Quest’anno, in occasione della congiunzione inferiore del 13 agosto (alle 05:26:36), Venere si troverà posizionata nello spazio, allineato tra il Sole e la Terra e sarà osservabile in cielo a poco più di 7° di distanza dal Sole: si tratta di un’occasione che si verifica non molto spesso in occasioni simili, dato che di solito Venere in congiunzione passa o a Nord o a Sud del Sole ad una distanza angolare che non ne permette l’osservazione al telescopio di giorno.
Questo fatto consentirà ai temerari osservatori un’occasione notevole di seguire il pianeta giorno dopo giorno, verificandone la fase, rappresentata da una sottilissima falce.
Grazie a Stellarium ho realizzato questo diagramma con indicate le posizioni nel cielo del pianeta rispetto al Sole nell’arco di 20 giorni intorno all’istante della congiunzione inferiore.
La particolarità di questa situazione è che Venere si manterrà per tutto questo periodo sempre a più di 7° dal Sole, a distanze che consentiranno l’effettuazione di riprese fotografiche in genere difficilissime se non impossibili, ostacolate dalla forte luminosità del cielo diurno in prossimità del Sole.
Sempre con Stellarium ho calcolato le effemeridi di Venere per quello stesso periodo, alle ore 12 locali
Nella tabellina è importante l’ultima colonna (elongazione) che indica appunto la distanza in gradi dal Sole: in una ventina di giorni scende da circa 18° fino a 7° per poi risalire di nuovo verso i 18°, l’ideale per effettuare osservazioni di giorno!
Per poter osservare Venere in pieno giorno (e non necessariamente all’ora indicata dalla tabellina) bisogna innanzitutto ottenere da Stellarium o da qualsiasi altra app le coordinate equatoriali del pianeta (per l’ora in cui si vuole effettuare l’osservazione), per poterle inserire nel proprio telescopio e lasciando fare alla motorizzazione computerizzata: il telescopio verrà centrato esattamente su Venere. Ma comunque bisogna fare attenzione al Sole, che non perdona distrazioni…
Lo spunto …
… di questo mio scritto viene da un articolo apparso recentemente su Sky&Telescope in cui l’autore, Bob King, descrive appunto la congiunzione inferiore di Venere e la possibilità di osservare il pianeta di giorno per mezzo del proprio telescopio, posizionato (è una mania!) nel backyard , il giardino di casa (se uno ha la fortuna di averlo!).
In effetti è un articolo molto lungo e pieno di fotografie che non ho ritenuto di tradurre: l’autore descrive come fare a puntare Venere con una montatura equatoriale di un telescopio non dotato di “goto“, lanciandosi in seppur semplicissimi calcoli (occhio ai gradi sessagesimali !) per determinare la distanza angolare tra Venere e Sole, da impostare a fatica con la montatura, che ovviamente deve essere comunque ben posizionata.
Tra le foto dell’articolo ne riporto volentieri alcune ad iniziare da un’analoga situazione verificatasi a fine maggio – giugno del 2020
in cui si vede una stupenda fase piccolissima di Venere fotografata da un bravissimo astrofotografo che abbiamo già incontrato altre volte, ad esempio in questo articolo, dove aveva fotografato la coda di Mercurio.
Quest’alta foto mostra nove immagini singole del pianeta Venere, tratte evidentemente da un filmato ripreso l’8 gennaio del 2022
in queste immagini Venere è illuminato allo 0.3% e le cuspidi sono soggette a forti effetti di distorsione e di colore dovute all’aria instabile e alla rifrazione atmosferica: la fase era così piccola che il pianeta si mostrava come una stella tremolante.
Infine il 24 luglio u.s. il pianeta Venere aveva questo aspetto
in una foto in cui il pianeta era illuminato all’11.7%.
Qualche commento aggiuntivo e raccomandazioni
Nell’articolo di Bob King appaiono alcuni commenti tra i quali un certo Joe Stieber suggerisce di posizionare il proprio telescopio in modo tale che si trovi in una zona d’ombra creata da un palazzo, un’insegna o quant’altro, così da bloccare i raggi solari, ma non la visione di Venere.
In pratica bisogna arrangiarsi abbastanza ed effettuare già da parecchi giorni prima qualche esperimento.
Come per il caso dell’osservazione delle eclissi di Sole vale il solito avvertimento, a maggior ragione considerando che in questa occasione non si utilizzarà il filtro solare.
Bisogna sempre ricordare che non si deve MAI osservare direttamente il Sole nel proprio strumento (fotocamera, smartphone, cannocchiale o telescopio che sia), se non adeguatamente protetto da appositi filtri. Si può incorrere in danni permanenti alla vista e all’apparato utilizzato e non c’è da scherzare.
Sono già pronto.
Mi sono già fatto lo schema posizione/orario (con Perseus) per osservare il pianeta mentre il Sole è coperto dalla tettoia del mio terrazzo.
aspettando le foto...
... rimaniamo sintonizzati!
Sono un visualista, spero di ricordarmi durante questa congiunzione di attaccare anche una cam allo strumento.
In ogni caso userò uno dei rifrattori (probabilmente il 76/1400 che è di gran lunga il più "stabile" in diurno) sia per osservazione che per l'eventuale ripresa; il C8 è improponibile, ha il tubo nero e di giorno sotto al Sole nemmeno m'immagino l'entità delle turbolenze interne al tubo.
Questo finesettimana, giornate molto terse ma molto (troppo) ventose, quindi apparecchiare un rifrattore lungo un metro e mezzo è improponibile, ho quindi apparecchiato il binocolone 22x70.
La falcettina ormai si avvicina al ragguardevole diametro di 1', ma nonostante questo non è affatto semplice scorgerla, tra la luminosità del cielo, il vento e il tipico seeing diurno, beccare Venere si è rivelata una bella sfida.
Inizio dopo pranzo intorno alle 14, il Sole era abbastanza alto da essere schermato dalla tettoia del mio terrazzo a sud, quindi approfittando del campo di 3° del binocolo e partendo dalla posizione presunta del Sole (come detto schermato), faccio una sorta di starhopping tra le varie valeature, per cercare di arrivare al pianeta, il problema è che arrivato nella presunta zona dove dovrebbe trovarsi, devi fidarti ed esplorare tutto il campo sperando di beccarla.
Alla fine ci sono riuscito al terzo tentativo (ripartivo dalla posizione del Sole e poi via di starhopping tra le velature), non escludo che anche nei tentativi precedenti, ci sia passato sopra senza accorgermene, come detto, col puntamento manuale devi fidarti di aver fatto le cose per bene e cercare, ma se non la trovi, il dubbio di aver fatto cilecca con la posizione ti viene.
Per ridurre tale incertezza, mi sono costruito dei dischi graduati caserecci (molto caserecchi [link]) e si sono rivelati utilissimi, li ho messi alla prova intorno alle 18, beccando Venere al primo tentativo e anche poco fa (stesse condizioni di ieri), subito al primo tentativo, mentre ieri ne sono stati necessari tre.
Non mi rimane che attendere le condizioni per poter apparecchiare anche il rifrattore.
Al momento questo è tutto quello che sono riuscito a fare accostando il cellofono al binocolo.
Allegato 51571
caspita quanto mi piace il tuo approccio alle cose Angelo!