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Red Hanuman
29-03-2015, 15:11
Il suono delle stelle
Un esperimento di idrodinamica, basato sull'interazione tra la luce emessa da un laser e un plasma, ha fornito con sorpresa dei ricercatori una evidenza sperimentale sul fatto che il plasma può generare una serie di impulsi di pressione sotto forma di onde sonore con frequenze prossime al trilione di Hertz. I risultati implicano non solo che è stato trovato un nuovo metodo che permette di generare onde acustiche in un fluido in movimento ma che tale fenomeno può prodursi sulla superficie delle stelle
di Corrado Ruscica




A seguito di uno studio sulla dinamica dei fluidi, un gruppo di ricercatori ha trovato qualcosa di inaspettato dopo aver esaminato l’interazione tra un laser ultra intenso e un plasma di prova. I risultati, pubblicati su Physical Review Letters, suggeriscono che in un trilionesimo di secondo dal momento in cui il laser colpisce il “bersaglio-plasma”, il plasma si muove rapidamente passando da regioni a densità elevata a zone più stagnanti, a densità più bassa, e in un modo tale che ricorda una specie di ingorgo stradale. Il plasma, che si addensa nella zona di transizione tra le regioni di bassa e alta densità, genera una serie di impulsi di pressione, cioè onde sonore.


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Schema dell’apparato sperimentale utilizzato dagli autori per l’esperimento sull’interazione laser-plasma. Credit: A. Adak et al. 2015


Il suono emesso dal plasma viene generato ad una frequenza così elevata che potrebbe stimolare addirittura la curiosità di pipistrelli e delfini. Con una frequenza prossima a un trilione di Hertz, il suono che viene generato raggiunge la frequenza più alta possibile per questo tipo di materiale, pari a circa 6 milioni di volte più elevato di quello che può essere udito dai mammiferi. «Una delle poche regioni in natura dove noi crediamo che questo fenomeno possa avvenire è la superficie delle stelle», spiega John Pasley, del York Plasma Institute al Department of Physics di York e co-autore dello studio. «Quando le stelle accumulano nuovo materiale, esse possono generare un suono in un modo molto simile a quello che viene misurato in laboratorio. Perciò, le stelle potrebbero come dire ‘cantare’ ma poiché sappiamo che il suono non si può propagare nello spazio vuoto, nessuno li può sentire».


La tecnica usata per catturare le onde sonore in laboratorio funziona in modo molto simile all’autovelox. Essa permette agli scienziati di misurare accuratamente, e e su tempi scala inferiori a un trilionesimo di secondo, come si sta muovendo il fluido nel punto in cui viene colpito dal laser. Alex Robinson del Plasma Physics Group presso la STFC’s Central Laser Facility e co-autore dello studio ha sviluppato un modello numerico per generare onde acustiche utilizzate nell’esperimento: «Inizialmente è stato difficile determinare l’origine del segnale associato alle onde acustiche, ma il nostro modello ha prodotto dei risultati confrontabili con i dati sperimentali. Ciò dimostra che abbiamo scoperto un nuovo metodo di generare onde sonore in un fluido in movimento, una situazione simile a quella che potrebbe essere presente nel plasma che circonda le stelle».

Physical Review Letters: A. Adak et al. – Terahertz Acoustics in Hot Dense Laser Plasmas (http://journals.aps.org/prl/abstract/10.1103/PhysRevLett.114.115001)


Articolo originale QUI (http://www.media.inaf.it/2015/03/25/il-suono-delle-stelle/).

SVelo
31-03-2015, 19:52
Qualcuno in un titolo sul web aveva scritto "Le stelle cantano come i delfini"

Antonio86
03-04-2015, 15:50
Qualcuno in un titolo sul web aveva scritto "Le stelle cantano come i delfini"

Leggermente analogo...no?

SVelo
07-04-2015, 15:52
Bah, non mi pare, qui si dice
Il suono emesso dal plasma viene generato ad una frequenza così elevata che potrebbe stimolare addirittura la curiosità di pipistrelli e delfini. che non mi sembra proprio la stessa cosa... :meh:

nando.ok
07-04-2015, 16:48
Molto bello ed interessante, grazie.

Enrico Corsaro
08-04-2015, 13:07
Non per male però, per quanto carina in sè sia la scoperta da un punto di vista prettamente fisico e di fisica del mezzo, l'impatto che ipoteticamente avrebbe sulla fisica stellare è alquanto ridicolo, per non dire assolutamente inesistente. Anche ammesso che una frequenza di questo genere (10^18 Hz) produca effetti in linea teorica osservabili sulla superficie di una stella (trattandosi di onde sonore darebbero in linea di principio luogo a spostamenti di plasma e dunque fluttuazioni di luminosità), ci vorrebbe una acquisizione di segnale temporale con un campionamento almeno dell'ordine dell'atto secondo (10^-18), che è improponibile per qualsiasi strumento per rivelazioni di segnale dallo spazio. Per non parlare della incredibilmente piccola ampiezza del segnale prodotto da oscillazioni che hanno una frequenza così elevata, quasi sicuramente totalmente indistinguibile dal rumore dello stesso strumento. Quindi non mi esalterei molto riguardo alle implicazioni astrofisiche di una scoperta simile!

Red Hanuman
08-04-2015, 13:16
Caro Enrico C., aspettavo proprio il tuo commento..... Confermi la mia impressione : molto suggestivo, ma poco utile.... ;)

Enrico Corsaro
10-04-2015, 20:52
Molte volte accade di non rendersi conto, da un punto di vista teorico, di quanto possa essere complicato realizzare praticamente sistemi di acquisizione di segnale che siano quanto più esenti da problemi di natura strumentale, quali effetti termici, di instabilità meccanica e componentistica. Spesso si fanno scoperte in laboratorio e si pensa che magari possano avere un certo impatto su ambiti differenti come quello astrofisico, dimenticando però un fattore fondamentale: che l'astrofisica si fa principalmente con le osservazioni a distanza, e non dentro i laboratori. C'è anche da dire che nell'esempio citato, per le stelle gioca un numero di fattori estranei talmente elevato che non abbiamo neanche la minima idea che questo ipotetico tipo di onde si possa generare. Le implicazioni che avrebbero sarebbero comunque praticamente nulle perchè onde con una frequenza così alta vengono immediatamente smorzate dal moto turbolento del plasma stellare, se parliamo di stelle di massa piccola e intermedia.