Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Stiamo per analizzare un’altra costellazione zodiacale, cioé una delle dodici costellazioni comprese in una fascia a cavallo della linea immaginaria (l’eclittica) percorsa dal Sole sulla volta celeste nel corso di un anno. La costellazione è molto vasta ed il Sole l’attraversa in più di un mese e mezzo.
Dal fotomontaggio ottenuto con Stellarium, possiamo infatti vedere che il Sole entra nella costellazione il 16 settembre e ne esce solamente il 30 ottobre, avvicinando nel suo cammino la sua stella più luminosa, Spiga (α Vir). Per trovare quest’ultima stella e dunque tutta la costellazione, si consiglia di partire dal timone del Grande Carro (l’Orsa Maggiore), seguire l’arco formato dalle tre stelle per arrivare ad una stella molto luminosa (Arturo, l’α della costellazione del Bootes) e proseguire ancora con lo stesso arco per giungere a Spiga. Una volta imparato questo trucco, potremo anche insegnarlo ai nostri amici, ai quali racconteremo tra l’altro del perché la stella luminosa che incontriamo per prima si chiama Arturo (fatto che scatena sempre una buona ilarità tra i presenti…): fra qualche puntata incontreremo infatti Bootes, il Guardiano dell’Orsa (che guarda caso in greco si dice Arktouros…)
La Vergine in 3D
Come sempre clicchiamo sull’immagine che ruota per aprire una finestra in cui apparirà la costellazione della Vergine disegnata su di un foglio che possiamo girare a nostro piacimento, per vedere quanto in realtà le stelle si distaccano dal foglio stesso, dato che non si trovano alla stessa distanza, ma anzi ognuna se ne allontana in modo differente e con un valore in anni luce ottenibile premendo il solito tasto “n“. Il disegno che vediamo della costellazione difficilmente ci fa ricordare una vergine, mentre con la rappresentazione moderna di H.A.Rey (ottenibile come sempre premendo il tasto “f“) possiamo vedere la testa (di un’aliena?) sulla destra, il corpo, il bacino e le due gambette… Non si poteva fare di più, ma così è già decisamente meglio.
Dicevo che con “n” possiamo aggiungere anche le distanze in anni luce: in questo modo possiamo vedere che già due delle stelle principali della costellazione (β e δ) sono vicine al Sole, rispettivamente 36 e 39 al.
Stelle vicine
Nell’introduzione avevo anticipato che nella Vergine si trovano parecchie stelle vicine: per questo motivo è meglio ricorrere ad una tabella con indicati la distanza in anni luce, il nome della stella con il link all’immagine di Celestia (che permette di vedere il Sole stando nelle vicinanze della stella in questione) ed infine la sua classe spettrale. Analizziamole partendo dalla prima, tenendo d’occhio la tabella.
Distanza (anni luce) | Nome della Stella e link alla foto | Classe Spettrale |
---|---|---|
10.89 | Ross 128 | M4 |
14.3 | Gliese 473A e B | M5 |
21.3 | GL Vir | M4 |
28 | 61 Vir | G5 |
36 | β Vir | F8 |
37 | DT Vir | M0 |
39 | γA Vir | F0 |
42 | HIP 58576 | K0 |
57 | HIP 70319 | G1 |
57 | 59 Vir | G0 |
59 | 70 Vir | G5 |
Ross 128 (appartenente al catalogo Ross delle stelle più vicine) è una nana rossa (sembrerebbe quasi un gioco di parole!) molto debole, di undicesima magnitudine, grande un quinto del nostro Sole: viceversa dato che la nostra nana gialla è 5 volte più grande, possiamo aspettarci che appaia più brillante. Infatti i miei amici Centoventottini la vedono di seconda grandezza, spersa in una zona di cielo priva di altre stelle luminose. Stessa situazione osservando il Sole dalla coppia di stelle Gliese 473A e B (note anche come Wolf 424A e B): appare di terza grandezza, nelle vicinanze di Diphda, della nostra costellazione della Balena.
Dalla zona della stella GL Vir il Sole appare già di quarta magnitudine e viene visto vicino alla solita Diphda, ma anche a stelle più note come Fomalhaut e Alfa Centauri. A sottolineare ancora una volta che lo spazio è tridimensionale e che le stelle vicine possono fornire allineamenti prospettici molto differenti, vediamo che dalla stella 61 Vir il Sole (di quarta grandezza abbondante) ha ora come vicine Sirio, e la coppia Hamal–Sheratan dell’Ariete, Algenib e Alpheratz.
