Dopo questa carrellata di immagini legate alla famosissima Discovery, analizziamo ora un paio di situazioni in cui appare Giove, decisamente più difficili da replicare: nella prima si vede una composizione con la Discovery in primo piano, seguito da Giove con in lontananza un Sole bello luminoso

beh anche qui c’è qualcosa di strano ad iniziare dalla geometria della situazione, quasi come nel caso del monolite che eclissa parte del Sole: è facile intuire (per poi verificarlo con Celestia) che se il Sole viene rappresentato così radente rispetto a Giove, la fase del pianeta deve essere marcatamente più piccola, al limite dell’invisibilità, soprattutto considerando il diametro apparente mostrato per il Sole stesso.
Grazie a Celestia ho trovato una situazione in cui il Sole ha un diametro importante, ma già a quella distanza da Giove fa sì che la falce sia già sottilissima: avvicinando ancora di più il Sole al bordo di Giove, quest’ultimo entra nella fase di Giove Nuovo e dunque non visibile per niente. Il tutto, come si può vedere, con un FOV (Field Of View, angolo di ripresa) molto basso, proprio per far apparire il Sole più grande.

In quest’altra foto di Giove vediamo un particolarissimo allineamento del pianeta con i suoi satelliti, che per divertimento ho cercato il più possibile di replicare.

C’è da dire che questo tipo di allineamento è perfettamente possibile: considerando i 4 satelliti galileiani e qualche altro nelle immediate vicinanze di Giove, le loro orbite sono praticamente equatoriali e cioè hanno un piano orbitale inclinato di pochi gradi. Viceversa è difficilissimo da individuare e riproporre con Celestia, se non per tentativi, vista l’alta velocità orbitale dei satelliti.
In più c’è il manufatto alieno a rendere più inquietante l’immagine, decisamente affascinante: però a rigor di logica il monolito non dovrebbe nemmeno essere visibile, almeno a quanto dicono nel libro, sottolineando l’assenza di riflettività.
Per quanto riguarda la riproduzione, confesso di aver barato, fotoscioppando il monolito (presente anche lui nell’add on di Celestia) in una situazione in cui si vedono meno satelliti, un po’ più piccoli.
Onore al merito! Un plauso va stavolta ai mitici sceneggiatori per aver previsto una bella luce cinerea da parte di Giove, che illumina il lato notturno del satellite posto in primo piano.
Però viceversa come non notare le famose bande equatoriali, vistosamente non in piano con i satelliti stessi? Beh, qui posso sottolineare che Giove lo si conosce osservativamente da secoli, grazie ai potenti telescopi: tiriamo ancora le orecchie ai collaboratori di Kubrik, di nuovo poco attenti…
Torniamo sulla Terra
Visto che stiamo parlando di Celestia, ritorno indietro sulla Terra ed alle scene successive agli scimmioni, quando si vede una stazione orbitante, anch’essa replicata con dovizia di particolari nel modello 3D.
Qui vediamo la Station V, ancora in costruzione, orbitante e ruotante intorno ad una Terra molto azzurrina: all’epoca del film la Terra non era stata ancora fotografata da sonde spaziali per cui non se ne conoscevano i colori reali. Per mezzo di un altro add on (“The Earth in 2001”, stavolta di un certo Hal Bowman!) si ottiene qualcosa di molto simile al film

mentre quello che si sarebbe visto realmente nel 2001 (con le foto delle sonde) sarebbe stato questo

qui ovviamente non si tratta di un errore, ma solo una mancanza di realismo nell’intuire come sarebbe stata la Terra vista dallo spazio: l’hanno considerata un “pianeta celeste” piuttosto che un “pianeta azzurro”!
Infine vediamo le fasi dell’avvicinamento alla Stazione Spaziale della navetta a bordo della quala viaggiava il Dr.Floyd : dopo qualche tempo a bordo di questa ruotona il nostro avrebbe raggiunto la Luna per mezzo di un’altra navicella spaziale.

Lasciatemi dire che la versione di Celestia sembra addirittura più dettagliata dei modellini di Trumbull…
ogni tanto mi capita di rileggere i miei articoli, soprattutto perché dopo tanto tempo (in questo caso è passato poco più di un anno!) me ne sono completamente dimenticato il contenuto!


riguardando le immagini della Discovery mentre ci passa a fianco in tutta la sua maestosità e lunghezza, mi è venuto in mente un particolare, sul quale non mi ero soffermato: fissiamo l'attenzione sulla palla che rappresenta il modulo di comando e su come viene mostrata nel film.
La nostra postazione, il nostro punto di vista è davvero invidiabile: ci troviamo nello spazio a pochissima distanza da un'astronave che ci sfila accanto lentamente. A sinistra un Sole lontano, ma luminosissimo, illumina la scena: il fatto è che siamo nello spazio aperto, profondo, dove non c'è aria né tantomeno un'atmosfera. Siamo nel vuoto. Assoluto.
Guardando dunque il modulo di comando mi sono domandato: come mai si vede anche la parte in ombra? chi è che illumina quella parte? non credo che il riflesso del lungo modulo (formato da vari sottomoduli vagamente a forma di prisma) possa raggiungere la palla...
Ragionandoci bene la parte in ombra del modulo di comando dovrebbe apparire nera e così tante altre parti dell'astronave, non direttamente illuminate parzialmente da altre parti vicine che fungono da specchio...
Pensateci bene: quando osserviamo la Luna succedono varie cose, a seconda della sua fase. Quando la fase è crescente, molto piccola, riusciamo a vedere la parte in ombra (la luce cinerea) proprio perché è il riflesso della Terra ad illuminarla, con un complesso gioco di luci e ombre che già Galileo aveva intuito.
Ma quando la fase è già al primo quarto, la parte oscura non si vede per niente, è nera, ed ancora peggio si ha al crescere della fase...
Tornando la film, la palla si dovrebbe perciò vedere o luminosa o nera, una specie di Jin e Jang...
Quindi o ancora una volta gli sceneggiatori non ci avevano pensato (altra tiratina d'orecchie!) oppure...
oppure vuol dire che siamo noi, nella nostra astronave, a fianco della Discovery, ad illuminarla con il riflesso del nostro veicolo spaziale!!
vabbè... pensateci su e ditemi che cosa ne pensate...
PS un altro esempio: provate a guardare le foto dei tantissimi satelliti di Saturno ripresi nel corso degli ultimi anni dalla sonda Cassini. Quando presentano una fase e si vede il terminatore, il lato oscuro è assolutamente nero: si vede qualche cosa della zona in ombra solamente se il satellite è illuminato da Saturno, che riflette la luce del Sole... e anche in questo caso la geometria della situazione è abbastanza complicata.
Come regola generica, se Saturno ed il Sole stanno dallo stesso lato dell'inquadratura, non c'è nulla al mondo che possa illuminare la zona oscura di un satellite (roccioso, tanto per sottolineare l'assenza di atmosfera) nella parte opposta...
Credo ad un errore di sceneggiatura. (Tiratine d'orecchie
)