… il tutto grazie allo studio pubblicato sulle MNRAS (Monthly Notices of the Royal Astronomical Society ) e non certo su un sito pseudo scientifico o fantascientifico.
Recentemente ho pubblicato una serie di 4 articoli dal titolo “E se arrivasse una sonda aliena?” (introduzione, seconda parte, terza parte e ultima parte), sempre dal sito UniverseToday, in cui si parlava da un punto di vista molto tecnico dell’eventualità dell’arrivo di una sonda aliena seguita dopo qualche tempo da un’altra sonda aliena molto meno performante e tecnologicamente meno avanzata: dovremmo aver capito bene il perché di questo strano fatto, emerso in base a studi seriosissimi.
In questo caso invece si parla della possibilità da parte di civiltà aliene di riconoscere la presenza di vita sulla Terra (tralasciando in questo caso tutto quello che potrebbe poi succedere di conseguenza) grazie alle trasmissioni continue da parte delle famose torri per cellulari che oramai sono presenti in gran numero sul nostro territorio.
Come sempre, la mia è una traduzione ragionata e non certo automatica dell’articolo originale: detto questo, lascio la parola all’autore, Brian Koberlein.
Gli alieni potrebbero costruire una mappa della Terra, grazie alle torri dei cellulari
I cellulari sono così integrati nella nostra vita che tipicamente non pensiamo a come funzionino: svolgono il loro prezioso compito, a tutto nostro vantaggio. La chiave della loro operatività risiede nell’enorme numero di torri di trasmissione radio.
Queste torri coprono una vasta percentuale della superficie terrestre, specialmente nelle aree densamente popolate, trasmettendo continuamente segnali nella banda delle microonde.
Proprio a causa della presenza di queste torri che emettono tutti questi segnali, ci si potrebbe domandare se questi segnali possano essere scoperti da una civiltà aliena.
La risposta a questa domanda è stata pubblicata recentemente nelle MNRAS e tutto sommato vale la pena leggerla.
Trasmissioni verso lo spazio
La pubblicazione inizia sottolineando come la trasmissione di segnali radio verso lo spazio è cambiata di recente.
Nel XX secolo la stragrande maggioranza di trasmissioni radio emesse verso lo spazio proveniva da stazioni radiotelevisive commerciali (ndr: ricordate i primissimi minuti del bel film di fantascienza “Contact“? ) : ora queste trasmissioni sono state schiacciate e sorpassate da quelle delle comunicazioni cellulari.
Le trasmissioni radar da parte dei militari sono ancora la sorgente più potente di emissioni radio disperse nello spazio, ma le torri per cellulari ora si sono piazzate al secondo posto.
Ogni torre cellulare emette radio segnali con una potenza di 100-200 Watt: moltiplicandolo per il numero enorme di installazioni e considerando la dispersione dei segnali nello spazio (ndr: e non verso la Terra, verso di noi ) il tutto comporta l’emissione verso lo spazio di qualche gigaWatt di potenza (ndr: no, qui non c’entrano i famosi gigowatt di “Doc” Emmett Brown e Marty McFly, di “Ritorno al Futuro” ).
Se assumiamo che una civiltà aliena possieda adeguate conoscenze tecnologiche di radio-astronomia, allora le nostre trasmissioni potrebbero essere individuate anche da una distanza di una dozzina di anni luce.
La situazione si complica
Tutto questo però dipende da dove si trovano questi alieni nello spazio: senza entrare in dettagli estremamente tecnici, le torri cellulari emettono la maggior parte della propria potenza parallelamente alla superficie terrestre, cosicché il segnale proveniente da una di queste torri è più forte quando la torre sta sorgendo o tramontando rispetto al punto di osservazione della razza aliena.
Dal momento che la maggioranza delle installazioni è presente nell’emisfero settentrionale della Terra, una razza aliena situata nell’emisfero settentrionale celeste riceverà un segnale decisamente maggiore di un’altra razza presente nell’emisfero celeste australe.
