“For all Mankind”, serie TV di fantascienza – parte 1

In questa puntata introduco la mia recensione di questa bella serie TV di fantascienza, che narra di vicende avvenute a partire dal giugno 1969.


For All Mankind” (titolo che abbrevierò d’ora in poi con “FAM“) è una serie TV di produzione Apple TV, di argomento puramente fantascientifico. Il titolo forse ai più giovani non dirà molto, visto che evoca eventi oramai lontanissimi nel tempo.

Si tratta infatti dell’ultima parte della frase incisa sulla piastra che la NASA aveva fissato alla zampa del LEM in occasione dello sbarco sulla Luna della missione Apollo 11: ricordo che era stata lanciata ed è atterrata sul nostro satellite nel lontano (se non lontanissimo) luglio 1969.

piastra metallica che all’epoca veniva data in omaggio ai lettori di una rivista : ancora la conservo ed è difficile fotografarla perché riflette di tutto. Ma così è più sofferta e veritiera!

Chi aveva seguito la diretta dello sbarco, come il vostro pignolone, troverà certamente pane per i suoi denti: gli argomenti trattati sono fantascientifici, sì, ma sono così ben curati che sembra di assistere ad una serie infinita di documentari o di guardare i TG dell’epoca.

In termini tecnici si tratta di una serie ucronica, una sorta di serie storica dove però la realtà viene completamente reinventata e perciò stravolta, come in una specie di universo parallelo.

Il punto di partenza è un mesetto prima dello sbarco dell’Apollo 11 sulla Luna, ma poi la storia prosegue con vicende e situazioni completamente nuove ed inventate, che vanno a stravolgere completamente la realtà che ben conosciamo.

Si assiste così ad un documentario ben fatto, ricco di dettagli, con personaggi e aspetti della vita quotidiana, completamente nuovi ed il più delle volte molto coinvolgenti. E già questo può essere un pregio di un film o di una serie ben fatta.

Nel corso delle vicende di FAM si verificano fatti e situazioni che all’epoca non si potevano ancora conoscere, ad esempio l’utilizzazione di tecnologie di molti anni successivi : sono stati però inseriti nella sequenza temporale in modo assolutamente indolore tanto da sembrare naturali anche per l’epoca. Non mancherò di indicare quali siano queste aggiunte, senz’altro molto positive.

Un po’ di PR e considerazioni prima di iniziare

Come ho fatto parecchie volte in occasione di film o di serie TV di fantascienza, ho iniziato ad osservare più che vedere, il film o la singola puntata, pronto ad appuntarmi su un blocco notes cartaceo spunti personali, idee o istanti in cui c’è un’immagine o uno spezzone di film da poter utilizzare in queste recensioni.

Sapete bene che le mie recensioni (ovviamente bonarie!) sono principalmente dedicate ad eventuali maltrattamenti dell’Astronomia e della Scienza in generale oppure a sottolineare situazioni particolari in cui ho qualcosa da ridire! Ma anche per segnalare apprezzamenti in situazioni che meritano un plauso.

Inoltre, come sottolineo ogni volta, non leggo mai prima i commenti o post che si trovano in giro su internet, per due ragioni: la prima è che così sono sicuro di non essere influenzato da idee altrui e l’altra più importante è che così non ho nessun tipo di spoiler. E questo vale soprattutto per questa serie, che sto seguendo parallelamente con la recensione…

Sapete pure che non guardo in faccia nessuno, avendo osato recensire “alla mia maniera” mostri sacri come 2001 Odissea nello Spazio, Star Trek, filmastri come Sopravvissuto – The martian, ecc: in questo link trovate un elenco aggiornato delle mie recensioni di film e serie TV di fantascienza.

Nel caso di FAM, sono arrivato a metà della seconda stagione (di 4) e confermo senz’altro che a mio giudizio personale è davvero un’ottima serie, paragonabile a “The Expanse” per dovizia di particolari e cura dimostrata nel presentare fatti e situazioni.

Ma come vedremo, ci sono parecchi errori (i soliti…) qua e là, ma in definitiva sono “errori ben confezionati”, dato che comunque le situazioni vengono mostrate con una grafica davvero spettacolare.

In particolare ho scovato una serie lunghissima di errori di solito relativi ad una fase lunare assolutamente incoerente oppure alla posizione del cielo di Terra o Luna rispetto all’orizzonte.

La fase lunare : gioie e dolori

Ricordo sempre che la fase della Luna vista dalla Terra e la fase della Terra vista dalla Luna sono complementari : il pieno dell’una corrisponde al vuoto dell’altra e cioè ad esempio se la Luna è al Primo Quarto, la Terra è all’Ultimo Quarto, se una delle due è Piena, l’altra è Nuova e così via.

l’aspetto della Luna e della Terra nello stesso istante, in cinque momenti dell’orbita lunare

In pratica sovrapponendo idealmente le due fasi si deve sempre ottenere un cerchio pieno : ma questa semplice regoletta mnemonica viene quasi sempre ignorata nei film.

