Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Si tratta di una costellazione particolarmente difficile da scorgere nel cielo cittadino, oramai sempre più inquinato da luci: il Cancro non presenta stelle particolarmente luminose (la più brillante, β Cnc, Al Tarf, è di magnitudine 3.5) e si può trovare però molto facimente giusto a metà strada tra Castore e Polluce da un lato e Regolo dall’altro. Già con un buon binocolo potremmo scorgere, quasi al centro della costellazione, l’open cluster denominato Presepe, di cui vedremo in seguito una bella foto.

Il Cancro è una costellazione zodiacale, perciò viene attraversata ogni anno dal Sole nel suo cammino apparente tra le costellazioni: la nostra nana gialla ne attraversa i confini il 20 luglio ed il 10 agosto, soffermandosi dunque poco meno di un mese, dato che la costellazione è abbastanza estesa.
Il suo nome latino, Cancer, in realtà significa Granchio ed è in questo modo che si dovrebbe chiamare: è però consuetudine chiamarlo viceversa con questo appellativo, che però evoca situazioni non molto gradevoli, ma purtroppo molto presenti oggigiorno.

Come per le altre costellazioni accomunate dal fatto di essere attraversate dall’eclittica, anche al Cancro è stato dedicato un francobollo da S.Marino, per la serie dedicata alle Costellazioni dello zodiaco. Sappiamo che questa simpatica emissione filatelica è stata creata nel 1970 e questo spiega il perché del valore del francobollo sia espresso in lire: in questo caso L. 4, che all’epoca avevano un certo valore.
Già da questa immagine, che riporta la stella più luminosa, si può vedere che un granchio c’entra poco: nemmeno H.A.Rey era riuscito a congiungere i puntini per ottenere un qualcosa di più riconoscibile.

Cliccando sulla consueta animazione qui a fianco, possiamo eseguire il mio programma in 3D che rappresenta le stelle in un foglio tridimensionale, che si può ruotare secondo un asse verticale (picchiettando sulle frecce destra e sinistra) per vedere che le stelle in realtà si staccano dal foglio stesso di un segmento approssimativamente proporzionale alla distanza della singola stella da noi, espressa in anni luce (al).
Come sappiamo, premendo “f” apparirà un disegno alternativo, che però non aiuta più di tanto.
Parecchie stelle molto vicine
E’ una costellazione non proprio appariscente, ma al suo interno presenta un manipolo di stelle abbastanza vicine a noi, sempre su scala cosmica: due stelle sono al disotto dei 20 al, altre due a cavallo di questo valore ed un’altra a 40 al (ed è l’unica rappresentata e rappresentabile nel diagramma 3D, dato che le prime 4 sono molto deboli).
La stella più vicina a noi è la variabile DX Cnc, nota anche come GJ 1111, una nana rossa di classe M6 e di 15a $magnitudine$, posta ad una distanza di appena 11.8 al : questo fatto comporta che il nostro Sole, visto dalle vicinanze della stella, appaia di $magnitudine$ 2.6, perciò potenzialmente visibile ad occhio nudo, semmai un giorno potessimo recarci di persona con una (per ora) fantascientifica astronave. Nel frattempo possiamo ancora una volta sfruttare la nostra inseparabile astronave virtuale, il ben noto programma Celestia, per vedere in questa foto che il Sole appare in una zona di cielo povera di stelle luminose, dove la più nota è Rigil Kentaurus A, nientemeno che Alfa Centauri, però ora di $magnitudine$ 2.6, proprio come il nostro Sole .

La seconda stella per distanza è GJ 1116, al secolo LP426-40 o meglio EI Cnc, un’anonima stellina variabile di classe M5 posta a 17 al dal Sole, che nella foto di Celestia appare di 3a $magnitudine$, poco distante dalla solita Alfa Centauri. L’aspetto del Sole non cambia di molto se ci spostiamo sulle altre due stelle a cavallo di 20 al: la terza in graduatoria è un’altra stella nana di classe M6, LHS2090 o LP368-128, situata a 20.8 al, mentre la quarta è GJ3522, un sistema stellare triplo il cui baricentro è posto a 22.1 al dal Sole. Non vi propongo le foto realizzabili facilmente con Celestia perché il $campo$ stellare risulta particolamente insignificante, mentre a fianco potete vedere la bella situazione del sistema stellare di GJ3522 dalla distanza di 9 UA.
Viceversa potete vedere la foto del Sole visto dalla quinta stella per ordine di distanza, ρ1 Cnc o 55 Cnc, una stella di classe G8 (parente prossima del nostro Sole) posta a 40 al da noi e dalla quale la nostra stella appare al limite della visibilità ad occhio nudo in una zona di cielo in cui sono presenti illustri colleghe quali Sirio, Procione, Altair e Fomalhaut, tutte non particolarmente brillanti.
Qualche stella abbastanza grande