Un’altra complicazione è data dal fatto che i segnali radio delle torri sono differenti e si sovrappongono in modo tale che una civiltà aliena potrebbe non essere in grado di distinguere uno specifico messaggio in mezzo agli altri.
(ndr: e qui l’autore si lancia in una considerazione decisamente semplicistica e tutto sommato ingenua )
Perciò non vi preoccupate del fatto che gli alieni ascoltino le vostre telefonate…
Gli alieni potrebbero utilizzare questi segnali per scoprire cose interessanti sulla Terra. Dal momento che la distribuzione di queste torri corrisponde grossolanamente alla distribuzione territoriale della popolazione, gli alieni potrebbero ottenere una misura del tempo di rotazione e dell’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre. Potrebbero ottenere una misura della distribuzione delle terre emerse e di come cambia la distribuzione della popolazione nel corso degli anni. (ndr: mi risuona nelle orecchie il monito di Stephen Hawking, riguardo l’opportunità di rispondere ad eventuali messaggi inviati da una civiltà aliena: in questo caso però siamo noi ad inviare, senza volerlo, messaggi verso lo spazio )
In questo complesso e strano diagramma

possiamo vedere la simulazione della quantità di segnale (ndr: espressa in GW, i gigaWatt di cui si parlava prima ) che una stella vicina (HD 95735) potrebbe ricevere nel corso delle 24 ore, con alcuni picchi di radiazione corrispondenti al sorgere e tramontare della West e East Coast Nord Americana, del Giappone, dell’Europa e della Cina.
Un po’ di Astronomia…
Come esempio, il team ha presentato lo studio di questi segnali ricevibili in prossimità di tre stelle vicine.
La prima, Alfa Centauri, si trova nell’emisfero australe (come noto e ovvio, nella costellazione del Centauro ), ma essendo ad appena 4 anni luce da noi, potrebbe comunque ricevere un segnale apprezzabile e misurabile.
Invece le altre due, la Stella di Barnard (ad una distanza di 6 anni luce) e la stella HD 95735 (a.k.a. Lalande 21185, distante 8 anni luce) si trovano nell’emisfero celeste settentrionale (rispettivamente nella costellazione di Ofiuco e nell’Orsa Maggiore ) e potrebbero ricevere una buona dose di segnali radio da parte della Terra.
Questi tre sistemi stellari non sono stati scelti a caso: possiedono tutti e tre pianeti extrasolari, anche se però nessuno di essi possiede un mondo potenzialmente abitabile.
La tecnologia procede a grandi passi
Come l’umanità passerà a tecnologie cellulari più moderne come la 5G, i segnali delle relative torri diventeranno ancora più potenti, il che significa che ancora più stelle vicine potrebbero ricevere segnali da parte della Terra.
Potrebbe essere solo una questione di tempo prima che i segnali dei nostri cellulofoni possano raggiungere ed entrare nelle menti di razze aliene.
Concludo ripetendo le mie parole scritte nella citata ultima parte…
Rimaniamo sintonizzati in attesa che succeda qualcosa!
Sempre che succeda…
Riferimento: Saide, Ramiro C., M. A. Garrett, and N. Heeralall-Issur, “Simulation of the Earth’s radio-leakage from mobile towers as seen from selected nearby stellar systems.” Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (2023).
Se esiste una razza aliena capace di captare le microonde emesse dalle torri dei cellulari, esiste anche la possibilià che essi stessi emettano onde in quella frequenza ed in abbondanza.
Poiché noi siamo in ascolto da prima della moltiplicazione delle torri, come per i pani ed i pesci di Gesù, per logica dovremmo essere prima noi a captarli.
Altrimenti se fosse il contrario sarebbero tecnologicamente più indietro di noi.
Quindi se sono più progrediti di noi, paradossalmente saremo noi a scroprire loro qualche anno prima che loro noi.