Perciò mostrare dalla Terra una Luna al Primo Quarto e contemporaneamente dalla Luna una Terra Piena (tutta illuminata) è un grave errore : non si scappa.

L’altezza del sole sull’orizzonte lunare e le ombre

Si tratta di un errore molto frequente, dato che le vicende lunari si svolgeranno principalmente in prossimità del Polo Sud : l’avrò spiegato altre volte, ma da latitudini così estreme l’altezza del Sole sull’orizzonte (visibile per un paio di settimane in metà del ciclo di 27 giorni) non supera mai i 2 gradi e conseguentemente le ombre proiettate su oggetti e persone devono essere molto lunghe.

Vedremo invece che ad un certo punto tutto questo viene meno, quasi come se gli sceneggiatori ed il regista abbiano confezionato immagini e vicende inventando di sana pianta, senza conoscere la geometria della situazione: è come se al Polo Sud, in piena Antartide, mostrassero il Sole allo zenit.

Ed è qui che entra in ballo la NASA

Qualche giorno fa infatti, cercando “cratere Shackleton” nel poliedrico sito della NASA (si tratta di un cratere che sarà al centro delle vicende) ho trovato, disperso tra centinaia di testi, un articolo del novembre 2021 in cui viene mostrata una simulazione del sorgere del Sole proprio tra i monti del Polo Sud lunare.

L’autore del filmato, Ernie Wright, che opera presso il Goddard Space Flight Center è senz’altro una garanzia sull’esattezza di quanto ci dice e mostra. Non è la stessa inquadratura e situazione che ritroveremo nel corso delle puntate della serie, ma vengono spiegati molti dettagli importanti, quelli sui quali ci sono stati parecchi errori.

Il filmato è ovviamente commentato in inglese, ma viene fornita pure questa versione senza audio

che appunto mostra in due minuti quanto accade nella realtà più di due mesi. Con molta pazienza si potrebbe creare con Stellarium una situazione analoga a questa o al telefilm: magari prima o poi ci provo.

Grazie ad un sito che effettua vari tipi di conversioni, dal file audio del filmato commentato ho ottenuto il testo integrale in inglese, che ora vi traduco non certo automaticamente, ma in modo ragionato, come sempre.

Stiamo assistendo alla simulazione di quello che succede al Polo Sud lunare : è una sorta di timelapse che mostra il moto del Sole e della Terra nel cielo e come le ombre mutino nel corso del tempo.

Qui gli oggetti non sorgono e tramontano nel modo in cui conosciamo: il Sole si muove nei pressi dell’orizzonte, raggiungendo un’altezza di un grado e mezzo sopra e sotto l’orizzonte stesso e perciò ci sono sempre lunghe ombre.

Da lì la Terra appare capovolta e sembra ruotare al contrario, ma ciò è dovuto alla nostra collocazione (ndr: è proprio quello che accade alla Luna, che si vede capovolta se stiamo nell’emisfero meridionale della Terra!).

Inoltre la Terra non si sposta più di tanto nel cielo, oscillando di poco intorno ad un punto fisso : questo fatto è vero qualunque sia la nostra postazione sul lato a noi visibile della Luna (ndr: infatti nel lato opposto della Luna, la Terra non si vede mai).

Ci vuole circa un mese (27 giorni) perché il Sole compia un giro completo attorno all’orizzonte ed ogni tanto passa dietro alla Terra avendosi in questo caso una bellissima e grande eclissi di Sole: ho rallentato il filmato in questa situazione per facilitare la visione dell’evento, che sulla Terra si vede contemporaneamente come eclissi di Luna.

Il terreno nei pressi del Polo Sud è particolarmente aspro e qui vediamo il bordo del cratere Shackleton in primo piano mentre a 136 km di distanza si vede il Malapert Massif: il cratere è largo 21 km, non proprio largo come il Grand Canyon, ma è due volte più profondo.

La luce del Sole non raggiunge mai la base del cratere, così le temperature laggiù scendono fino a circa -184°C (ndr : corrispondenti al valore tondo -300°F).

Il modello del terreno è stato possibile grazie ai dati dell’LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) che dal 2009 sta mappando l’intera superficie lunare dalla sua orbita : queste mappe saranno incredibilmente importanti durante l’esplorazione della Luna e la ricerca di risorse quali l’acqua.

Ho evidenziato nel commento di  Ernie i punti più importanti : quindi vedete che il vostro pignolone non si è inventato più di tanto! Anzi…

Conclusione

Dopo questa prima puntata introduttiva, è giunto il momento di iniziare con la prima stagione : ma l’appuntamento è per la seconda parte.

Segnalo infine che in questo link trovate le parti successive delle mie recensioni della serie FAM, aggiornate automaticamente a mano a mano che le pubblico.

Rimanete sintonizzati!

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 535 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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