce oltre maniera. A 175x aggiungo un filtro polarizzatore variabile rimarcando ancor più la bella falce di illuminazione del pianeta.
LUNA:
il test principe della serata è dedicato al nostro satellite, con una porzione visibile del 66% (osservata nella seconda parte della serata!) permane il residuo cromatico sul blu, nonostante tutto l’immagine è perfettamente a fuoco con dettagli che onestamente non mi aspettavo da questo 110mm, a 140x le rime selenite sono scolpite sulla superficie, spostando lo sguardo sul terminatore i giochi di chiaro/scuro sulle vette lunari rimangono ben differenziate e senza calo della qualità dell’immagine, inserisco un filtro Moon & Skyglow constatando che i 175x rimangono un buon compromesso tra ingrandimenti/qualità/dettagli, in oltre il seeing sta rapidamente peggiorando stimandolo in un 4/10.
GIOVE:
il seeing come detto è in picchiata, ed un target comunque ostico come Giove ne risente moltissimo, immagine al limite nei 140x con forte jet stream in alta quota, oltre alla SEB e NEB osservo l’ombra del satellite Io in uscita del gigante gassoso.
STELLE DOPPIE
Per comodità di osservazione punto Algieba ( Gamma Leonis + 2.28 - + 3.51 separazione 4.24”) separandole agevolmente già a 87.5x con la secondaria a contatto con il primo anello di diffrazione, a 140x la separazione è netta con la cromatica identica e di color argento per entrambe, spostandomi ad Est punto Albireo (Beta Cygni +3.18 - +5.82 separate a 35”) ovviamente separate, con un’ottimo sbilanciamento cromatico di color ambra la primaria e di un verde smeraldo la componente “B”.
DEEP SKY
La domanda che mi girava nella testa era:
si può fare deep sky con un 110mm ED in postazione urbana e con la Luna in fase del 66%?
Bastava provarci per ottenere risultati eclatanti…..
Aiutato dal valido red dot mi direziono a Nord-Ovest della metà di una retta immaginaria che unisce Spica con Algorab e mi ritrovo la M104 Sombrero (+7.9) direttamente nel fov del Meade serie 5000 da 24mm (32x e 2.5° circa di campo) ben staccata dal fondo cielo, ovviamente porto l’immagine a 140x percependo un’ottima “secchezza” della immagine con tipica granulosità degli oggetti galattici, la foschia in avvicinamento e la luminosità della Luna fa osservare solo a tratti la tipica banda di polveri equatoriale ma i confini galattici sono netti e ben staccati dal fondo cielo.
M65-66
Altro test severo nel deep sky data la vicinanza della Luna, è stato puntare il famoso tripletto del Leone, a 32x escono in visione distolta i due nuclei dei “Messier” , a 87x e a 140x la visione è più dettagliata anche se non “esce” la NGC 3628, M65 più “luminosa” e netta mentre la M66 rimane più effimera anche se la natura galattica è univoca, risultato appagante in virtù del fatto, come detto, della presenza della Luna fosse davvero invadente in quella porzione di cielo.
M57
A 32x è già netta la natura nebulare ed anulare dell’oggetto, ben staccata dal fondo cielo, a 140x esce la leggera asimmetria nel bordo superiore ed una ovalità in quella inferiore della nebulosa, con l’aggiunta di un filtro nebulare come l’UHC-S viene risaltata la struttura piena e carica che fa si che la M57 sia una delle regine incontrastate del cielo boreale.
M13
Il globulare conferma l’ottima resa sul deep sky di questo doppietto, a 32x le prime stelle periferiche sono risolte in maniera perfettamente puntiforme, a 140x è risolto per circa la metà con la puntiformità stellare che mi lascia piacevolmente colpito, confermato il campo ottimamente corretto del 110mm
SATURNO
Ancora basso sull’orizzonte (ore 1,30 circa) e con un seeing basso, il pianeta è impastato nell’Inquinamento Luminoso della città di Civitavecchia e della foschia che oramai è presente in maniera prepotente, l’immagine non è buona e a tratti separo la divisione cassini nella porzione degli anelli esterni, sicuramente sarà il target delle prossime osservazioni primaverili/estivi
SOLE
Osservazione fugace della nostra stella alle ore 13 dello stesso giorno, con filtro astrosolar autocostruito i tre gruppi di macchie denominate 2305 e 2313 e la 2315 danno spettacolo, le 2313 e 2315 a 87x regalano dettagli incisi sulla loro composizione, al loro interno conto almeno 6 macchie distinte con particolari delle facole solari ai loro bordi. Provata anche l’osservazione a 140x ma visto l’orario e i tetti circostanti regalavano ampie turbolenze che degradavano l’immagine finale.