A maggio del 2023 avevo scritto la traduzione di uno strano articolo apparso in UniverseToday, riguardante un esperimento (in cui è coinvolta molta Italia…) da parte del SETI (Search for ExtraTerrestrial Intelligence), con il coordinamento del Green Bank Observatory, dell’ESA (European Space Agency) e non da ultimo dell’italianissimo INAF.
Il mio suggerimento è di leggere il mio articolo (cosa che ho fatto pure io …) per rinfrescarsi la memoria dopo quasi un anno e mezzo , oppure leggere direttamente la mia traduzione come sempre ragionata (lungi da me l’utilizzo di IA, per me Intelligenza Artificiosa se non Artigianale ) di un articolo apparso recentemente su UniverseToday, ma tratto da una nota dell’ESA.
Ricordate il “segnale alieno” inviato lo scorso anno dall’orbiter TGO dell’ESA?
A maggio 2023, l’orbiter TGO (Trace Gas Orbiter) del progetto Exomars dell’ESA, in orbita intorno a Marte, ha inviato un messaggio alla Terra, simulando una possibile trasmissione extraterrestre.
Questo messaggio era infatti parte di un progetto artistico interdisciplinare denominato “A Sign in Space”, il cui scopo era mobilitare scienziati dilettanti per cercare di decodificare il messaggio stesso.
La campagna era stata ispirata dall’opera fantascientifica “Cosmicomics” (“Le Cosmicomiche“) una raccolta di 12 racconti scritti dal nostro Italo Calvino nel 1963, che toccano vari argomenti scientifici (ndr : da Wikipedia, sotto forma di storie umoristiche e paradossali relative all’Universo, all’evoluzione, al tempo e allo spazio ). Al progetto hanno preso parte, come detto le istituzioni scientifiche di rilievo internazionale, citate prima.
Il messaggio inviato dal TGO è stato intercettato da osservatori astronomici terrestri e la sfida consisteva appunto nell’estrarre un messaggio decodificando i dati grezzi del segnale radio. Dopo una decina di giorni più di 5000 scienziati dilettanti da tutto il mondo si sono raccolti online utilizzando le risorse comuni per decodificare il segnale.
Dopo un anno di tentativi, due scienziati dilettanti americani (il team padre-figlia Ken e Keli Chaffin) sono riusciti a crackare il codice a seguito di vari giorni di simulazioni. Hanno così scoperto che il messaggio consisteva in cinque raggruppamenti di punti bianchi e reticoli in uno sfondo nero, che suggerivano la formazione di cellule e la vita!

Il progetto
Era stato fondato da Daniela de Paulis (ndr : di cui parlo ampiamente del primo articolo ), la quale, insieme ad altri Astronomi e programmatori, aveva creato il messaggio con il supporto dell’ESA, del SETI e dell’osservatorio di Green Bank.
Il 7 giugno 2024 ha ricevuto il messaggio decodificato, che raffigurava cinque amminoacidi, i ben noti componenti della vita, in un misterioso formato “retrò” (ndr: ci vorrebbe un’ulteriore campagna di decodifica per capire cosa si intenda per “a retro-looking image”… Forse papà e figlia le hanno inviato una videocassetta o un CD?!)
In definitiva i due vincitori avevano decodificato il codice a seguito di una loro felice intuizione, verificata con simulazioni durate parecchi giorni : avevano scoperto che il messaggio conteneva un movimento, che suggeriva una sorta di formazione cellulare e dunque di una forma di vita. Infatti gli amminoacidi sono i mattoni fondamentali per la costruzione di una vita cellulare.
Conclusioni
Una volta che il compito di estrarre e decodificare il messaggio si è concluso positivamente, inizia ora la ricerca del significato del messaggio, la sua interpretazione, così come succede per tutte le opere d’arte.
Il team a guida della de Paulis auspica che lo studio dei “vincitori” possa contribuire a condurre ulteriori analisi indipendenti, per individuare appunto lo scopo della trasmissione stessa, per mezzo di idee che saranno discusse nel canale Discord del progetto.
Le possibilità di interpretazione del messaggio sono innumerevoli : potrebbe essere un piano per distruggere l’umanità o viceversa un messaggio di pace? Ma noi umani siamo pronti ad un primo contatto con una civiltà aliena?
I partecipanti a queste ulteriori indagini dovranno includere la descrizione del metodo utilizzato, in modo tale che il loro approccio possa essere replicato e verificato.
Concludendo, era un bel po’ di tempo che aspettavamo una decodifica del messaggio : magari tra un altro annetto ci sarà un sequel del sequel, dove verrà spiegata appunto la motivazione alla base dell’invio di questo messaggio.
Rimaniamo in fiduciosa attesa… Ma anche no…
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