Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Dove si potrà trovare un Leone Minore, un leoncino, se non accanto ad un Leone? Infatti è proprio così e si trova in cielo esattamente tra la costellazione del Leone e quella dell’Orsa Maggiore: quante volte abbiamo osservato una delle due, riconoscendole per la loro forma particolare, senza magari immaginare che proprio tra quelle due costellazioni ne esiste un’altra? Come vedremo, anche se le stelle componenti sono tutte al di sotto della 4a magnitudine e perciò la costellazione risulta poco appariscente, al suo interno troveremo oggetti molto interessanti.

A differenza del Leone, quello Minore non si riconosce congiungendo i puntini con un tratto di penna: nemmeno H.A.Rey è riuscito in questa impresa, come possiamo vedere cliccando l’animazione a fianco e lanciando così l’applet che mostra il Leone Minore in 3D. Premendo infatti “f” il disegno cambia di pochissimo e non ricorda nemmeno lontanamente una bestiolina feroce: come sempre però possiamo vedere che le stelle componenti non siano tutte poste alla stessa distanza, ma si distaccano dietro al foglio non appena lo giriamo premendo sulle frecce destra e sinistra. Premendo invece la barra spaziatrice, per far comparire nomi e sigle delle stelle, ci accorgiamo subito che solo una stella è contraddistinta da una lettera greca, in questo caso β, mentre le altre sono contraddistinte da numeri, la cosiddetta Nomenclatura di Flamsteed: il fatto è che β LMi non è nemmeno la più luminosa.
Nella rappresentazione di Hevelius e poi di Stellarium invece il Leone Minore è riconoscibilissimo

mentre questa è la raffigurazione più moderna data dal noto programma

Alcune stelle grandi e vicine

Come sempre siamo arrivati al confronto tra le stelle più grandi della costellazione ed altre enormemente più conosciute e più mostruose, che abbiamo incontrato nelle varie puntate. In questo caso abbiamo appena tre stelle di spicco: la prima, la più grande è la 8 LMi, una gigante rossa di classe M1, il cui diametro è ben 50 volte quello del Sole, mentre le altre due che ho preso in considerazione (36 LMi e 9 LMi, rispettivamente di raggio 28x e 24x quello del Sole) le ho inserite solo perché sono della stessa classe stellare (K) della solita Aldebaran, che stavolta non subisce l’onta di essere superata in grandezza. L’ho fatto pure per la gioia dei miei amici Aldebaristi, che già cominciavano ad odiarmi… Aggiungere che siano senza cuore non è nemmeno sbagliato: infatti al posto dell’organo per noi vitale possiedono un altro polmone.
Nel Leone Minore sono presenti tre stelle la cui distanza è inferiore ai 60 al: la più vicina è una stella di classe G8, la 11 LMi, posta alla distanza di 37 al da noi. Quando fra un tempo fantascientifico ci avvicineremo a questa stella e volgeremo lo sguardo indietro verso il Sole, lo troveremo in una zona di cielo povera di stelle luminose, ma alcune delle quali molto note (Altair, Fomalhaut, Sirio e Procione). I miei amici astrofili del luogo mi hanno detto che quella particolare zona di cielo presenta 11 stelline a mala pena visibili, 11 lumini, dalla quale hanno tratto il loro nome, Undicilumini.
Le altre due stelle più vicine sono 20 LMi, di classe stellare G3, posta ad una distanza di 49 al e HIP 49699, di classe K0, distante 59 al da noi: dalla prima di queste due stelle il Sole si vede praticamente nella stessa zona di cielo che abbiamo appena visto, solo che ora i lumini visibili sono, non a caso, di più, 20. Non è stato perciò necessario scomodare i miei amici Ventilumini.
Oggetti deep sky
Come dicevo all’inizio, nel Leone Minore sono presenti alcuni oggetti deep sky notevoli, quasi tutti appartenenti al catalogo NGC e che ora vi mostro nelle foto realizzate in genere dall’HST: in quasi tutti i casi, cliccando sulla foto se ne potrà vedere la versione a definizione maggiore. Iniziamo dalla galassia lenticolare $NGC$ 2859

poi passiamo alla $galassia$ a spirale barrata $NGC$ 3003

Ecco invece la stupenda $galassia$ spirale $NGC$ 3344, della quale possiamo ammirare parecchi particolari

La successiva $galassia$ a spirale invece la vediamo di taglio: si tratta di $NGC$ 3432, nota anche come Knitting needle galaxy, la $galassia$ ferro da calza)

ora possiamo ammirare la $galassia$ $NGC$ 3486, anche questa vista di faccia e stupenda.

in quest’altra foto invece vediamo una coppia di galassie in interazione che formano l’oggetto identificato con la sigla Arp 107

ed infine vediamo la parte centrale della $galassia$ a spirale barrata $NGC$ 3504

I pochi nomi delle stelle
In questa piccola costellazione una sola stella ha ricevuto un nome, Praecipua, dal latino la stella principale, ed è la 46 LMi, la stella più luminosa, che forse non è stata battezzata α per una svista: questo nome però non viene mai usato. Su internet, e solo per la cronaca, avevo trovato che la stella 20 LMi, di cui ho parlato prima, si chiamerebbe Cor (dal latino cuore), ma non sono nemmeno in grado di citare la fonte.
La visibilità
Il Leone Minore è ben visibile alle nostre latitudini, visto che è confinante con l’Orsa Maggiore: quindi non ci sono più scuse per non osservarla! Alle ore 21, la troviamo bassa sull’orizzonte di NordEst i primi giorni di dicembre: notte dopo notte si sposta in cielo per culminare alta sull’orizzonte (quasi allo zenit) nel mese di maggio dell’anno successivo. Infine tramonta verso fine agosto, quasi perfettamente a NordOvest.
Ma siamo sicuri?
Abbiamo incontrato prima la strana Knitting needle galaxy, il cui nome indica quello comunemente noto come ferro da calza (potete verificare su Wikipedia inglese!). In realtà guardando bene la forma della $galassia$ (magari da lontano, socchiudendo leggermente gli occhi) si nota una migliore somiglianza con un uncinetto (in inglese crochet hook). Secondo me l’Astronomo che con molta fantasia ha denominato la $galassia$ si è sbagliato: credo dunque di poter affermare che la $galassia$ si debba perciò chiamare Crochet Hook Galaxy, in italiano $galassia$ uncinetto.
Come suol dirsi, dare a Cesare quel che è di Cesare !
ottimo come sempre Pier!
grazie, non sapevo nemmeno esistesse...