Dalle stelle β Vir, DT Vir e γ Vir invece il Sole è già di quinta grandezza e nella zona di cielo troviamo ancora Diphda e Fomalhaut, ma anche Sirio, Altair e Procione, queste ultime tre parecchio luminose e vicine celesti.
Se avete voglia di fare paragoni tra i campi stellari visibili da queste stelle, vi suggerisco di scaricare sul vostro PC i file immagine per poter passare velocemente da un’immagine all’altra, per comprendere meglio come si spostano le stelle del $campo$ stellare, come alcune di esse scompaiano a favore di altre che viceversa appaiono come per incanto.
Ricordo che ovviamente tutte queste sono simulazioni, che però sono molto aderenti a quanto si dovrebbe vedere nella realtà, se e quando si avrà davvero la possibilità di recarsi presso ognuna delle stelle summenzionate: ovviamente bisognerà porsi ad una distanza tale da non finire arrostiti in qualche nanosecondo.
Oggetti deep sky
Ora invece passiamo alla realtà, a quanto il cielo mostra all’occhio potente dell’HST (ricordo che cliccando ogni foto se ne potrà ammirare la versione più dettagliata): scegliere tra i tanti oggetti visibili in una costellazione è sempre molto riduttivo, a maggior ragione nel caso della Vergine.
In questa costellazione è presente quello che viene denominato il Virgo Cluster of Galaxies, un agglomerato gigantesco di galassie, che fa parte del nostro “vicinato” intergalattico: scoperto nel 1781, la sua vera natura di un insieme di galassie distinte è stata provata solo nel 1920. Di questo ammasso fanno parte più di 2000 galassie, tra le quali parecchie già scoperte da Messier (le galassie M49, 58, 59, 60, 61, 84, 85, 86, 87, 88, 90, 91, 98, 99 e 100). Scegliere tra queste 16 è stato difficile ed ho optato per la metà.
Iniziamo da M49, galassia ellittica che sembra addirittura sovresposta
invece M58 dà mostra di sé e della sua struttura a spirale
l’oggetto M59 è un’altra galassia ellittica
così come la galassia M60
Invece con M61 finalmente vediamo una bellissima galassia a spirale, con tanto di nucleo centrale e bracci che se ne dipartono
invece M87 è una galassia ellittica dalla quale è emesso un getto
M90 è un’altra galassia a spirale vista con una prospettiva angolata
ed infine M104, altrimenti nota come Galassia Sombrero, è una stupenda galassia vista di taglio
Stelle grandi
L’analisi del diagramma comparativo tra le stelle della Vergine e altre già incontrato strada facendo, mostra che in questa costellazione non ci sono stelle molto grandi, ma piuttosto parecchie stelle tra le 50 e le 100 volte il nostro Sole, quasi tutte di classe spettrale M (quindi giganti rosse) ed una di classe K3 (65 Vir), mentre ho aggiunto altre due stelle al disotto dei 50x, proprio perché finalmente non sono le “solite” giganti rosse: abbiamo infatti 50 Vir di classe K5 grande 41 volte il Sole (di colorazione giallastro-arancione, come Aldebaran) e ι Vir (38 volte) di classe spettrale F7 e dunque di colorazione bianco-giallastra.
Visto che supera le 100 volte il nostro Sole, la stella σ Vir merita una visita, anche per salutare i miei colleghi Sigvirgini: da 10 UA (la distanza del Sole da Saturno) questa stella supera i 5° di diametro e perciò si mostra luminosa e come sempre minacciosa a chi ci si avvicinasse troppo. Speriamo che non si offendano i miei amici Omegaviriani se dico che la loro stella (ω Vir, grande quasi esattamente come la precedente) è praticamente identica e la foto di Celestia sarebbe quasi un inutile doppione!
Rappresentazioni nel tempo
Vediamo ora la Vergine come era rappresentata in antichità ed in tempi più recenti. Hevelius (dopo la consueta operazione di manipolazione speculare dell’immagine) mostra un personaggio dotato di una grande coppia di ali: praticamente un angelo!
