Marte secondo Ridley Scott

Si tratta di una prova, un esperimento: tento una personalissima analisi di un famoso film attualmente nelle sale cinematografiche… Se va bene, magari scriverò altri articoli simili…


Verifiche

Se avete deciso di leggere questa parte e non avete ancora visto il film, allora sarà un’occasione per voi di verificare tutto quello che ho detto, seduti comodamente sulle poltrone di una sala cinematografica, sgranocchiando popcorn!

Il luogo d’atterraggio del Pathfinder è la prima destinazione dello sfortunato astronauta, che potrà così collegarsi con la Terra risvegliando il robottino: proprio seguendo con lo sguardo il movimento della telecamera del Pathfinder il nostro eroe vedrà il puntino luminoso che è la Terra. E’ un’immagine metaforica più che scientificamente corretta.

Acidalia Planitia e cratere Schiaparelli sono, guardacaso, le zone di atterraggio della missione Ares III, frettolosamente ripartita e della successiva missione Ares IV. Nel film se ben ricordo dicono che tra le due zone di atterraggio delle missioni ci sono circa 3500km, che il nostro percorrerà in una cinquantina di Sol… ma potrei sbagliarmi.

Grazie a Celestia e a mappe ad altissima risoluzione, ho ottenuto questo bel primo piano dell’ormai famoso cratere Schiaparelli

Primo piano del cratere Schiaparelli
Primo piano del cratere Schiaparelli

Qui si copia!

Ribadendo il fatto che il film mi è piaciuto davvero molto e che Ridley Scott è un genio, ora vengono le note dolenti.

Leggo che il film è stato tratto da un libro (di un certo ed oramai famoso Andy Weir) dapprima pubblicato come ebook nel 2011 e poi dato alle stampe visto il successo: il fatto è che ci sono delle sospette similitudini se non uguaglianze tra le vicende di questo film e di quelle narrate in “Pianeta Rosso” (che non a caso avevo già citato!).

La cosa stupenda è che questo film è nientemeno che del 2000 e narra le vicende di un manipolo di astronauti che vanno alla ricerca del Pathfinder (ma guarda un po’, proprio lui) 50 anni dopo il suo atterraggio su Marte: ovviamente riescono a riaccenderlo… Poi l’ultimo rimasto del manipolo riesce a ripartire dal suolo marziano con una sonda russa posizionata all’interno di un cratere, sonda che durante il volo, guardacaso, si rompe e perde i pezzi proprio come il modulo del nostro eroe. Coincidenze.

Ancora più sorpendentemente uguale è la manovra di salvataggio finale dell’eroe da parte della capa di turno (una coincidenza dopo l’altra) con lo stesso metodo di un seggiolino a razzo ancorato alla stazione spaziale da un cavo.

E allora, caro Andy? Non ti sembra di aver copiato un pochino durante il compito?
Peccato, perché così facendo hai macchiato una prova molto buona a base di codici ASCII, acqua creata dal nulla e bombe spaziali rudimentali, tanto per citare alcuni esempi.
E poi ti bastava cercare “Esplorazioni di Marte” per trovare una lista enorme di sonde, parecchie delle quali atterrate: proprio il Pathfinder dovevi prendere in considerazione, scopiazzando le idee di altri?

Pazienza.

Altri spunti finali

Su wikipedia ed in internet tutto, si trovano e troveranno discussioni a non finire sull’argomento: ad esempio nella pagina dedicata al film “Sopravvissuto”, nel paragrafo Accuratezza Scientifica è riportata la seguente frase che riporto integralmente e sulla quale, grazie al Forum, si potrebbe continuare la discussione:

Alcune scoperte successive alla pubblicazione del libro hanno rivelato un’inesattezza: su Marte le tempeste di sabbia possono raggiungere i 190 chilometri orari, ma è stato determinato che la pressione atmosferica è troppo bassa per far sì che il vento possa causare danni significativi.

Altra argomentazione riguarda il continuo bombardamento da raggi cosmici a cui si sono sottoposti i colleghi del nostro eroe per proseguire nella missione di soccorso: stando sul suono marziano, Watney  avrebbe beneficiato della presenza della tenue atmosfera, ma c’è chi dice che il salvataggio del naufrago sarebbe costata una maggiore predisposizione ai tumori da parte dell’equipaggio intero. Salvato sì, ma ad un costo abbastanza alto.

Francamente confesso di non avere le conoscenze necessarie a convalidare o smentire queste affermazioni: voi che ne pensate?

