Il 14 ottobre u.s. , dopo anni di attesa e rinvii rispetto alle proposte ed annunci iniziali, è stata lanciata la sonda Europa Clipper della NASA, per mezzo del razzo Falcon Heavy di SpaceX nella sua configurazione completa, dal Kennedy Space Center in Florida.
Scopo della missione è studiare da vicino la luna ghiacciata Europa per testare le sue possibilità di ospitare la vita, ma non di verificarne l’esistenza : in particolare dovrà confermare l’esistenza e la composizione di acqua al di sotto dello strato superficiale di ghiaccio nonché studiare dal punto di vista geologico la superficie e le sue caratteristiche superficiali.
Per svolgere la sua missione la sonda non si posizionerà in orbita intorno al satellite Europa, dal momento che le intense radiazioni da parte di Giove costituirebbero un grosso ostacolo alle misurazioni ed analisi da parte della sonda e ne minerebbero la funzionalità stessa : nemmeno dotando la sonda di particolari, voluminosi e pesanti schermi contro queste radiazioni, il velivolo potrebbe resistere per più di qualche mese, per cui i progettisti di volo hanno studiato una strategia ad hoc.
In particolare, hanno stabilito di porre la sonda in orbita ellittica intorno a Giove stesso, facendo in modo che la sonda stessa effettui tanti sorvoli ravvicinati del satellite Europa, minimizzando così gli effetti negativi dell’ambiente che circonda il pianeta gassoso.
Nel periodo stimato di tre anni e mezzo di durata della missione, la sonda Europa Clipper effettuerà 44 flyby di Europa con distanze variabili tra 25 e 2700 km : in più la sonda, durante queste orbite, utilizzerà il metodo dei GA (Gravity Assist) con Europa stesso e con gli altri satelliti Ganimede e Callisto per modificare la propria traiettoria, ottenendo così la possibilità di osservare da vicino zone sempre differenti del satellite Europa ad ogni sorvolo, in modo da creare una mappatura il più possibile completa della superficie ghiacciata.
Inoltre i responsabili della missione cercheranno di far sì che la sonda attraversi gli sbuffi di vapore che eruttano dalla crosta ghiacciata, per analizzarne dall’interno la composizione, senza dover necessariamente atterrare sulla superficie e perforarla.
Come fonte di alimentazione per la strumentazione di bordo già da parecchio tempo era stata decisa l’utilizzazione di due grandi pannelli solari, che però subiranno inevitabilmente una degradazione delle prestazioni proprio a causa della presenza dell’intensa radiazione attorno a Giove.
Qualche elemento divulgativo
All’interno della sonda, come è stato fatto per altre sonde importanti del passato, sono presenti degli elementi che vogliono riflettere lo stretto collegamento acqueo tra i due mondi, la Terra ed Europa : intanto in una campagna di qualche anno fa sono stati raccolti più di 2 milioni e mezzo di nominativi di persone che volevano testimoniare la loro presenza, che sono stati memorizzati in una sorta di messaggio in bottiglia elettronica.
Poi è stata posizionata una piastra in tantalio contenente il testo di un poema intitolato “In Praise of Mystery: A Poem for Europa” (“Elogio del mistero: una poesia per Europa”) da parte scrittrice americana Ada Limón.
Infine i progettisti hanno posizionato all’interno della sonda una piastra commemorativa triangolare
contenente le forme d’onda di altrettante registrazioni della parola “acqua”, espressa in 103 lingue del mondo.
Il viaggio dell’Europa Clipper
La sonda interplanetaria effettuerà un viaggio che la porterà nel 2030 dalle parti di Giove : in particolare effettuerà due GA, uno col pianeta Marte ed il secondo con la Terra, rispettivamente a marzo dell’anno prossimo e a dicembre del 2026, ricevendo dal nostro pianeta la spinta necessaria ad intraprendere un viaggio della durata di più di 4 anni, fino alla meta.
Come faccio sempre, se possibile, con le sonde che viaggiano nel Sistema Solare, ho realizzato una nuova versione del mio programma di visualizzazione 3D interattiva della traiettoria dell’Europa Clipper, prendendo i dati dal solito sito HORIZONS del JPL/NASA e modificando opportunamente il programma : per eseguirlo basta cliccare sull’immagine seguente
con il che si aprirà una nuova pagina del browser contenente l’aspetto iniziale della simulazione.
In questa schermata si vedono disegnate le orbite della Terra in blu, di Marte in rosso e di Giove in giallo, con altrettanti pallini colorati rappresentanti la posizione dei tre pianeti al momento del lancio.
In più si intravvede un puntino bianco che è la sonda pronta per essere lanciata nello spazio.
Cliccando ora il tasto play, inizia la simulazione della traiettoria della sonda, che quasi subito incontrerà Marte per un Gravity Assist : cliccando di nuovo il tasto play la simulazione riprenderà mostrando un’orbita bianca che ad un certo punto incontra l’orbita della Terra, fermandosi per il secondo ed ultimo flyby.
Cliccando ora il tasto play, la sonda si allontanerà sempre di più per avvicinarsi all’orbita gialla di Giove : automaticamente ad un certo punto verrà diminuito lo zoom per poter vedere meglio l’orbita del pianeta gassoso e alla fine del viaggio la sonda arriverà vicina a Giove per entrarne in orbita.
Proseguendo la simulazione, sembrerà che la sonda rimbalzi lungo l’orbita, mentre in realtà starà iniziando a percorrere le sue prime orbite intorno a Giove : dopo qualche rimbalzo i dati di HORIZON finiscono, terminando così la simulazione.
Rimaniamo sintonizzati e memorizziamo nel nostro mega-calendario la data dell’arrivo della sonda dalle parti di Giove nel 2030!
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