Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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La Lepre

Quante volte abbiamo guardato verso Orione e subito dopo verso Sirio, seguendo le tre stelle della famosissima Cintura: in mezzo a questi fari della notte c’è pure la Lepre, lì, proprio sotto ai piedi del cacciatore e subito a destra della stella più luminosa del cielo. Impossibile non notare quel gruppetto di stelle tra la 2a e la 4a magnitudine, che tutto sommato potrebbe essere ancora visibile nei cieli cittadini.

Siamo di fronte ad una costellazione ricca di oggetti interessanti, stelle vicine e grandi, nonché un paio di oggetti niente male, oltre a qualche stella con un nome decisamente impossibile. Mentre dalla figura precedente si potrebbe vedere una lepre con uno strano manico sulla sinistra, il mitico H.A.Rey aveva fatto di meglio. Clicchiamo perciò l’animazione sulla destra per lanciare l’applet 3D della costellazione: una volta tanto premendo “f” possiamo vedere una migliore interpretazione di un leprotto (sempre con molta fantasia!), senza però dimenticarci di ruotare il foglio virtuale, con le frecce destra e sinistra, per vedere le stelle distaccarsi da esso in base alla loro distanza in al.
La lepre è una costellazione antica, per cui la troviamo nell’Uranometria

nonché nell’opera di Hevelius (nella consueta immagine speculare)

ed infine nella raffigurazione di Stellarium.

Stelle vicine

Nella costellazione sono presenti tre stelle vicine, una sotto i 20 al, una sotto i 30 al ed un’altra sotto i 60 al: iniziamo dalla più vicina, Gliese 229, nota anche come HIP 29295, una stella doppia formata da una nana rossa di classe M1 ed una nana bruna di classe T6, situate entrambe ad una distanza di 18.8 al da noi. Nella foto a fianco, realizzata dall’HST, vediamo sulla sinistra la stella principale della coppia, Gliese 229 A, mentre più o meno al centro vediamo il puntino che rappresenta la compagna Gliese 229 B, quando il telescopio spaziale, nel 1995, ha confermato per la prima volta l’esistenza di una stella nana bruna, che era stata individuata l’anno precedente. La componente secondaria B orbita intorno alla primaria A ad una distanza di circa 36UA, un po’ più della distanza di Plutone dal Sole.
La posizione in cielo della doppia è molto vicina al confine tra la Lepre ed il Cane Maggiore, non lontana da Sirio: mi soffermo su quest’ultimo fatto perché c’è una curiosità all’interno della foto che i miei amici Ingliesidoppi mi hanno inviato. Al centro di essa si vede il Sole, quasi di $magnitudine$ 5, in una zona del cielo dove sono presenti stelle della Lira (Vega), dell’Ercole e dell’Aquila e poco distante dalla nostra nana gialla ecco apparire di nuovo Sirio: come è possibile che questa stella appaia sia nella foto di Gliese 229 fatta dalla Terra, sia nella foto fatta al contrario?
Pensateci un secondo, ma la risposta è semplice: Sirio si trova in cielo (considerato ovviamente nelle 3 dimensioni) molto vicina alla linea immaginaria che congiunge il Sole a Gliese 229: molto vicina e praticamente a metà strada, dato che Sirio dista da noi 9 al circa. Celestia ci informa che, data la geometria in gioco tra Sole, Sirio e Gliese 229, la distanza tra queste due ultime stelle è poco più di 10 al e la $magnitudine$ di Sirio è perciò leggermente più bassa di quella che ha da noi, ma pur sempre pari a -1. Anche da laggiù è la stella più brillante del cielo, seguita da stelle ben note quali Canopo, Capella e Rigel.
Se vi siete persi leggendo questi ragionamenti, ricapitolo dicendo che nello spazio le tre stelle formano un triangolo i cui lati hanno circa questa lunghezza: Sole-Sirio 9 al, Sole-Gliese229 19 al, Sirio-Gliese229 10 al. L’Astronomia può essere facile oppure difficile a seconda di come la affrontiamo!
La seconda stella per vicinanza, γ Lep, è in realtà un’altra stella doppia: la principale è di classe F7 mentre la componente secondaria è una nana arancione di classe spettrale K2 ed entrambe si trovano a 29.2 al dal noi. I miei amici Gammalepti mi dicono che, visto da loro, il Sole si trova praticamente nella stessa zona di cielo vista in precedenza, con le stesse stelle famose nelle vicinanze, compresa ovviamente Sirio.
Analizziamo ora la terza stella per distanza, η Lep, una nana bianca di classe spettrale F1, distante da noi 49 al. I miei amici Etalepani mi hanno inviato la foto della zona di cielo centrata sul Sole: in mezzo alle stelle viste nella foto della Gliese 229 (Vega, Altair, Sirio, ecc) leggermente spostate ma sempre presenti, ora appare anche γ Lep. Ecco un altro gioco di allineamento tridimensionale nello spazio tra Sole – Sirio – γ Lep – η Lep: stavolta avremmo un quadrilatero allungato i cui lati… no, stavolta mi fermo qui, per non perdermi qualcuno per strada.
Stelle grandi