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 536 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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10 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Se c'è infatti una cosa che mi ha fatto praticamente pentire di aver acquistato il libro è proprio il finale descritto, oltre alle tante altre cosettine sparse qua e la.

    Ma possibile che si pensi di 'farla franca' in un modo così, passatemi la parola, stupido?
    E pensare che sto tizio l'hanno anche osannato e tutto il resto, oltre a farci un altro filmettino che deve passare per realistico invece ha tanta di quella roba a caso dentro che lasciamo stare. Davvero un peccato.

    Meglio forse tornare alla fantascienza 'fantascienza' invece di continuare a produrre queste cose, a mio avviso.

    Bell'articolo come sempre

  2. a voler essere cattivi, sembra quasi che alcune persone vivano in un mondo tutto loro, senza sapere dell'esistenza di libri, film, oggetti, persone ecc preesistenti.
    l'alibi di essere "giovani" non regge: oramai con internet è solo questione di volontà sapere cosa è stato fatto prima...
    non si può più dire "...eh ma io non ero ancora nato" o "ero troppo piccolo"...

    nulla toglie però che il film sia bello... nonostante questi peccatucci...
    c'è di peggio!

  3. Hai pienamente ragione, ormai come scusa non vale proprio più. Se una persona non si documenta a dovere, e rimane chiusa nella sua 'campana di vetro' poi queste cose accadono facilmente.

    Per il film attenderò il rilascio in dvd, dato che anche se certamente affascinante, non mi va di spendere soldi al cinema per vedermi roba già vista, come si dice

    E poi si, di peggio ce n'è una infinità di cose!

  4. Pier, sei tu il genio!! Grazie per questo ennesimo stupendo articolo che fa sognare, oltre che riflettere...A me il film è piaciuto moltissimo, e per quanto sia in grado di giudicare, mi è sembrato scientificamente accurato, anche se, diciamocelo, gli vanno tutte bene!! E per fortuna! Peccato davvero per le scopiazzate. Sicuramente sarebbe stato capace di inventarsi qualcosa di originale.

  5. Esempio molto sfizioso su come analizzare un film di fantascienza col pallino dell'astrofilo e che rivela come a volte le consulenze di cui si avvalgono gli sceneggiatori non siano poi così autorevoli e precise come si penserebbe (o forse era solo un problema di montaggio?). In ogni caso complimenti per l'articolo ed una domanda: la Terra vista da Marte, come si imposta su Stellarium? Grazie!

  6. grazie a te!

    è molto semplice...
    premi F6 (finestra della posizione)
    nella combobox "Pianeta" scegli Marte e se vuoi puoi scegliere una delle locazioni listate in alto, oppure puoi inserire le coordinate a mano
    poi chiudi la finestra

    visto che su Marte non ci sono (ancora!) i prati
    premi F4 (finestra delle opzioni del cielo e della visualizzazione)
    vai nella tab "Paesaggio" e scegli "Marte". infine chiudi la finestra.

    voilà!

    ora che stai su Marte, trovare la Terra è un gioco da ragazzi (F3, finestra di ricerca...)

  7. Poco fa ho (ri)visto su Focus la puntata 6x07 della serie "La Storia dell'Universo" intitolata "Missione su Marte"...

    Documentario ben fatto, anche se condito dalla solita vena catastrofistica ("... gli astronauti stanno per effettuare l'operazione xyz, quando all'improvviso accade che...") , ma con spunti davvero simpatici quando ad esempio l'astrofisico Filippenko spiega in modo davvero intuitivo il problema delle comunicazioni spaziali dapprima tra Luna e Terra e poi tra Terra e Marte, a causa della distanza...

    Comunque seguendo il filmato ho avuto un'altra serie di deja-vu, che fanno di questo documentario una specie di Bignami del film di Ridley Scott e del libro del giovane scrittore smemorato...

    Il documentario è del 2011 e dai titoli di coda si legge
    "Copyright 2011 A&E Television Networks, LLC - All Rights Reserved"

    a questo punto lascio a voi ulteriori commenti...

    PS recentemente ho visto il trailer del film "The Space Between Us" (in uscita verso la fine del 2016), anche questo ambientato su Marte e con una storia finalmente nuova...

  8. Con un po' di ritardo ho letto questo bell'articolo. E DUNE? Ti sei dimenticato, non ti è piaciuto o non l'hai visto? Tutti bellissimi, comunque, quelli che hai citato.