Nei miei articoli di recensioni ho sottolineato più volte il fatto che il film di fantascienza “2001 Odissea nello Spazio” sia uno dei miei favoriti : in questo articolo e nella sua seconda parte, ne avevo fatto una recensione descrivendo ampiamente quanto ho trovato di incongruente nella mitica pellicola, cosa che mai nessuno aveva osato fare fino ad allora!
In questo articolo della categoria dei modelli 3D, parlerò come sempre di MOC (My Own Creations) e cioè i modelli realizzati da appassionati dei mattoncini LEGO : nel sito Rebrickable possiamo trovare tantissimi modelli suddivisi per categoria, per una più agevole ricerca.
Un’odissea non solo nello spazio!
Da quando ho iniziato a rovistare nel sito tra i MOC, alla ricerca di modelli di argomento spaziale, mi sono imbattuto in alcuni MOC molto interessati : i primi riguardano un modellino in scala ridotta della sontuosa astronave Discovery ed il modello del famoso-famigerato HAL 9000, il computer che ha contribuito a rendere “odissea” un viaggio nello spazio alla ricerca del significato del monolito alieno trovato nel sottosuolo lunare, appunto nel 2001. Successivamente ho trovato il modellino del pod, il modulo che permetteva le attività extraveicolari.
L’altro modello che ho trovato è da capogiro, non per deboli di cuore e rappresenta appunto in grande l’astronave Discovery.
A parte i primi modellini che non hanno presentato grossi problemi nella realizzazione digitale e poi nella visualizzazione 3D con il mio programma interattivo, viceversa l’ultimo modello è stato davvero complesso da realizzare e c’è voluta tantissima pazienza e tenacia da parte del sottoscritto per venirne a capo.
Ritorniamo nel “2001”…
… ed alla sua altrettanto mitica astronave, che qui vediamo in uno spezzone del film, in una sequenza che mostra quanto fosse complessa la sua struttura, particolarmente lunga.
Nel sito dei MOC, a questa pagina, si trova un modellino sfizioso, realizzato da “LeonhardJPG” con appena 90 mattoncini LEGO e che vediamo in questa immagine

L’autore fornisce come di consueto il file pdf contenente le istruzioni principalmente per il montaggio fisico oppure per quello virtuale con uno dei tanti programmi che girano gratuitamente sul PC e che mi permettono alla fine di generare un file di tipo glb da dare in pasto al mio programma di visualizzazione 3D interattiva dei modelli.
Una volta realizzato, il modello fisico misura appena 25 x 3 x 5 cm : queste misure le confronteremo poi con quelle degli altri modelli!
Lanciamo perciò il mio programmino cliccando l’immagine successiva

con il che si apre istantaneamente una nuova pagina del browser.
Il diabolico HAL 9000
HAL 9000 è senz’altro il capostipite di una élite di computer entrati nell’immaginario collettivo per rappresentare un processore senziente alla guida di astronavi, dotato di un’intelligenza che all’epoca non aveva nulla a che vedere con la AI (Artificial Intelligence) odierna.
Ricordo infatti che quando Arthur C. Clarke scrisse il libro nel 1968, i computer non esistevano nemmeno (al di fuori della NASA e degli ambienti militari) e si era dunque in piena fantascienza : il 2001 sarebbe arrivato solo 33 anni dopo!
Altrettanto ben noto ed iconico è l’occhio rosso con cui il computer di bordo si interfacciava con gli astronauti, parlando con una voce melliflua molto inquietante.

In questa pagina del sito dei MOC, troviamo l’opera di “JKBrickworks” (tenete a mente questo nome!!), relativa ad una versione da rack del nostro HAL, che consta di appena 367 parti ed ha le dimensioni vere abbastanza contenute (9 x 5 x 26 cm)

e di cui il bravo autore fornisce il relativo pdf del piano di montaggio, che ho sfruttato immediatamente per creare il modello digitale ed il file glb che permette di vedere questo modello in 3D, semplicemente cliccando l’immagine successiva.
Il modulo per le attività extraveicolari, il pod
Tra le vicende dell’odissea spaziale un ruolo fondamentale lo svolgono i pod in dotazione all’astronave Discovery : uno dei moduli viene utilizzato per la verifica dell’antenna e su comando di HAL provocherà la morte del secondo membro dell’equipaggio (spoiler : non è vero! Nel bellissimo libro “3001 : Odissea finale” il fatto viene ampiamente smentito…), poi in uno dei tre moduli si chiudono i due membri dell’equipaggio per non farsi sentire da HAL (che però legge i loro labiali…) e poi servirà a Bowman a compiere il suo viaggio pindarico e interstellare all’interno del monolito in orbita intorno a Giove.

