Ogni tanto vengono scoperti nuovi satelliti intorno ai pianeti giganti del Sistema Solare, Giove e Saturno su tutti.
Ultimamente il conteggio dei satelliti di Saturno era salito a 146 satelliti, distanziando abbondantemente Giove, fermo a 95.
E’ di questi ultime ore l’annuncio della scoperta di un numero spropositato di satelliti, ben 128, che portano il conteggio totale a ben 274.
A dare l’annuncio è Mike Alexandersen dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, facendo riferimento a tre bollettini ufficiali del M P C (Minor Planet Center della IAU), rispettivamente di 61, 34 e 33 satelliti ognuno, laddove l’M P C è la massima autorità a cui vengono segnalate le nuove scoperte, principalmente di asteroidi e di comete.
Molte di queste nuove lune sono rocce tra 2 e 4 km di diametro, ma dal momento che possono essere inseguiti nelle loro orbite attorno al pianeta, vengono comunque considerati satelliti a tutti gli effetti: appunto la IAU ha ratificato questa nuova scoperta.
Prima o poi la IAU dovrà decidere qual è la misura di un oggetto al di sopra della quale potrà essere considerato un satellite.
Come si chiameranno?
Ora si porrà il problema di assegnare un nome a questa enorme quantità di nuove lune, che attualmente sono basate su antiche mitologie, norvegesi e nordiche soprattutto: visto il gran numero di nuovi satelliti, si dovrà per forza di cose ampliare questo schema di denominazioni.
Queste lune sono state scoperte nel 2023 dal team di Edward Ashton dell’Academia Sinica Institute of Astronomy and Astrophysics di Taiwan, utilizzando il Canada France Hawaii Telescope di Mauna Kea nelle isole Hawaii, cercando in varie zone dello spazio attorno a Saturno, registrando così tracce di nuovi oggetti. A seguito della scoperta saranno Ashton e colleghi ad avere il diritto di assegnare i nuovi nomi.
La loro provenienza
L’esistenza di un numero così alto di oggetti intorno a Saturno potrebbe essere l’effetto di una collisione spaziale avvenuta a grande distanza ed i cui residui poi sono stati catturati dalla forza di gravità del pianeta. Altri satelliti invece potrebbero provenire da collisioni molto più vicine al pianeta tra lune già presenti in orbita.
Gruppi di satelliti
Un così grande numero di satelliti è stato raggruppato in famiglie a cui appartengono oggetti con caratteristiche orbitali simili: ad esempio 47 dei 128 nuovi satelliti hanno caratteristiche molto simili al satellite Mundilfari e perciò apparterranno alla sua famiglia. Anche in questo caso si tratterebbe di residui di una collisione avvenuta in orbita di Saturno circa 100 milioni di anni fa, pochissimo se si considerano le scale cosmiche di miliardi di anni.
Ma non è finita qui! Ashton ha detto che ci potrebbero essere migliaia di altri oggetti attorno a Saturno e che attendono di essere scoperti, magari anche grazie al JWST (James Webb Space Telescope), ma ha anche aggiunto che può lasciare queste scoperte ad altri.
Un doveroso omaggio
L’immagine che accompagna l’articolo nella home page del sito e che pubblico anche qui
è opera dell’amico robortu, che l’ha pubblicata in questo post del Forum il 7 febbraio u.s., ma la foto di Saturno è del 1 agosto dell’anno scorso.
@robortu
ci sei pure tu!!
Adesso possiamo fare a gara a chi nè conta di più.
@Pierluigi Panunzi ottimo articolo sulla scoperta, poi la ringrazio per aver inserito la foto di Saturno!
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