Il Sole potrebbe essere meno brillante entro la metà del secolo. Lo afferma un pool di scienziati guidato dal fisico ricercatore Dan Lubin presso Scripps Institution of Oceanography dell’Università della California, San Diego, il quale ha calcolato per la prima volta una stima di quanto potrebbe essere oscurato il Sole quando si presenterà il prossimo minimo.
Il raffreddamento previsto potrebbe essere il risultato di ciò che gli scienziati chiamano “un grande minimo”, cioè un evento periodico durante il quale il magnetismo del Sole diminuisce, le macchie solari si formano raramente e meno radiazioni ultraviolette raggiungono la superficie del nostro pianeta. Gli scienziati ritengono che l’evento si presenti a intervalli irregolari, a causa di fluttuazioni casuali legate al campo magnetico del Sole.
Durante il noto ciclo solare di 11 anni, la radiazione ultravioletta del Sole raggiunge un picco ed in seguito diminuisce a causa dell’attività delle macchie solari. In un grande minimo, Lubin stima che la radiazione ultravioletta diminuisca ulteriormente del 7% rispetto al regolare minimo undecennale. Lo studio della sua squadra, ” Ultraviolet Flux Decrease Under a Grand Minimum from IUE Short-wavelength Observation of Solar Analogs”, è stato pubblicato su “Astrophysical Journal Letters” ed è stato finanziato dallo stato della California.
Lubin e colleghi David Tytler e Carl Melis del UC San Diego’s Center for Astrophysics and Space Sciences sono arrivati alla loro stima dell’intensità del minimo rivedendo quasi 20 anni di dati raccolti dalla missione satellitare International Ultraviolet Explorer. Hanno confrontato la radiazione di stelle che sono analoghe al Sole e hanno identificato quelle che stavano raggiungendo il minimo.
Hanno inoltre utilizzato ricostruzioni basate su dati geologici e storici per studiare il cosiddetto “Minimo di Maunder”, un periodo freddo in Europa nella metà del XVII secolo. In quegli anni, le temperature erano abbastanza basse da congelare il fiume Tamigi su base regolare e da congelare il Mar Baltico a tal punto che un esercito svedese fu in grado di invadere la Danimarca nel 1658 a piedi attraversando il ghiaccio marino.
“Ora abbiamo un punto di riferimento da cui possiamo eseguire simulazioni di modelli climatici migliori”, ha affermato Lubin. “Possiamo quindi avere un’idea migliore di come i cambiamenti nella radiazione UV solare influiscano sui cambiamenti climatici”.
L’energia ridotta del Sole mette in moto una sequenza di eventi sulla Terra, a partire da un assottigliamento dello strato di ozono stratosferico. Questo assottigliamento a sua volta modifica la struttura della temperatura della stratosfera, che a sua volta modifica le dinamiche della bassa atmosfera, in particolare i modelli del vento e del tempo. Il raffreddamento non è uniforme. Mentre le zone dell’Europa si raffreddavano durante il minimo di Maunder, altre aree come l’Alaska e la Groenlandia meridionale si riscaldavano di conseguenza.
Lubin e altri scienziati prevedono un probabile grande minimo nel prossimo futuro, perché la progressione nella diminuzione delle macchie solari nei recenti cicli solari assomiglia a quanto accaduto nei passati grandi eventi minimi.
Leggi QUI l’articolo di riferimento.
Attinente: leggi anche l’articolo di Repubblica “Ozono: il buco si chiude ai poli, ma la situazione peggiora nel resto del pianeta“, e lo studio internazionale sulla rivista Atmospheric Chemistry and Physics
Questa non è affatto una bella notizia per gli appassionati di osservazione solare (come me), spero che si sbaglino.
@Red Hanuman siamo sicuri che i teorici del "climate change" tengano conto dei minimi solari nei loro calcoli?
Direi proprio di no, caro @Gaetano M.. Tra l'altro, gli autori di questo studio si sono affrettati a dire che l'impatto del raffreddamento non potrà che rallentare l'AGW.
Fare la voce fuori dal coro fa proprio paura...
Ho letto l'articolo originale. Questo nuovo grande minimo dell'attività solare, simile ad un Minimo di Maunder, secondo Lubin dovrebbe iniziare già nel 2020 (dietro l'angolo...) e concludersi nel 2070.
Non saprei quanto poi sia verosimile quanto scrive a proposito degli effetti di questo nuovo grande minimo sul supposto e tutt'ora controverso "global warming": Lo rallenterebbe senza eliminarlo.
Che poi esistono una moltitudine di studi scientifici seri che confutano la tesi del riscaldamento globale causato dall'attività umanan
Peraltro, a naso, un aumento anche di cento parti per milione di CO2 (lo 0,001 %) nell'atmosfera terrestre mi pare improbabile che possano causare chissà quali danni. Esiste un altro gas serra di cui non si parla, il vapor d'acqua. Ed esiste la radiazione solare, che non è costante come sostengono i fautori del GW.
@Alberto M è gradita una presentazione QUA prima di interagire col forum!