Come possiamo vedere nel consueto diagramma di confronto delle stelle del Cancro con altri mostri stellari incontrati in precedenza, il Granchio presenta quattro stelle di classe M aventi un diametro superiore alle 70 volte quello del nostro Sole: si tratta di 27 Cnc, 53 Cnc, μ1 Cnc e 21 Cnc, con diametri rispettivamente pari a 117, 84, 81 e 76 volte quello della nostra nana gialla. Ho aggiunto anche due stelle della stessa classe spettrale di Aldebaran proprio perché sono di poco più grandi della più blasonata stella del Toro: in questo modo posso rendere giustizia a due stelle, β Cnc (già citata più volte in precedenza) e 60 Cnc poco note solo perché meno luminose, a causa della loro maggiore distanza, rispettivamente 290 e ben 582 al, rispetto agli appena 65 al di Aldebaran.
Per non perdere l’abitudine, mi sono recato dai miei amici Ventisettecencini per vedere l’aspetto della loro stella-mostriciattolo dalla non proprio piccola distanza di 10 UA (quella di Saturno dal Sole, tanto per intenderci): nella foto possiamo vedere che una gigante rossa con un raggio pari a 117 volte quello del Sole appare decisamente minacciosa. I miei amici hanno la fortuna di abitare in un pianeta roccioso posto proprio a 117 UA dalla loro stella e perciò non si accorgono nemmeno più di tanto che la loro stella sia così minacciosa: siete in grado di calcolare quanto grande appaia ai loro occhi (che per la cronaca sono quattro) ?
Gli oggetti deep sky
All’interno di questa costellazione sono presenti alcuno oggetti molto interessanti: ne ho scelti tre, molto belli. Il primo è il famosissimo ammasso stellare aperto detto Presepe, contemplato nel catalogo Messier come M44, che per gli anglofoni è Beehive, l’alveare.

Il secondo è un altro $ammasso stellare$ aperto del catalogo Messier, M67

Passando alle galassie ed alle foto dell’impareggiabile HST, vediamo per prima una fantastica galassia a spirale, visibile quasi di fronte, ricchissima di tramature piene di particolari, NGC 2775

poi vediamo una coppia di galassie a spirale che stanno interagendo fra loro, $NGC$ 2535 e $NGC$ 2536

Ecco infine due galassie a spirale, entrambe barrate, la prima delle quali è $NGC$ 2500

mentre la seconda è $NGC$ 2608

Prendiamo un Granchio…
…e rappresentiamolo: è quanto hanno fatto Bayer nell’Uranometria

Hevelius nella sua opera di mappatura del cielo

ed i programmatori di Stellarium, in questa funzionalità più coreografica che scientifica

Vediamo ora cosa ci dice Silvia Pascucci sul Granchio e le sue vicissitudini.
Cancro
Anche per quanto riguarda la costellazione del cancro, bisogna risalire alla nostra cara mitologia greca.
Il mito narra che Ercole, durante lo svolgimento di una delle sue leggendarie fatiche che lo vedeva combattere contro Idra (il mostro a nove teste), fu morso da un granchio volutamente mandato dalla dea Era in aiuto di Idra: l’animale, suo malgrado, fu schiacciato dall’eroe.
Era detestava Ercole perché questi era il frutto della scappatella del marito Zeus con Alcmena, moglie del re di Tiro: come ben sappiamo, Zeus in quanto a fedeltà lasciava molto a desiderare…
Comunque, anche se il granchio non riuscì nell’intento di eliminare Ercole, la dea come segno di gratitudine verso l’animale, lo immortalò nel cielo trasformandolo nella famosa costellazione.
I nomi delle stelle
Ecco la consueta carrellata di nomi delle stelle del Cancro, alcuni dei quali trovati su internet:
- Acubens (α Cnc): le chele
- Al Tarf (β Cnc): la fine
- Asellus Borealis (γ Cnc): l’asinello settentrionale
- Asellus Australis (δ Cnc): l’asinello meridionale
- Alamaf (ε Cnc): la stalla
- Tegmine (ζ1 Cnc): sotto la copertura
- Zubanah (ι1 Cnc): gli artigli
- Piautos (λ Cnc): l’occhio
- Nahn (ξ Cnc): il naso
Dove e quando vedere il Cancro
Per l’orario comodo che ho sempre considerato in questa serie di articoli, le 21, il Cancro inizia a sorgere a NordEst i primi giorni di dicembre, culmina a Sud ad una settantina di gradi di $altezza$ sull’orizzonte i primi giorni di aprile (dell’anno successivo), mentre infine si trova basso sull’orizzonte nordoccidentale nella prima metà di luglio, pronto a tramontare con lo scorrere del tempo.
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