Proxima Centauri, o più semplicemente Proxima, è una stellina molto debole (nana rossa di magnitudine 11, una Flare Star di classe spettrale M5Ve) della costellazione del Centauro: analizziamone insieme alcune caratteristiche che più ci interessano per questi articoli.
Innanzitutto vediamo dove si trova nel cielo, grazie al nostro fido Stellarium, all’interno della costellazione da cui prende il nome completo
da questa immagine a grande campo non si vede nemmeno, trovandosi a sud delle stelle Rigil Kentaurus (α Cen, che incontreremo nella prossima puntata) e Hadar (β Cen), prospetticamente in piena Via Lattea e perciò in un campo stellare sicuramente pieno di stelle. Infatti zoomando un bel po’ vediamo dove si trova e quante stelle ha nelle sue vicinanze
e pensate che le due stelle brillanti in alto sono proprio ancora una volta α e β Cen.
Una prima caratteristica di questa stella è che fa parte del sistema stellare ternario di α Cen, composto da due stelle molto vicine (prospetticamente), chiamate α Cen A e α Cen B.
Invece Proxima (chiamata anche α Cen C) dista ben 2°11′ dalla stella primaria di questa terna, tant’è vero che la sua appartenenza al gruppo è stata trovata solo alcuni anni dopo la sua scoperta (nel 1915 da parte di Robert Innes) in base al suo moto proprio molto simile a quello delle altre componenti.
Successivamente si è scoperto che Proxima (proprio come appartenente ad un sistema) ruota intorno al baricentro del sistema stesso alla distanza ragguardevole di 0.2 anni luce, al ,pari a circa 15000 UA (a confronto pensate che Nettuno dista dal Sole appena 30 UA) e la sua orbita viene percorsa in un tempo davvero molto lungo (550000 anni).
La notizia migliore è che nel 2016 è stato scoperto un pianeta extrasolare (Proxima b) di massa poco più grande di quella terrestre, all’interno della zona abitabile, ad una distanza di 0.05 UA e con un periodo orbitale di poco più di 11 giorni.
Dal sito SIMBAD ho ricavato questa tabella
che indica le tantissime denominazioni di Proxima a seconda del catalogo stellare in cui è inserita: i più noti sono il catalogo HIP (dalle misurazioni del satellite Hipparcos), il catalogo Gliese ed il Luyten, che ritroveremo quasi sempre, trattandosi di cataloghi di stelle vicine.
Qui vediamo invece l’immagine tratta dal DSS (Digitized Sky Survey), un atlante fotografico celeste che raccoglie le immagini da moltissime fonti (principalmente dal Palomar Observatory Sky Survey, per il cielo settentrionale ed il Siding Spring Observatory per il cielo meridionale)
Il cielo di Proxima
Siamo arrivati al nostro programma, che permette di vedere interattivamente il cielo notturno visibile da Proxima: basta cliccare o tappare l’immagine per ottenere (dopo qualche secondo, abbiate pazienza!) in un’altra finestra la visualizzazione del firmamento visibile dalla stella più vicina a noi (dopo il Sole, non dimentichiamocelo)
Data la vicinanza della stella, ci possiamo aspettare che soprattutto le stelle più vicine (sia a lei che a noi) risentano fortemente dell’effetto di parallasse, apparendo in posizione spostata rispetto a dove siamo abituati, mentre quelle più lontane praticamente rimangono al loro posto: all’inizio pensavo di mostrare l’aspetto differente di un certo numero di costellazioni ben note, ma avendo a disposizione il nuovo programma, vi suggerirò cosa andare a cercare, mentre già vi potete divertire a scoprire aspetti inconsueti della volta celeste proximiana. Una buona conoscenza delle costellazioni favorisce l’analisi comparata, che può essere fatta a mente, oppure magari aprendo in un’altra schermata il cielo visibile dal Sole
Innanzitutto cerchiamo il nostro Sole: dato che ci troviamo nei pressi di una stella vicina, il Sole è visibile in posizione diametralmente opposta rispetto alle coordinate della stella centrale (Proxima nel nostro caso). Se non volete fare calcoli, provate a cercarlo (è comunque etichettato con indicata a fianco la sua magnitudine), anche se già sappiamo da sempre che, visto da Proxima e da α Cen, il Sole è una bellissima aggiunta alla costellazione di Cassiopea, che da una forma a “\/\/” diventa ora una “/\/\/“.
La stella Sirio invece appare vicinissima alla stella Betelgeuse, rendendo ancora più maestosa la notissima costellazione di Orione, praticamente immutata, a parte una stellina in alto a sinistra, fuggita via dal momento che è un’altra stella vicina (Tabit, π3 Ori, distante 26 al da noi).
L’Orsa Maggiore è praticamente immutata, mentre l’Orsa Minore appare leggermente modificata a causa di η Umi. Il Leone appare un po’ più ingrassato stavolta per lo spostamento di Denebola, Zosma e Regolo, mentre i Gemelli risultano anche loro un po’ modificati: Castore e Polluce si sono spostati dato che si trovano anche loro nelle vicinanze (55 e 34 al ), mentre alla costellazione si è aggiunta anche Procione data la sua grande vicinanza (11 al da noi e 13 al da Proxima). Ricordiamoci che le stelle, per il gioco della parallasse in un ambiente tridimensionale, potrebbero non allontanarsi o avvicinarsi, ma possono spostarsi comunque trasversalmente…
Altra costellazione leggermente modificata (e anticipo che da altre stelle vicine risulterà irriconoscibile) è lo Scorpione e la vicina Corona Australis diventata più aguzza, mentre troviamo forti spostamenti nelle costellazioni dell’Eridano e della Balena. E sempre a fianco dello Scorpione come non notare la famosa Teiera (bellissimo asterismo del Sagittario), leggermente ammaccata: sembra uscita da Alice nel paese delle meraviglie !
Tornando allo Scorpione, non possiamo non notare un’apparente stranezza: spostandoci col mouse o col dito, vediamo che la costellazione è attraversata da un linea blu alla fine della quale c’è una stella che si muove tra Ofiuco, il Serpente e la Bilancia! Si tratta proprio di α Cen, che ha una piccolissima distanza (0.2 al ) da Proxima e dunque spostando il nostro punto di vista (grazie alle routine grafiche 3D) appare anche lei muoversi rispetto allo sfondo: per vederne il nome ho provato ad accompagnare al punto una sprite (di cui parlavo nella scorsa puntata) ma ho dovuto rinunciare perché la scritta risultante sarebbe stata enorme e avrebbe addirittura nascosto buona parte del cielo!
Infine la Croce del Sud appare in questo caso ancora una croce, mentre vedremo che si deformerà parecchio in altre situazioni.
Buone scoperte e rimanete sintonizzati! Perché forse aggiungerò qualche altra opzione o caratteristica al programma…
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