Nel diagramma di confronto tra le stelle della Lepre ed altre conosciute nel corso delle varie puntate, possiamo vedere tre stelle di differente colorazione e dunque di diversa classe stellare. La più grande è (una volta tanto) la prima stella della costellazione, α Lep, Arneb, una supergigante gialla di classe F0, di $magnitudine$ 2.55, con un diametro di ben 125 volte quello del Sole: tralasciando i super-mostri stellari, è un po’ meno di due volte la famosa e vicina prospetticamente Rigel della quale è meno luminosa a causa di una distanza quasi doppia. I miei amici Aleppi mi hanno mandato una foto della loro stella da una distanza di 10 UA, dalla quale appare maestosa e veramente accecante: nonostante abitino in un pianeta molto più distante, durante il giorno devono sempre indossare occhiali da arneb belli spessi e potenti.
La seconda stella grande è 19 Lep, una gigante rossa di classe M1, grande ben 92 volte il nostro Sole mentre la terza stella grande considerata è l’ennesima sconfitta per Aldebaran: si tratta infatti della $gigante$ arancione ε Lep, di classe stellare K4, che con un raggio pari a 43 volte quello del Sole, supera le 33 volte della stella più luminosa del Toro.
Oggetti deep sky
All’interno della costellazione della Lepre si trovano un paio di oggetti deep sky notevoli: il primo è un globular cluster appartenente al catalogo Messier, M79, che qui vediamo in una bella foto dell’HST

mentre il secondo oggetto è una nebulosa planetaria (IC 418) che è stata battezzata subito Spirograph nebula, dal momento che sembra disegnato con quel vecchio strumento grafico che permette(va) di disegnare belle figure ricche di colori, delle quali qui vediamo alcuni esempi, oramai soppiantato da programmi di grafica sul nostro PC

Nomi delle stelle
Qualche stella ha ricevuto una denominazione, ma di queste forse sono utilizzate solo le prima due.
- Arneb (α Lep): la lepre
- Nihal (β Lep): che spengono la sete
- Kursi al Jabbar (γ Lep): la sedia del $gigante$
- Arsh al Jauza (δ Lep): il trono del centrale
- Sasin (ε Lep): trovata su internet
Visibilità
Essendo vicina a Sirio, la costellazione della Lepre è ben visibile alle nostre latitudini: alle ore 21, scelta per effettuare delle comode osservazioni, si trova bassa sull’orizzonte ESE, a metà novembre, per culminare a Sud, al meridiano, verso febbraio dell’anno successivo, allorché si troverà ad un’$altezza$ di circa 30° sull’orizzonte, per poi avviarsi a tramontare verso fine aprile, quando apparirà bassa sull’orizzonte ad WSW.
Ora che conosciamo la sua collocazione nel cielo, a fianco a vicini così illustri, osserviamola e presentiamola ai nostri amici appassionati!
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