Stessa cosa per l’Uranometria, laddove però l’angioletta si vede di fronte
Ben più giovane, prosperosa e senza inutili ali, appare invece la Vergine secondo Stellarium
Dato che stiamo parlando di una costellazione appartenente allo Zodiaco, aggiungo anche il francobollo da 10 lire emesso dalla Repubblica di S.Marino negli anni ’70 e riguardante appunto le 12 costellazioni dello Zodiaco: in questo caso la donzella è rappresentata in silhouette, discinta e con la chioma fluente.
Nomi delle stelle
In questo caso i nomi delle stelle sono stati ispirati per lo più da motivi agresti, campagnoli…
- Spiga (α Vir): nome latino, la spiga di grano
- Zavijah (β Vir): l’angolo, il cantone
- Porrima (γ Vir): nome di una dea latina che presiedeva al parto, laddove il nascituro sarebbe nato nella giusta posizione: visto che la costellazione è della Vergine sembra molto strano che si parli di parto…
- Minelauva (δ Vir): un testo inglese riporta “the barker”, l’abbaiatore o l’imbonitore. Non saprei quale scegliere…
- Vindemiatrix (ε Vir): la vendemmiatrice
- Heze (ζ Vir): significato ignoto
- Zaniah (η Vir): un altro angolo o cantone
- Syrma (ι Vir): lo strascico del vestito
- Algafar I e II (κ e φ Vir): il ciuffo o fiocco nella criniera del leone (quale?)
- Kambalia (λ Vir): parola copta che sta per artiglio ricurvo (forse del leone, ma quale?)
- Rigilawwa (72 Vir): la zampa del “barker” di prima, che dunque è un abbaiatore
Cosa c’entrino il parto, un abbaiatore ed un leone (magari è quello nella costellazione a fianco) non è dato saperlo. Ma anche i due angoli sono alquanto misteriosi: alla faccia dei nomi agresti! Comunque sono questi ultimi gli unici usati: gli altri li ho trovati qua e là in internet e non vengono mai utilizzati.
La visibilità della Vergine
La costellazione della Vergine inizia a sorgere esattamente ad Est, alle 21, nei primi giorni di febbraio, per culminare a Sud ai primi d’agosto.
Conclude il suo ciclo di visibilità nel cielo estivo verso i primi di settembre, quando le sue ultime stelle (i piedi della fanciulla) si trovano basse sull’orizzonte occidentale.
Caro pignolone, ottimo articolo, come al solito!
Ma la tua avversione per l'oroscopo ti ha un po' penalizzato.
La Vergine (astrologica) è il segno che cade tra il 23 agosto e il 22 settembre, periodo ci vendemmia e raccolto. Era rappresentata da una donna vergine (appunto) con in mano una spiga (simbolo del raccolto).
Ecco spiegati i nomi Spiga e Vindemiatrix.
Vergine e protettrice delle partorienti era la dea greca Artemide (Diana per i latini), che era sì vergine, ma che aveva aiutato la madre Leto (Latona) a partorire il fratello Apollo (dio del sole e quindi per estensione dell'estate).
Ed ecco spiegato anche il legame con la dea Porrima.
Per gli altri nomi non so dire, può essere che i nomi Zavijah e Zaniah siano anch'essi legati ai campi e al raccolto, mentre può darsi che alcune stelle fossero considerate parte del Leone o di una costellazione identificata con un cane, chi lo sa?
D'altronde, Agosto è il mese della canicola, no?
sì, ma peccato che "Canicola" era l'appellativo che gli antichi egizi avevano dato a Sirio, del Cane Maggiore...
il quale c'entra poco e niente con la povera Vergine... pensa che a spanne (stellarium...) ci sono più di 80° tra le due costellazioni...
la mia, quella nei confronti dell'astrologia,è un'avversione totale, proprio come se non esistesse...
visto? anche volendo scrivere "quel" termine, la mia tastiera pare rifiutarsi
Come vedi, il termine del periodo coincide con l'inizio del segno (astrologico) della Vergine....
Poi, canicola, come ovviamente sai, deriva dal latino....
Però, ora che mi ci fai pensare, gli egizi hanno inventato la geometria proprio per ridisegnare i campi da coltivare, i cui confini venivano spazzati via ad ogni piena....
E quindi ritorniamo agli angoli (o cantoni) e al cane.
Quanto all'astrologia..... Beh, sei proprio quadrato come un'ingegnere.....