Di uno di questi tre moduli identici esiste il MOC, piccolo e semplice, ma stranamente appare solo nel sito del bravo “JKBrickworks“, dove del pod viene fornito il file pdf , contenente le istruzioni per il montaggio.

Il modello consta di appena 21 pezzi ed è ovviamente in scala con l’astronave che vedremo nel prossimo paragrafo ed una volta costruito ha una dimensione di circa 4 x 4 x 4 cm.
Per vedere il pod con il mio visualizzatore di modelli 3D, basta come sempre cliccare l’immagine successiva
Ed ora il titano…
… un vero mostro realizzabile con tantissima pazienza e una dotazione di ben 3873 pezzi della LEGO e soprattutto tanto spazio a disposizione dove metterlo in bella mostra una volta realizzato : si tratta dell’astronave Discovery, realizzata ancora una volta dal bravissimo “JKBrickworks“, addirittura nel lontanissimo 2004, quando ancora il sito dei MOC non esisteva e che troviamo in questa pagina. Visto da lontano la sfera del modulo principale sembra di buona fattura, mentre da vicino si nota l’odissea da parte del progettista nel darle una forma rotonda con pezzi tutt’altro che rotondi… Ma anche riprogettandola ora, con i pezzi creati in questi venti anni, non si otterrebbe molto di meglio!

Come dicevo la realizzazione della versione digitale non è stata molto facile (un’ennesima odissea!) soprattutto perché il manuale con le istruzioni di montaggio è formato dalla bellezza di 215 pagine, piene di diagrammi da interpretare e che permettono di assemblare step by step la nostra astronave : non ricordo quanto mi ci è voluto, ma davvero tanto tempo. Però tanto divertimento!
Purtroppo solo recentemente ho scoperto il sito dell’autore già citato in precedenza, dove si trova il file mpd in formato LEGO bello che pronto! Peccato! Avrei risparmiato parecchio tempo trovandolo prima…
Comunque sia, il problema principale dei modelli digitali così grandi è proprio la loro dimensione, a partire dal file mpd dei modelli LEGO, per poi passare al modello 3D (formato 3ds) da trasformare per ultimo in glb da far digerire al mio programma di visualizzazione. Mentre il modellino in miniatura della Discovery era di poco più di 1 Mbyte, in questo caso stiamo parlando di 34 Mbyte, che richiedono qualche secondo per essere caricati e visualizzati in 3D.
Cliccando l’immagine successiva vedremo l’astronave in 3D dopo una manciata di secondi

In questo caso, il visualizzatore presenta un effetto differente dal solito. Quando col mouse ruotiamo il modello, questo risulta sfocato, per poi tornare a fuoco quando ci fermiamo.
È una caratteristica della libreria utilizzata per la visualizzazione, la classica coperta corta tra la velocità di movimento e la visualizzazione del modello : se l’immagine fosse rimasta in piena risoluzione durante lo spostamento, fatalmente il movimento sarebbe stato a scatti, non molto bello da vedere.
Bello da vedere è invece il modello che l’appassionato costruttore “Tuxille” ha realizzato

e che misura la bellezza di 185 x 21 x 24 cm compresa la complessa struttura d’appoggio ed il pod davanti al modulo principale.
L’appuntamento è alla prossima puntata, in cui parlerò di un altro modello molto grande (realizzato nella stessa scala), dell’astronave Leonov, che appare nel film di fantascienza “2010 – L’anno del contatto“, il sequel dell’odissea nello spazio.
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che belli, andrebbero bene nella mia collezione